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Aeroporti: nuova Emmaus?


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 2/02


di Giorgio Rizzieri
"LŽecumenismo e la collaborazione pastorale tra denominazioni diverse di chiese, è una realtà ormai affermata da diversi anni presso le cappellanìe degli aeroporti dei Paesi più industrializzati e multi-etnici. AEROPORTI: CROCEVIA DI CULTURE E DI FEDIQuando nel 1999 ho iniziato il mio ministero di cappellano cattolico allŽaeroporto "Leonardo Da Vinci" di Fiumicino, lŽesperienza più sconcertante lŽho fatta partecipando alle Conferenze dei cappellani inter-confessionali degli aeroporti internazionali. Per una settimana ogni anno, pastori uomini e pastori donne di fede anglicana, battista, presbiteriana, luterana, evangelica, metodista, pentecostale, spesso accompagnati dai rispettivi coniugi, e un archimandrita ortodosso si incontrano con noi cappellani cattolici in un luogo sempre diverso del mondo. Il numero complessivo è arrivato già a circa 150 operatori pastorali. Intenso è lo scambio di esperienze, di preghiera ecumenica, di convivialità, di ascolto comune attorno a qualche tema biblico pastorale. In queste riunioni si è tutti di egual valore e ogni quattro anni si vota a maggioranza qualcuno di noi che si candida a presidente. Attualmente tale ufficio "democratico" lo ricopre il cappellano luterano dellŽaeroporto di Zurigo, pastore Walter Meier. Le differenze di tradizione, di liturgia, di ecclesiologia, di etica appaiono subito evidenti e tali forse da non rendere granché ottimisti per il futuro, secondo viste puramente umane. Ma per grazia di Dio cŽè una base, lŽevangelica "pietra dŽangolo" su cui tutti noi siamo convinti di essere fondati e per la quale esclusivamente ci ritroviamo insieme: Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto per la nostra salvezza eterna! LŽoperazione più difficile che ognuno di noi è chiamato a compiere in queste convivenze è quella di tornare bambini nel cuore, quasi accantonando il proprio patrimonio dogmatico, catechetico, culturale e, come disse il Signore a Nicodemo, "rinascere dallo Spirito perché esso, come il vento, soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito" (Gv 3,8). Il dialogo ecumenico costituisce oggi senza alcun dubbio il soffio più potente e forse più urgente dellŽamore di Dio perché il suo progetto di Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica avanzi tra gli uomini di ogni continente e cultura, così che gli uomini credano più facilmente. Assecondare il soffio dello Spirito nel tornare bambini nel cuore, significa non anteporre più il pregiudizio e la diffidenza nel rapportarci gli uni con gli altri ma il desiderio da tutti condiviso di autentica conversione, abbeverandoci insieme alle fonti purissime del Vangelo, delle Lettere Apostoliche e dei Padri della Chiesa. Certamente, noi cappellani dŽaviazione civile non siamo teologi di professione né abbiamo ricevuto mandati per uno specifico dialogo inter-confessionale, ma lŽecumenismo è divenuto ormai parte costitutiva della pastorale ordinaria in questi moderni "crocevia delle genti" quali sono gli aeroporti. LŽESPERIENZA ECUMENICA NELLŽAEROPORTO DI FIUMICINOAnche allŽaeroscalo di Fiumicino è iniziato dal primo mese del Giubileo 2000, un cammino di crescita ecumenica. La decisione che fosse giunto il tempo di gettare le reti al largo è venuta quasi per caso, in occasione della settimana di preghiera per lŽunità dei cristiani. Ogni giovedì trascorrono la mattinata in visita pastorale allŽaerostazione due pastori protestanti, il luterano evangelico Alberto Saggese e lŽavventista del settimo giorno Duilio DŽArpino. Abbiamo celebrato insieme la liturgia ecumenica per lŽunità il 25 gennaio, festa della conversione di S. Paolo. Da quella liturgia è scaturito lŽinvito ai pastori di partecipare allŽincontro settimanale di preghiera sul vangelo della domenica che si tiene con diversi dipendenti aeroportuali. Essi hanno accettato volentieri e da allora ogni giovedì alle 12,30 preghiamo con i Salmi dellŽOra Media e spezziamo insieme il Pane della parola con umiltà, con spazi di silenzio e di ascolto reciproco, che ci aiutano a scoprire da prospettive diverse ciò che lo Spirito suggerisce alle chiese. Ci affratella il bisogno primario durante gli incontri di rendere lode a Dio come Padre e come Creatore e di ringraziarlo per averci donato la fede e la grazia di essere suoi figli adottivi in Cristo mediante lŽunico battesimo. Siamo poi entrati spiritualmente insieme con un pò di timidezza umana e con tanta fiducia nel Signore, nel primo livello fondamentale di comunione ecclesiale che è lŽadorazione comune dellŽunico Signore Gesù Cristo attraverso lŽaccoglienza della sua Parola e lŽedificazione dei presenti. Siamo consapevoli degli ulteriori livelli che sono indispensabili per testimoniare davanti a Dio e agli uomini la perfetta unità di fede ma intanto condividere il dono di essere credenti in una società di diffuso ateismo pratico, lo sviluppo parallelo dellŽamicizia umana, il farsi carico sincero nellŽascolto e nella preghiera dei pesi pastorali di ognuno di noi, lŽassoluta normalità assunta dalla preghiera biblica settimanale, ci fa sospirare con più forte desiderio il giorno in cui il Signore ci concederà di raggiungere la pienezza dellŽunità e della santità quando potremo spezzare INSIEME anche il Pane Eucaristico".