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Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali - Convegno "I media in famiglia"

La Associazioni e la voce delle famiglie
Per una piena "cittadinanza" mediatica della famiglia

E’ stato detto che il mondo sta mutando ed il futuro e’ gia’ cominciato. Qualcuno, con suggestioni stellari, parla di “era tecnocratica”. In realta’, computers, robot e satelliti fanno parte da tempo della nostra quotidianita’ e la telematica presenta scenari che sembravano da fantascienza. Siamo immersi nella “societa’ della comunicazione”, fondata sul costante sviluppo delle tecniche, dei processi e dei programmi comunicativi. E’ in atto, ogni giorno, una vera e propria rivoluzione che investe individui, famiglie, aziende, istituzioni e gli stessi Stati, si che la complessa mutazione in atto, implica , se vogliamo garantire la centralita’ dell’uomo, un’adeguata cultura sociale che consenta di comprendere l’innovazione, di averne una corretta lettura attraverso una mediazione culturalmente verificata e sostenuta. Il che significa non consegnarsi all’utopia o alla demagogia, ma avere un permanente punto di riferimento, cioe’ la domanda di crescita umana, di sviluppo integrale dell’ uomo, in un contesto di globalizzazione mediatica. Tutto questo pone una duplice esigenza: rivalutare la responsabilita’ e l’autonomia dell’operatore della comunicazione; definire un adeguato sistema di garanzie per evitare che i nuovi processi siano controllati da pochi centri di potere, dotati di una immensa forza di suggestione e, quindi, di condizionamento sui singoli cittadini e sulle comunita’ nazionali. Oggi stiamo producendo profonde modificazioni non solo sui modi di considerare la correlazione tra i diversi strumenti mediali – fatto questo, indubbiamente positivo, ma anche sul modo stesso di “concepire l’informazione”. Il che comporta rischi serissimi ed evidenti. La tecnologia delle memorie elettroniche, combinata all’elaborazione elettronica dell’informazione, trasforma le attivita’ tradizionalmente associate ai prodotti informativi. Stampa, editoria, discografia, cinematografia, radio e televisione sono ormai diverse da come noi le conosciamo non solo per quanto riguarda i supporti “materiali” dell’informazione, ma anche per il modo che segue nella stessa fase di ideazione del prodotto … Innovativo deve essere anche il processo di concezione, d'impostazione e strutturazione che porta alla pubblicazione elettronica. Non dobbiamo commettere l’errore di considerare di per se stessa negativa una tale innovazione, ma certo sono necessarie serie garanzie per la creativita’, l’autonomia degli operatori della comunicazione e per lo stesso cittadino che riceve l’informazione e, quindi, per le singole societa’. E cio’ per un duplice motivo: 1) le tecnologie non sono un elemento neutro, poiche’ i criteri della loro utilizzazione possono condizionare, anche in modo rilevante, la qualita’ del prodotto e i contenuti dell’informazione (e credo che Mac Luhan non potesse prevedere nel formulare le sue note teorie, questi tumultuosi progressi tecnologici); 2) la comunicazione non e’ neutra perche’ contribuisce a formulare il giudizio e le idee di coloro che ne sono destinatari. Non siamo pessimisti perche’ crediamo, con Carlo Levi, che il “futuro” abbia un “colore antico”. Ed e’ il cuore dell’uomo con i suoi valori, le sue tradizioni positive, le sue contraddizioni anche, ma con il suo spirito, la costante vigilanza, la coraggiosa iniziativa.
Dott. Massimo Milone