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Il manifesto della Giornata (P. Pisano/S. Nuciforo)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 5/04


IL MANIFESTO DELLA GIORNATA
di Paola Pisano e Silvia Nuciforo
La “migrazione” della Sacra Famiglia, in posizione centrale, è stata scelta come simbolo di tutte le migrazioni: anche Gesù, ancora in fasce, fu migrante, costretto all’esilio per sfuggire alla morte.Immagini e volti dal mondo delineano i continenti: la loro particolare distribuzione non solo stravolge la visione/divisione convenzionale del pianeta ma lo mostra da un punto di vista che privilegia una rappresentazione più circolare e continua: un mondo più unito, un mondo come casa. Abbiamo scelto di non rappresentare la “casa” in senso concreto e materiale (edificio, costruzione...), ma di renderla attraverso l’idea di un abbraccio caldo ed avvolgente. Qualsiasi uomo, ovunque nel mondo, anche lontano dalle sue radici può sentirsi accettato ed amato.Abbiamo reso il passaggio dalla diffidenza all’accoglienza con una divisione verticale degli spazi: nella parte alta del manifesto i volti tendono ad essere più seri: l’uomo pensieroso appoggiato alla sfera, la donna africana dallo sguardo cupo, il giovane sudamericano di profilo con gli occhi rivolti verso il basso. Invece nella parte inferiore i volti si distendono: le ragazze indiane danzano sorridenti ed applaudono in un gioco di mani che richiama il motivo dell’accoglienza festosa ed ospitale, il clown e il minatore stesso esprimono serenità…Costellano il manifesto alcune piccole immagini stilizzate di un uomo con valigia che simboleggiano le partenze, gli spostamenti, gli “esodi” di qualunque migrante.L’opera è stata realizzata come collage: le immagini, i ritagli, i frammenti presi da giornali e riviste sono stati decontestualizzati per poi essere riassemblati in una nuova unità. Questa tecnica ci è sembrata particolarmente efficace perché può ricollegarsi al tema delle migrazioni: donne ed uomini “decontestualizzati”, “divisi”, soli e nel disagio possono inserirsi in nuovi contesti sociali ed ecclesiali attraverso l’accoglienza fraterna.