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SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N° 13

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
VII° Convegno Nazionale, Isola delle Femmine (PA), 21 - 23 febbraio 2002
"Comunicare il Vangelo ai giovani in un mondo che cambia"

GRUPPO DI STUDIO N° 13

TEMA
"Comunicare il Vangelo ai giovani in un mondo già cambiato dalla presenza di culture ed etnie molteplici. Percorsi e strumenti per educare alla mondialità"
COORDINATORE: Padre Ivaldo Casula s.x., Brescia

Educare alla mondialità
Davanti al dilagare dell´utilitarismo del mercato globale, alla frammentazione dell´esperienza umana disorientata, e ai grandi movimenti migratori, la visione della "Mondialità" intende fare proposte valide ai giovani, attingendo al cuore stesso del messaggio evangelico, la Buona Novella del Regno: il piano di salvezza dell´amore del Padre per l´intera umanità. La "Mondialità" non è altro che la visione di Cristo che anela a fare del mondo una sola famiglia di fratelli e sorelle, pellegrini verso il loro destino ultimo. Egli è venuto per portare a compimento questo progetto. Per questo è vissuto tra noi. Per questo ha dato la vita. Per questo continua ad essere presente nella storia, nella Chiesa e nella potenza dello Spirito Santo operante nel cammino dei popoli. Il Vaticano II, nel suo documento al mondo contemporaneo, ha formulato una profezia con questa sua affermazione: "Si può pensare legittimamente che il futuro dell´umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza" (G.S.31). I giovani, i ragazzi, oggi più che mai, domandano ragioni valide e coinvolgenti per vivere e per sperare. Hanno bisogno di scoprire mete e traguardi per cui valga la pena "giocare la propria vita". Il traguardo della "Mondialità" intende superare la mentalità egocentrica di settarismi religiosi, di etnocentrismi culturali e di logiche di dominio e di violenza, per qualificare il cammino dell´umanità verso una cittadinanza planetaria, frutto di fratellanza gratuitamente data e ricevuta. Ci troviamo davanti alla sfida di una convivenza planetaria che ci interpella. Non possiamo più erigere muri di isolamento. Per noi cristiani sarebbe tradire la nostra appartenenza a Cristo e all´umanità. Il grido delle nuove generazioni disorientate e annoiate, in parcheggio negli spazi interminabili del tessuto scolastico o di una preparazione professionale, ci arriva con la precisa richiesta di proposte educative dinamiche e operative, capaci di coinvolgere chi è chiamato ad essere il cittadino planetario del futuro. La Chiesa non può esimersi dal dovere di proporre traguardi utopici, sogni grandi quanto il mondo, quanto la vita. Le nuove generazioni hanno bisogno di "sognare alla grande". E, solo sognando potranno guardare lontano, nel futuro.
Percorsi di educazione alla Mondialità
Dalla conoscenza dell´altro/diverso, all´accogliena, al dialogo, alla convivialità attiva e responsabile:
quattro livelli di Convivialità: Interpersonale, Interculturale, Interreligiosa, Planetaria.
Metodo di lavoro del gruppo di studio
1° Momento: narrarsi per conoscersi, per incontrarsi, per lavorare assieme
2° Momento: raccolta di esperienze interculturali e interreligiose già provate e vissute dai membri del gruppo
3° Momento: individuare linee operative per la pastorale giovanile da proporre all´assemblea
Suggerimenti bibliografici
Giovanni Paolo II, Messaggio per la Celebrazione della Giornata per la Pace, 1° gennaio 2001
CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, nn. 28,a 37,b 58,b 60,a
Carlo Nanni (a cura di), Intolleranza, pregiudizio e educazione alla solidarietà, LAS, Roma, 1991
Antonio Nanni, Educare alla Convivialità, EMI, Bologna, 1996
Antonio Nanni, Una Nuova Paideia, EMI ,Bologna, 2000
Angelo Negrini, Migrazioni in Europa e formazione interculturale, EMI, Bologna, 1997
Antonio Perotti, La via obbligatoria dell´interculturalità, EMI, Bologna, 1994
F. Ballabio, B. Salvarani, Religioni in Italia, EMI, Bologna, 2001
Giuliana Martirani, Il drago e l´agnello, Ed. Paoline, Milano, 2001
M. Contadini, G. Bevilacqua, La sfida della mondialità e della interculturalità, LDC, Torino, 2000
Silvia Pochetino, Nuove Geografie, EMI, Bologna, 1998
Siti Web utili
Missione Oggi: http://www.saveriani.bs.it/missioneoggi/ (altri siti suggeriti in links)
CEM Mondialità: http://www.saveriani.bs.it/cem/ (varietà di siti suggeriti in links)
Missione Giovani: http://www.missionegiovani.it/
Nigrizia: http://www.nigrizia.it/
Rete di Lilliput: http://www.retelilliput.org/
Peacelink: http://www.peacelink.it/
Manitese: http://www.manitese.it/
SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N° 13

Comunicare il Vangelo ai giovani in un mondo già cambiato dalla presenza di culture e razze molteplici. Percorsi e strumenti per educare alla mondialità.

Coordinatore: Padre Ivaldo Casula, Brescia

Siamo d´accordo che i giovani sono la cartina di tornasole del mondo postmoderno, post -razionale.
Il loro rapportarsi alla vita, frammentario, sperimentale, senza legami durevoli nel tempo, unito alla fatica, e a volte al disorientamento o alla trasgressione, sono sintomi che riflettono tutta la realtà sociale e mondiale in cui vivono.
Davanti ai grandi problemi del nostro tempo, i giovani chiedono di essere aiutati a capire, a far senso della loro vita e di quella degli altri, a progettarsi verso traguardi in cui possono diventare attori responsabili. Spesso la frustrazione del giovane è causata da un sentimento di inutilità e dalla mancanza di prospettive future di un loro inserimento partecipativo nel mondo degli adulti.
La rapidità del cambiamento del nostro tempo rende ancor più difficile al giovane il processo della formazione della propria identità, tanto che abbiamo il fenomeno dell´adolescenza che si prolunga eccessivamente oltre la loro età fisica.
I giovani sotto la nostra cura pastorale sono fortemente toccati da una situazione in cui il Cristianesimo vive come minoranza in una crescente realtà multietnica e multireligiosa, e quasi passivamente travolti dalla "cultura del mercato", confondendo la felicità con l´utile.
La fede cristiana e un bisogno indefinito di autentico incontro interpersonale sono la piattaforma per una educazione alla mondialità, a sentirsi cioè parte di tutta la famiglia umana, condividendo la visione di Cristo di fare del mondo una sola famiglia, in cui ciascuno si sente responsabilmente impegnato.

Come educare alla mondialità

La prima condizione sembra essere quella di educare all´incontro con l´altro come persona, aldilà dell´involucro esterno diverso e unico. Gli immigrati, con la loro diversità culturale e religiosa diventano paradigma della diversità in generale: uomo - donna, sano - malato, adulto - giovane, intelligente o meno, religioso - non credente, ecc.
Aprire i giovani alla dimensione spirituale offrendo esperienze ed opportunità di fare un "incontro personale con Cristo". Pensiamo che solo a queste dimensioni di esperienza religiosa personale sia possibile una convivialità con persone di altre religioni, senza sentirsi né minacciati né arroganti.

Quali strategie?

Pensiamo che gli educatori - animatori dovrebbero privilegiare alcuni ambiti educativi che aprano gli orizzonti di visione dei giovani, per esempio:
· sensibilizzare e informare sui grandi problemi del nostro mondo planetario;
· coscientizzare sull´interdipendenza mondiale;
· illuminare su l´etica della giustizia e della responsabilità planetaria;
· abbattere i miti della cultura del mercato;
· incoraggiare a scoprire il valore della gratuità dell´incontro con l´altro, visto come "volto - persona" e non come "cosa";
· aiutare a guardare in faccia alle loro chiusure nei riguardi del "diverso": pregiudizi, paure, sensi di minaccia, immaginari popolari negativi nei riguardi di un dato "gruppo diverso".




Quali percorsi?

· La costruzione di una propria identità culturale e religiosa profonda, libera e serena, che sia polo di dialogo con altre identità diverse, senza cedere alla tentazione di lasciarsi omologare o di voler omologare gli altri. Il vero dialogo può avvenire solo tra due persone che si vogliono incontrare in mutuo rispetto, restando fedeli a chi sono e a ciò in cui credono.
· Creare e guidare situazioni di incontro interculturale e interreligioso
· Far sperimentare che "la diversità è ricchezza" nel gioco, nello sport, nel convivere insieme.
· Addestrare a un rispetto reciproco, e a non invadere gli spazi e i diritti personali dell´altro.

Quali risorse?

· La prima risorsa è l´animatore stesso, che deve essere portatore - testimone dei valori che propone, libero in quanto possibile da chiusure e pregiudizi.
· Avvalersi di esperti negli ambiti di interculturalità e interreligiosità, per esempio mediatori culturali e professionisti in questo campo.
· Lavorare in rete con la scuola e gli enti pubblici per i processi di inserimento e integrazione degli immigrati.
· Fare progetti in cui unire in collaborazione diverse forze educative per interventi mirati a creare nei giovani apertura e impegno alla mondialità.
· Coinvolgere le famiglie nel processo di "convivialità di giovani diversi".
· Scambiarsi esperienze con altri animatori - educatori, coinvolti nell´educazione alla mondialità.