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Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali - Convegno "I media in famiglia"

Sapienza e discernimento nell'uso dei media in famiglia

no in larga parte i pubblicitari; di essa parlano molti programmi; su di essa si riflettono gli esiti positivi e negativi dei messaggi proposti dai media. Assai forte, dunque, è la referenza dei media con la famiglia. Spesso però è sottaciuta dagli operatori delle comunicazioni sociali e in gran parte sottovalutata dagli stessi membri della famiglia. Deve dirsi, allora, una vera e propria sfida quella lanciata dal Messaggio per questa Giornata Mondiale, perché con i suoi numerosi e interessanti spunti contenutistici vuole spingere per una svolta sia nel mettere a fuoco il rapporto tra media e famiglia, sia, e soprattutto, per disegnare alcuni orizzonti antropologici e culturali entro cui deve meglio situarsi la responsabilità di tutti coloro che operano in questo settore. 1. Una sfida epocale che interpella tutti
La celebrazione della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali è diventata nel corso degli anni un appuntamento sempre più significativo nell’ambito della Chiesa, e non solo. Oggi possiamo verificare quanto sia stata lungimirante la felice intuizione dei Padri del Concilio Vaticano II che avevano auspicato la celebrazione di una Giornata «al fine – leggo nel decreto Inter mirifica – di rendere più efficace il multiforme apostolato della Chiesa circa gli strumenti della comunicazione sociale» . Dal 1967 ad oggi, ogni celebrazione della Giornata è stata sempre accompagnata da un apposito messaggio del Santo Padre, che di volta in volta ha toccato aspetti nevralgici del rapporto tra i media e la missione della Chiesa. E così l’invito a riflettere, ogni anno, su di un argomento specifico ha contribuito a far crescere notevolmente la sensibilità circa i temi della comunicazione nella comunità ecclesiale e, nello stesso tempo, ha offerto a chiunque fosse attento a queste problematiche, ai cittadini come ai responsabili della società civile, puntuali spunti di riflessione su aspetti rilevanti della comunicazione sociale nel nostro tempo. Non c’è dubbio che l’approfondimento costante e qualificato delle problematiche relative al ruolo dei media nella vita della società contemporanea rappresenta una peculiare espressione del dialogo tra la Chiesa e il mondo perché gli sviluppi della tecnologia e il progresso, in tutti i campi del sapere e delle attività umane, siano coniugati sempre con i valori fondamentali della dignità della persona e del bene comune. L’attenzione della Chiesa, pertanto, deriva non solamente dalla necessità di utilizzare i nuovi e potentissimi strumenti della comunicazione per l’annuncio del Vangelo, quanto piuttosto dalla viva consapevolezza che le comunicazioni sociali oggi rappresentano un “ambiente esistenziale diffuso” che avvolge e coinvolge tutti e che incide profondamente sulla vita delle persone, i costumi, i valori e quindi sul futuro dell’umanità. L’evoluzione sempre più rapida delle tecnologie e le nuove problematiche che emergono nel campo delle comunicazioni sociali richiedono, come è evidente, un confronto costante e la ricerca di risposte adeguate da parte di tutti, dai singoli cittadini alle famiglie, dagli operatori economici del settore ai responsabili della cosa pubblica. Le comunicazioni sociali costituiscono di fatto uno dei principali fattori di sviluppo del processo di globalizzazione. Non dobbiamo e non possiamo, pertanto, stancarci di riflettere e di interrogarci sulle prospettive e gli esiti di questo sviluppo, nella consapevolezza, da un lato, che in questo campo nulla è inesorabile o legato al semplice caso e, dall’altro lato, che dalle scelte libere che verranno fatte, a tutti i livelli, dipende in larga parte il futuro dell’umanità. Sulle onde dei media viaggiano insieme grandi opportunità e inquietanti rischi. Il fatto poi che si parli di “media”, e quindi di strumenti o mezzi, non deve indurre nessuno a pensare che ci troviamo di fronte a realtà puramente tecniche e quindi prive di rilevanza etica. Dietro le realtà tecniche ci sono sempre le persone, ci sono sempre i soggetti sociali con le loro irrinunciabili responsabilità rispetto ai contenuti veicolati e fruiti. Ora è proprio in questo contesto dinamico che si inserisce la riflessione sviluppata dal Santo Padre nel suo Messaggio per la 38a Giornata Mondiale su “Media in Famiglia: un rischio e una ricchezza”. Proponendoci come campo specifico di approfondimento quello del rapporto tra media e famiglia, il Papa ci invita non a soffermarci su un aspetto marginale, ma ad andare al cuore dei non pochi interrogativi che accompagnano il vorticoso sviluppo e il pervasivo diffondersi della cultura mediale. Infatti, uno degli ambiti principali di riferimento dei media è costituito dalla vita della famiglia: in seno ad essa è collocato il maggior numero dei media; ad essa si rivolgo
S.Em. Card. Dionigi Tettamanzi