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Migrazioni e conflittualità


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/03


MIGRAZIONI E CONFLITTUALITÀ
di Silvano Ridolfi
Nella presentazione di Gesù al Tempio il profeta Simeone disse alla Madre. Costui sarà segno di contraddizione (cfr. Lc 2,14). Ed in verità Gesù di Nazareth fin dai primissimi inizi del suo annuncio del Regno è stato oggetto di forte rifiuto ed opposizione (cfr. Lc 4,30). Appassionata adesione e feroce opposizione lo hanno accompagnato poi per tutta la vita. Anche con i suoi. Tant’è che in un momento critico - l’annuncio del “pane di vita” (Gv 6) - Egli pone la fiducia (Gv 6,67).Il cristiano - “altro Cristo” (S. Agostino) - si trova esposto continuamente al conflitto tra il bene e il male: già nel Battesimo ne viene esorcizzato e preparato. Ma la sua stessa vita più è coerente, più genera adesione e contemporaneamente contraddizione. è comunque sempre positiva l’opposizione causata da una vita onesta e dalla fede (cfr 1Pt 3,13ss e 4,12ss).Ci sono anche situazioni di vita e comportamenti collettivi o personali che generano meraviglia e discussione, spesso anche fastidio, quando addirittura non contestano convinzioni e sistemi di vita acquisiti e ritenuti giusti dalla maggioranza. Donde lotta, rifiuto, opposizioni. Ma è davvero e sempre giusta la propria condizione di vita?Le migrazioni obbligano spesso a ripensare nella sincerità e verità le proprie convinzioni ed abitudini ereditate e consolidate in ambo i soggetti, sia nell’immigrato sia nell’autoctono. Ciò che riguarda tutti gli aspetti della vita, religione non esclusa.La unica e medesima fede calata in una determinata cultura acquista modalità corrispondenti che la diversificano da altre.Si verifica quell’unità nella fede tra culture diverse che favorisce dialogo e vicendevole appartenenza senza eliminare le specificità. L’intransigenza ed intolleranza sarebbero quindi frutto di egoismo e di sclerosi culturale od anche religiosa. Forse rivelano anche una propria debolezza ed insicurezza.E allora l’immigrato diventa, in se stesso e solo perché diverso, un pericolo ed un danno piuttosto che una opportunità ed un arricchimento. Lo zingaro è un ladro vagabondo piuttosto che un popolo senza spazi propri. E via dicendo.Queste considerazioni emerse negli incontri di redazione della stampa Migrantes hanno spinto alla determinazione di esaminare più attentamente le situazioni di conflittualità nelle migrazioni per una loro purificazione dal peccato e sostegno nella novità di vita. In questo numero della rivista viene proposta una prima riflessione.