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Göttingen: un'esperienza tra i nostri emigrati


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 4/03


GÖTTINGEN: UN’ESPERIENZA TRA I NOSTRI EMIGRATI
di Luigi Loda
Gli inizi a GöttingenLa comunità italiana di Göttingen veniva servita, spiritualmente, con una celebrazione eucaristica mensile fin dal 1957, da don Adinolfi da Amburgo, poi da don Antonio Settinieri da Braunschweig, indi da don Otello Gentilini, ora monsignore ad Albstadt ai margini della Foresta Nera, poi ancora per un po’ di tempo da p. Maurizio Pascolini ofm da Kassel.Finalmente nel 1973 viene fondata la Missione “cum cura animarum”. Il primo missionario-parroco fu p. Nicola Zambrano, dei Redentoristi. Nel 1975 il 15 gennaio viene affidata a me, don Luigi Loda, bresciano, proveniente da Koblenz.La Missione abbraccia un territorio vasto come la Lombardia, in cui vivono 3.700 italiani molto sparsi.Göttingen è una città nel Nord della Germania, nel Land Bassa Sassonia, nella diocesi di Hildesheim, nel cui Duomo, in una bella Cripta c’è l’urna contenente i resti mortali di S. Gottardo, vescovo, che nel bresciano è molto venerato.ora anche KasselAttualmente il missionario di Göttingen cura spiritualmente anche gli italiani di Kassel, che sono 2.100. Kassel è città sita nel Land dell’Assia, diocesi di Fulda. A Kassel in un bel palazzo con parco, abitava la principessa Mafalda, sposa del principe d’Assia. Ora questo palazzo è sede di una prestigiosa pinacoteca. La nostra regina Elena, in memoria della figlia uccisa nei forni crematori nazisti, fece costruire a Kassel una bellissima clinica. Gli italiani molto sparsiNel territorio della Missione di Göttingen non c’è molta industria e quindi gli italiani sono molto dislocati e la maggior parte di essi è impegnata nel terziario. Il Nord- Est della Missione abbraccia una vasta zona montuosa denominata Harz, dove c’è un intenso turismo estivo ed invernale, per l’abbondante neve; nell’Harz, ci sono strutture sportive per gare internazionali. Gli italiani della Missione sono, prevalentemente, giovani, 60% e single, buona parte di essi presta servizio nei ristoranti, pizzerie, bar e gelaterie italiani. Ci sono anche alcuni importatori di generi alimentari, direttamente dall’Italia. Il 90% degli italiani della Missione provengono dal centro-sud d’Italia e dalle Isole.In Göttingen città universitaria e congressuale sono presenti scienziati, professori e docenti italiani. All’università poi c’è la facoltà di lingua e letteratura italiana.Dopo la Riforma di Lutero, Göttingen e la maggior parte della Germania furono obbligate a passare al Protestantesimo. E protestanti sono diventate le antiche chiese della città:- St. Johannis (1230) dalle doppie e disuguali torri;- St. Jacobi (1360) capolavoro unico di arte gotica;- Marienkirche con annessa Commenda del 1313 dell’Ordine tedesco dei Templari (1290-1318), formavano il centro della città nuova (Neustadt), attraversata dal fiume Leine, costruita dopo che il fulcro di Göttingen situato nella zona dei mercati (Marktplatz) si era notevolmente sviluppato;- St. Albani (1434) è la più giovane delle Chiese di Göttingen dal lato architettonico, ma è la più antica dal lato storico perché è sorta sopra una costruzione del 953, di cui si conservano i resti ( in questa zona era sorto infatti il primitivo villaggio di Gutingi: “Altes Dorf”; - La Chiesa più vasta di Göttingen è la PaulinerKirche, senza torre campanaria, chiesa dei Domenicani, che diventò nel XVIII secolo il centro dell’università e che oggi è adibita a biblioteca; e così tutte le chiese della Regione.Dopo la Riforma il Cattolicesimo è apparso in città soltanto nel 1800 con alcuni emigrati della Slesia. Come luogo di culto si costruì un salone annesso ad un ospedale, ora casa canonica e sede dei Padri Gesuiti, dove avrebbero potuto essere ricoverati alcuni ammalati.E da notare che con l’avvento del Protestantesimo fino al 1930 era proibito edificare Chiese Cattoliche nel territorio pubblico. Accanto a questo salone nel 1815 da un campanile di legno si poterono udire i rintocchi della prima campana “cattolica”. Il salone per aggiunte costruzioni divenne la Chiesa di St. Michael, che abbellita si è arricchita di uno splendido organo e di un Crocifisso del 1500. Questa Chiesa parrocchiale è affidata ai Padri Gesuiti e si trova nella zona pedonale. Essendo l’unica Chiesa in Göttingen aperta tutta la giornata (dalle ore 6.00 alle 22.00) è meta di devoti in preghiera. Ogni giovedì c’è, al pomeriggio, adorazione col Santissimo solennemente esposto.La “chiesa degli italiani”In St. Michael una illustre giovane ebrea, Edith Stein (1922), laureata in filosofia e germanistica, dopo la lettura di un’opera di S. Teresa di Avila, chiese il S. Battesimo. Entrò poi nel Carmelo, internata e morta a Auschwitz (1942) fu proclamata Santa nel 1998.La cara chiesa di St. Michael è considerata dagli italiani la loro Parrocchia.Nel 1930 si costruì a Göttingen la Chiesa di St. Paulus e le altre chiese cattoliche.I cattolici, una minoranzaNonostante il buon servizio religioso i cattolici a Göttingen e in regione restano una esigua minoranza, l’8% dei 155.000 abitanti e vengono additati come “strenge Katholiken”, cattolici rigorosi, ma anche bigotti, in quanto più assidui dei Protestanti a frequentare la Chiesa. Il rapporto, però, tra gente di diversa confessione, è rispettoso e sereno. Anche il Missionario italiano ha buoni rapporti non solo con i confratelli parroci cattolici, di cui nella nostra zona egli è il più anziano di età e servizio, ma anche con i Pastori Protestanti e Luterani.Il contatto continuo, con una mentalità diversa, richiede, anche da parte del Missionario, una apertura e grande abilità per neutralizzare i motivi di divisione senza per altro cedere le proprie convinzioni di fede e attaccamento alla Chiesa di Roma.In Germania i Cattolici sono chiamati “Cattolici Romani”. Capita anche che alcuni Protestanti vengono alla S. Messa e chiedano di essere confessati, affascinati da quello che non trovano nelle loro Chiese. Così, nell’umiltà di un semplice lavoro di base, si opera in qualche modo per l’unione delle Chiese cristiane.Una pastorale in diasporaNel territorio della Missione di Göttingen ci sono molti paesi che possiedono solo la Chiesa protestante (prima della Riforma erano cattoliche) e per gli italiani che vi abitano non è facile assolvere il precetto festivo e sentirsi collegati con la loro religione di origine. Allora il Missionario italiano per conservare e nutrire la Fede dei suoi parrocchiani percorre molti chilometri al mese, li visita affinché non si sentano abbandonati, ma seguiti dall’amore della Chiesa, che ovunque porta la Parola di Gesù. Nelle sue peregrinazioni il Missionario tiene anche alcune ore di ufficio, presso gli uffici della Caritas tedesca, è accanto agli ammalati e agli anziani per i quali alcune volte, presso qualche famiglia, celebra l’Eucarestia, visita i giovani nei ristoranti, pizzerie, bar e gelaterie e con loro molto spesso consuma il pasto.Non potendo celebrare l’Eucarestia ovunque ci sia un gruppo di italiani, la Missione è stata divisa in cinque zone distanti da Göttingen dai 50 ai 120 chilometri. La S. Messa viene così celebrata una volta al mese al sabato sera o domenica mattina nelle città di Dellingsen, Hann-Münden, Osterode/Harz, Bad Gandersheim, Einbeck, Kassel (2 volte) e ogni domenica e festa a Göttingen, verso sera, nella Chiesa di St. Michael.Tutti gli italiani, eccetto quelli di Göttingen e Kassel che conoscono gli orari, ricevono una letterina-avviso nella settimana delle Celebrazioni. Dopo la S. Messa il Parroco cattolico tedesco mette a disposizione degli italiani la sala parrocchiale dove ci raduniamo a raccontarci gli avvenimenti del mese.A Göttingen invece la Missione accanto agli uffici, ha un’ampia sala, che è pure adiacente alla chiesa e così prima e dopo la S. Messa, gli italiani hanno modo di incontrarsi per vivere l’amicizia, conversare, cantare, preparare i canti per la Liturgia. In questa sala si tengono pure aggiornamenti, si svolgono tematiche, si commenta la Sacra Scrittura, si trattano i problemi della Missione, si organizzano trattenimenti ludici. Con gli italiani partecipano anche alcuni tedeschi, spagnoli, portoghesi, latino-americani, filippini e rumeni.Attività della MissioneL’attività pastorale è la ragione della presenza del sacerdote. Oltre alla celebrazione Eucaristica ci sono tempi per altre devozioni come il S. Rosario. La Catechesi in preparazione al Matrimonio, al Battesimo e alla Cresima degli adulti è un momento privilegiato per rafforzare la fede e la religiosità della nostra gente, buona ma religiosamente poco istruita. I giovanetti per i Sacramenti della Comunione e Cresima, frequentano il Catechismo con i loro condiscepoli tedeschi, nelle parrocchie tedesche. Al Missionario non sarebbe possibile raggiungerli tutti. Alla Celebrazione della Prime Comunioni e Cresime, il Missionario concelebra con il Parroco e Vescovo tedeschi e tiene una breve omelia in lingua italiana.Essendo la Bassa Sassonia regione di prevalente religione luterana e protestante, come già accennato, numerose sono le Celebrazioni di matrimoni ecumenici. Tali matrimoni hanno luogo quando uno dei nubendi è luterano o protestante e l’altro cattolico e si celebrano o nella Chiesa Cattolica o nella Chiesa protestante, con il sacerdote cattolico e il pastore protestante. Raramente si celebrano matrimoni tra cattolici e ortodossi, o tra cattolici e musulmani.Gli sposi di mista o diversa religione vengono seguiti dal missionario con particolare cura, per aiutarli a vivere la propria fede e per l’educazione della prole.Visite agli ammalatiA Göttingen c’è anche la famosa Clinica universitaria “Klinikum”, specializzata nel trapianto di organi umani. Un buon numero di connazionali vengono dall’Italia per il trapianto del fegato. Per ricevere un fegato occorre attendere mesi e mesi. Tali connazionali, accompagnati da un familiare, rimangono ricoverati solo per il tempo degli accertamenti e delle cure particolari, ma devono essere reperibili appena c’ è il fegato compatibile. Allora occorre aiutarli a cercare un appartamento, arredarlo, assisterli spiritualmente e moralmente, linguisticamente e in alcuni casi con piccoli gesti di carità. In Göttingen ci sono altri cinque ospedali e altri dieci nel territorio della Missione e molte cliniche riabilitative. Il missionario nelle visite agli ammalati è aiutato da volenterose persone.ai carceratiAnche il carcere è un luogo fecondo di apostolato, come l’ospedale. Il detenuto è solo con la sua colpa, con la vergogna che lo opprime e alcuni sono ancora più soli perché ignari della lingua tedesca e privi di parenti in loco. Per facilitare la visita sono stato assunto come impiegato onorario e così posso, liberamente, visitare i connazionali in cella o in gruppo.Il detenuto al missionario apre l’animo perché trova in lui un amico vero e sincero. Per alleviare la noia delle lunghe giornate ho allestito nel carcere una piccola biblioteca con libri italiani. Alcune volte occorre donare loro qualcosa o indumenti. Particolare distinzione assumono, nel penitenziario, le visite così dette natalizie o pasquali. Il missionario rimane con i connazionali alcune ore. In un salone viene celebrata la S. Messa e dopo si consuma assieme una cenetta all’italiana. Non mancano i così detti pacchi-dono e sempre c’è il panettone o la colomba. A questi incontri vengono invitati gli spagnoli, portoghesi e latino-americani perché non hanno nessuno dalla loro parte e perché capiscono un po’ l’italiano. Il commiato è sempre commovente, per gli abbracci, le strette di mano, con qualche lacrima e un caloroso arrivederci.Essendo Göttingen distante dal Consolato Generale d’Italia, con sede in Hannover, capitale della Bassa Sassonia, 140 chilometri, ho accettato l’incarico di corrispondente consolare, per favorire i connazionali. Così si aiutano per le pratiche:- rilascio o rinnovo del passaporto;- di arruolamento volontario al servizio militare con esenzione di adempimento effettivo;- si autenticano documenti, fotocopie, fIrme e altre pratiche;- si accede pure alla Missione per assistenza sociale ordinaria.In pratica la Missione Cattolica è considerata dall’emigrato non solo l’ufficio parrocchiale, ma l’ambito in cui ci si può esprimere spontaneamente con gesti, parole all’italiana… senza quelle perfette precisioni, stringata razionalità… e corretto tedesco come è usanza del teutonico della Germania del Nord.Cenni storici sulla città di Göttingen“Mais Dieu que les roses sont belles a Göttingen...” “Mio Dio come sono belle le rose a Göttingen” canta l’artista francese Barbara nella sua chanson lodando il fascino unico e particolare della città.Molti dei suoi abitanti rimangono qui solo temporaneamente, tuttavia la influenzano in modo impressionante. Basti infatti sottolineare i 101 gruppi etnici che vivono a Göttingen, nei confronti dei quali la città manifesta un atteggiamento di grande sensibilità, entusiasmo ed ammirazione. E proprio questo continuo spostamento di massa che trasforma Göttingen in un luogo amato e molto piacevole.Ed è appunto la cultura che si respira a Göttingen e la piacevolezza del viverci che molti paesi europei vollero stringere particolari rapporti. Göttingen è gemellata, già fin dal dopo guerra, con la città di Cheltenham (Inghilterra dal 1951), con Torunfrhorn (Polonia dal 1978) e Pau (Francia dal 1982). Con la città di La Paz Centro (Paraguay) - poi - dal 1989 è stato firmato un Accordo di Solidarietà.Göttingen, città della cultura e dell’arteL’odierna Göttingen, città universitaria e congressuale, baciata dal fiume Leine, viene nominata la prima volta nel 953 come “Gutingi”.Il piccolo villaggio nel 1210 diventa città. Entra nella scena internazionale nel 1734 con la fondazione dell’Università da parte di Georg August - rex et pater patriae - di Hannover ( re e padre della Patria). Da allora la vita di Göttingen è strettamente collegata ed influenzata dalla sua Università, che le conferisce lustro e internazionalità. Da tutte le parti del mondo vengono studenti (oggi sono 43.000) per frequentarla, professori per insegnare o tenere seminari, specialisti per la Clinica Universitaria (Klinikum), conosciuta per le sue sperimentazioni d’avanguardia e per i trapianti.La città vanta di aver dato ospitalità nel tempo degli studi a quaranta “premi Nobel”. Tra questi illustri ne menzioniamo alcuni:- Adolf Windaus lo scopritore della vitamina D;- i fisici Otto Hahn e Max Born assieme allo stretto collaboratore, il nostro Enrico Fermi, tra i fondatori della teoria quantistica.Va ricordato che Göttingen fino al 1933 fu la capitale mondiale della matematica e così David Hilbert e Hermarm Minkowski gettarono le basi matematiche per la teoria della relatività di Einstein.Un grande matematico fu Friederich Gauss (un tempo figura stampata sulla banconota di 10 marchi), che fondò l’Osservatorio astronomico ancora funzionante.- Friederich Wohler dedicatosi alla chimica, nel 1928 scoprì l’alluminio, e la formula della urea sintetica è scritta ai piedi del suo monumento nella Hospitalstrasse.Il centro tedesco per l’aviazione e l’astronautica e gli Istituti Max Planck per la chimica biofisica, la medicina sperimentale, la storia e il centro per la ricerca meccanica dei fluidi occupano il primo posto nel settore scientifico mondiale.In questi settori sono impegnati oltre diecimila scienziati provenienti da ogni parte del mondo.Consultatissima è la Biblioteca Statale e Universitaria della Bassa Sassonia, che contiene cinque milioni e quattrocentomila volumi nell’Università di Göttingen. Di notevole importanza qui nella città è la facoltà di Teologia Protestante con una ricca biblioteca di volumi di illuminati esegeti biblici.In Germania la Teologia cattolica e protestante viene insegnata nelle università statali.Il simbolo di Göttingen è la Lisetta guardiana delle oche “Gänseliesel”, la statua sulla fontana del Mercato “Marktplatz”, davanti al municipio “Altes Rathaus”. Questa figura fiabesca giovanile è da molto la prediletta dei novelli laureati i quali le danno un bacio sulla guancia di bronzo, secondo una tradizione, dopo aver superato l’esame finale; così lei diventa “la ragazza più baciata del mondo”.Per la cultura ed istruzione di molti emigrati, certamente non a livello universatario, è stata impegnata per molti anni anche la Missione Cattolica Italiana come promotrice di corsi d’istruzione. Molti connazionali avevano conseguito in Italia solo la III elementare. Per venire incontro ad un maggiore e migliore inserimento, adattamento alla nuova cultura, mentalità e lingua, venne istituita nella Missione di Göttingen una scuola per adulti che permetteva agli emigrati di raggiungere il diploma di adempiuto obbligo scolastico, III media.Grazie a questa iniziativa un certo numero di nostri connazionali ha avuto la possibilità di ottenere un posto di lavoro ed inserirsi nel nuovo mondo con più facilità e disponibilità.