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Guardare il futuro con fiducia


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 4/03


GUARDARE IL FUTURO CON FIDUCIA
di Silvano Ridolfi
Il periodo estivo genera normalmente un rallentamento di tensione per l’attesa evasione estiva che sia una diversione prima del nuovo anno di lavoro.Ma i problemi non vanno in vacanza, anzi si acuiscono se non giustamente affrontati e possibilmente risolti.A questo mirano soprattutto le riflessioni che vengono proposte in questo numero. Sia in campo civile-politico sia in campo cristiano-ecclesiale c’è discussione e proposta su come affrontare problemi sempre presenti e pressanti come l’immigrazione, lo status della famiglia, l’inserimento ecclesiale e civile dei non autoctoni, la partecipazione effettiva.Se è chiaro che nel progetto cristiano c’è la tendenza e tensione verso una unità organica senza esclusioni (“fare di due un popolo solo”; “ricapitolare tutto in Cristo”... S. Paolo) è altrettanto evidente che la società civile si muove con non pochi timori per temuta perdita di identità, benessere e libertà.Lo si nota evidentemente nella situazione e nelle attese del variegato mondo degli zingari, che ha vissuto una intensa settimana europea a Budapest in questi mesi. L’appello che ne è venuto fuori è eloquente.Una situazione simile, se pur meno drammatica, è apparsa anche nel vivace settore dello spettacolo viaggiante, che ha vissuto un momento nazionale a Reggio Emilia dove vivo è il ricordo di uno dei primi apostoli dei nomadi: il compianto don Dino Torreggiani.Incombe ancora il pericolo di miopie culturali e politiche, che spingono a chiusure sempre più antistoriche e sempre meno difendibili. Quanto mai oggi occorre grande discernimento ed oculata saggezza che sappiano guardare al futuro ed anticiparlo con gradualità e fermezza.