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Il saluto della CEMI-Migrantes al suo ex-Presidente


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 4/04


IL SALUTO DELLA CEMI-MIGRANTES AL SUO EX-PRESIDENTE
di Lino B. Belotti
Impossibilitato a partecipare personalmente a questo rito delle esequie, esprimo, anche in qualità di Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, e a nome di questi due organismi ecclesiali, la viva partecipazione per l´improvvisa scomparsa di S.E. Mons. Alfredo M. Garsia, al quale tanti di noi si sono sentiti legati per molti anni da stima ed affetto, da collaborazione e condivisione di responsabilità. Il primo pensiero va alle sorelle Vera e Mariella, ai fratelli Augusto e Arturo, a tutti i parenti che per primi sono colti da profondo dolore per questo grave lutto. Le nostre condoglianze vanno estese ai concittadini di Augusta e ai fedeli della diocesi di Caltanissetta che per quasi un trentennio l´hanno avuto come loro pastore.E inoltre il grande mondo dei migranti che con questo messaggio intendo rendere presente per l´ultimo saluto e la preghiera che affida nelle braccia del Signore questo grande apostolo che si è fatto tutto a tutti, lasciandosi coinvolgere anche in prima persona da tutte le forme della mobilità umana. Mi faccio interprete in particolare dei Vescovi che compongono la Commissione Episcopale per le Migrazioni, di cui è stato membro per oltre 20 anni e per otto ne è stato Presidente; mi faccio interprete dei direttori nazionali, regionali e diocesani della Migrantes e dei missionari per gli emigranti sparsi nei cinque continenti.Di tutti egli è stato compagno di viaggio con senso di forte condivisione, di paternità e, prima ancora, di fraternità: sapeva ascoltare, sapeva pazientare e incoraggiare, sapeva condividere. Di tutti è stato anche guida illuminata, vero maestro; e chi gli è stato più vicino nel servizio ai migranti ha voluto ricordare nel 1999, in occasione del suo 25° di episcopato, i suoi grandi meriti in questo campo con la pubblicazione “Un Vescovo in cammino con i migranti” (Quaderno Migrantes nr. 28), una specie di “opera omnia” dei suoi discorsi, articoli e interventi vari, distribuiti in tutti quegli anni; interventi che si intrecciano a contatti a tu per tu, ad esperienze personali: tra i Rom e Sinti con la presenza nei loro campi tra le loro carovane; tra i fieranti e circensi incontrandoli nei loro circhi e luoghi di sosta; tra i marittimi, lui figlio di Augusta, città marinara; tra gli immigrati in Italia, con la strenua difesa dei loro diritti e il costante richiamo ad una solidale convivenza con loro; e soprattutto tra gli italiani all’estero con le sue innumerevoli visite pastorali a questa diocesi ideale, costituita dagli italiani sparsi in Europa ed America. Quando era invitato da un missionario italiano a farsi presente nella sua comunità pastorale, per quanto lontana questa fosse, mai ha detto no, nonostante gli altri suoi molteplici e pressanti impegni; e immensa fu la sua gioia quando, alla fine del suo episcopato, poté mettere a disposizione delle Missioni Cattoliche Italiane all’estero un giovane sacerdote della sua diocesi.Posso assicurare che, come qui ad Augusta e a Caltanissetta, così a Roma e in tante parti d’Italia e del mondo continuerà ad essere ricordato con tanto affetto unito alla preghiera, che certamente continueremo ad elevare per lui al Buon Pastore, perché riservi i pascoli di vita eterna a quest’altro buon pastore che ha custodito con tanto amore le pecore affidategli, anche quelle sparse dalle migrazioni per le tante vie del mondo; una preghiera inoltre che noi ci attendiamo da lui, perché continui ad additarci, fra i tanti pericoli di stanchezza e di sbandamento che ci assediano, il cammino verso il vero traguardo dove lui ci attende.