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Ognuno è un dono!


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 2/02


di Anna Amelia di Gesù
DIVERSI MA...INSIEMEX. e S. si conoscono da molti anni. Lavorano al Luna Park e sono molto amici. Eppure hanno temperamenti tanto diversi. Uno è vivace ed impulsivo, buon organizzatore, molto determinato e combattivo, con alle spalle studi ed esperienze nella comunicazione e nella pubblicità. LŽaltro è creativo, ha molta fantasia ed immaginazione, un poŽ sognatore, ma molto capace nel disegno, nellŽallestimento di stand, di feste, molto preciso e artista. Lavorano spesso insieme, si stimano molto e si completano. Anche politicamente hanno opinioni differenti, ma si rispettano. Possono essere amici perché sanno accettarsi come diversi: sanno rispettare lŽuno il dono dellŽaltro, sono sinceri tra loro, non nascondono le loro divergenze, non vogliono cambiare lŽaltro ma sanno collaborare.G. e I. lavorano in un grande circo. G. è italiana e cattolica, I. è russo ed è ortodosso. G. è una ballerina, I. è un bravo cavallerizzo. Si conoscono da due anni; non è molto, ma a loro sembra un secolo. Si vogliono bene e vogliono sposarsi, anche se molti li sconsigliano perché sono di paesi diversi e di tradizioni religiose diverse, anche se vicine. Ma loro sono convinti di farcela perché si accettano e si completano. Chiedono aiuto a don P. per poter celebrare il matrimonio in chiesa. Non è facile! Ci sono complicazioni burocratiche e qualche problema con le due Chiese. Alla fine riescono ad arrivare allŽaltare con tanta gioia, festeggiati dal mondo vario ed internazionale del Circo.A., N. e G. sono tre piccole sorelle che da vari anni vivono nel mondo del Luna Park. Provengono da paesi diversi e, nella loro vita, hanno avuto cammini ed esperienze differenti. Ognuna di loro ha una propria sensibilità, un suo modo di porsi in relazione con chi la circonda, un suo legame personale con Dio. Eppure il Signore le ha volute insieme in questa tappa del loro cammino. Pregano insieme, rivedono la loro vita alla luce della parola di Dio, collaborano nel lavoro, soprattutto nella realizzazione di un progetto comune: quello di vivere con le persone del Luna Park.Il loro gioco è una pesca, con lo sfondo dellŽArca di Noè, come segno di pace e di speranza. Alcuni premi li fanno loro stesse in terracotta, legno, cuoio, cartoncino, stoffa, ecc.; per esprimere un messaggio di semplicità e di bellezza.... ALLA SCUOLA DEI LUNAPARCHISTIIl vivere con i fieranti è un grande dono perché sono loro ad aiutarle a donarsi di più e ad andare al di là del proprio io, dei propri egoismi. Sono loro, i lunaparkisti, ad insegnare la pazienza, la disponibilità a chiunque venga al parco, di qualunque ambiente o paese, e a vivere lŽoggi il più pienamente possibile.LŽincontrare poi al parco persone tanto diverse per età, razza, religione, paese, situazione sociale, fa scoprire la bellezza dellŽumanità nella sua varietà di doni, nella sua creatività e nella sua profonda somiglianza.La vita in comunità, soprattutto in vista di una missione e in un cammino con Gesù, è una grande cosa; ed è una ricchezza la varietà dei doni, dei temperamenti, dei limiti. Il primo passo allora per una vera vita di comunità è proprio accettarsi differenti. Altrimenti tanti doni vengono soffocati e la comunità diventa opprimente, limitante, invece di essere un aiuto e una occasione di slancio e di crescita. Accettarsi diversi presuppone in primo luogo di riconoscere il proprio valore, il proprio dono, accettare la propria storia e poi, senza paure, mettersi accanto allŽaltro, scoprire il suo dono ed esserne felici, e accoglierlo.Qualcosa da ricominciare ogni giorno, un cammino di tutta una vita.Collaborazione... amicizia.... amore... comunicazione… comunità.... verità.... chiarezza....Tutti aspetti che sono alla base di una società pluralistica, rispettosa di ogni persona nel suo essere unico. DIVERSITAŽ: UN DONO DI DIOE il Signore che ci ha creati diversi, fin dallŽinizio della Genesi, quando si dice "maschio e femmina li creò...". E più tardi con Caino e Abele con i loro temperamenti e i loro lavori diversi e complementari ... o ostili, perché non accettati nella loro differenza.Siamo tutti come fiori di tanti colori in un bel giardino o come le note di una sinfonia.Facciamo continuamente esperienza di tanta varietà e diversità di doni nella comunità, nella Chiesa, nella società, nella famiglia, negli ambienti di vita e di lavoro.Nel circo poi lo si sperimenta ogni giorno, a tutti i livelli. Ci sono artisti ed operai che vengono da paesi e culture diverse, da varie religioni, con alle spalle tante storie diverse di vita.Stanno accanto, spesso nella stessa carovana, o vicini, e lavorano insieme per fare uno spettacolo bello ed armonioso, dove ognuno porta un suo contributo. Si può vivere questo semplicemente come un valore umano, molto bello, ma si può anche, su questa base umana, costruire qualcosa di ancora più profondo, per amore di Dio, secondo il cuore di Dio.Anche nei Luna Park si fa esperienza quotidiana di unione nella diversità. Operai ed esercenti provengono da storie, culture e paesi diversi; spesso si incontrano per un tempo per poi non rivedersi mai più; a volte stringono tra loro legami di amicizia o di lavoro che resistono alle distanze e allŽusura del tempo. Il pubblico poi viene da tutte le sponde: da paesi, religioni, culture, ambienti diversi, e questo sempre di più ad immagine di un mondo sempre più multietnico pluralista. Nelle piazze cŽè posto per tutti. E i lunaparkisti sono naturalmente portati ad accogliere e ad essere attenti un poŽ a tutti con sfumature diverse ed appropriate ad ogni persona: qualcosa su cui ci si può basare per un cammino di solidarietà e di carità. Non per niente le persone disabili e anche i più emarginati si sentono accolti e a loro agio e non giudicati in questi ambienti di incontro e di divertimento.LA CARITAŽ FA RICONOSCERE IL DONO DELLŽALTROPer crescere nel cammino di una carità vera occorre riconoscere il proprio dono e quello dellŽaltro. Inoltre per arrivare ad una società più giusta e rispettosa di ciascuno, occorre valorizzare lŽessere più del fare, lŽatto gratuito (come lŽamore e lŽamicizia) più della ricerca della riuscita e del successo, la creatività più del lasciarsi andare, o del perfezionismo.In un mondo sempre più vario, pluralista, multirazziale, interculturale, cammino possibile per una armonia ed una pace è la carità.E la carità, infatti, che ci fa guardare lŽaltro con gli occhi ed il cuore di Dio, cercando di amarlo come lo ama Lui, e ci fa quindi scoprire la sua unicità e bellezza; bellezza di creatura e di figlio di Dio.E la carità che ci fa essere felici di scoprire che lŽaltro è diverso da me, ha una sua nota originale e nuova, e aiuta anche me a trovare la mia nota.La carità aiuta a rispettare ogni persona così come è senza volerla cambiare per renderla uguale a se stessi e così distruggerla nel suo dono.Ed è sempre la carità che aiuta a non rinunciare alla propria identità ed alla propria verità e ci fa essere se stessi, così come Dio ci ha voluto, nella strada che lui ci indica, pronti ad offrire il proprio dono a chi incontriamo. La carità che unisce la diversità nel rispetto, nella verità e nella chiarezza.CŽè un racconto ebraico che dice che ogni persona è con la sua vita una interpretazione originale ed unica della Tora, cioè della Parola di Dio.Se non è se stesso, o se tradisce il proprio essere e non realizza ciò a cui Dio lo chiama, mancherà per sempre nella storia dellŽuniverso questo significato, questa particolare "Parola di Dio".Amare lŽaltro e aiutarlo ad essere veramente se stesso è attualizzare un senso della Parola di Dio.Un altro racconto parla di un rabbì che dice ai suoi discepoli che quando il Signore lo accoglierà in Paradiso, non gli chiederà se è stato come Mosè, ma se è stato se stesso.La saggezza vera è dunque questa: amare se stessi come dono di Dio e amare lŽaltro come un capolavoro che Dio ci mette accanto per costruire qualcosa di bello e di unico, insieme.LŽaltro mi rivela un poŽ dellŽinfinito di Dio, e mi sprona a dare qualcosa di me e quindi a superare il mio egoismo e a crescere.La carità non è una livella, e non distrugge nulla dei doni di Dio, ma è unità nel rispetto della diversità.La carità cresce poi nel cuore di ciascuno se nutrita dalla preghiera personale e comunitaria e, perché no, ecumenica; e se fondata sullŽascolto e sullŽapprofondimento della Parola di Dio nella Bibbia. Più ci avviciniamo con umiltà ed amore alla "Parola di Dio" e alle nostre radici cristiane, più siamo capaci di dialogo e di unione con ebrei, cristiani di ogni confessione, islamici, e ritroviamo inoltre il senso dellŽunità e della fratellanza tra tutti gli esseri umani.La carità ci unisce a Dio, Padre e creatore di tutti, e quindi ci unisce, per amore suo, ad ogni persona umana e ci aiuta a vivere in armonia con tutto il creato.Potremo allora, guardare tutto con gli occhi di Dio e con LUI, come dice la Genesi, credere alla bontà fondamentale delle creature e anche dellŽuomo, nonostante il male."E Dio vide che era cosa buona" (Gn 1, 10-11-18-25)."Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona..." (Gn 1,31).