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SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N° 10

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
VII° Convegno Nazionale, Isola delle Femmine (PA), 21 - 23 febbraio 2002
"Comunicare il Vangelo ai giovani in un mondo che cambia"
GRUPPO DI STUDIO N° 10

TEMA
"www.chelinguaparli.parliamone Comunicare il Vangelo ai giovani mediante i nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione"
COORDINATORE: don Marco Sanavio, Padova

IL GIOCO VALE LA CANDELA?

"Mai più una fatica così" mi ha detto un gruppo di ragazzi che ha impiegato un paio di mesi a costruire il sito della parrocchia e poi ha ricevuto poche manciate di visite nel primo trimestre di prova.
Uno sforzo enorme, per ottenere risultati scarsi. L´elefante che partorisce il topolino.
Il Vangelo ha una sua forza indiscussa che va oltre le epoche e le mode. Ma come ridirlo oggi, cercando di essere il più efficaci possibile, cercando di toccare le corde giuste che fanno vibrare i ragazzi?
Anche usando gli ultimi ritrovati della tecnica spesso sperimentiamo il fallimento della comunicazione: perché? Dove sta l´inghippo? Il gruppo di studio si propone di analizzare e verificare alcuni criteri che ci permettano di comunicare in maniera competente ed efficace. Il taglio che daremo alla sessione di lavoro è quello proposto da Derrick de Kerchove (università di Toronto, discepolo di Mc Luhan) e da Pierre Babin (direttore centro di comunicazione Crec-avex - Lione), secondo i quali "Il mezzo è già il messaggio".

BIBLIOGRAFIA DI BASE
(Pubblicazioni brevi e semplici, consigliate per una conoscenza di base, sceglierne una delle tre)
BABIN P., Piccola grammatica dei media, Elledici (Leumann -TO), 1993
BABIN P., La catechesi nell´era della comunicazione, Elledici (Leumann -TO), 1989
BIANCHI J. - BOURGEOIS H., La faccia nascosta dei media, il gioco della ricezione, Elledici (Leumann -TO), 1995
(Per approfondire, un saggio abbastanza impegnativo, ma molto chiaro e diretto)

DE KERCHOVE D., La civilizzazione video-cristiana, Feltrinelli Interzone 1995


INDICAZIONI DI METODO

Partiremo verificando quali siano le caratteristiche della comunicazioni efficace e quali ne siano gli ostacoli.
Cercheremo di delineare un METODO che ci permetta di usare tutti i mezzi di comunicazione in modo più appropriato e competente una volta tornati a casa. Non ci proponiamo di imparare come si realizzi un buon sito Internet, ma quali siano gli ingredienti che lo fanno "funzionare" o meno, e così per gli altri media.
Seguiremo l´approccio al mondo dei media proposto da Pierre Babin, verificando sul campo il criterio della scuola di Lione secondo il quale è prioritario lo sfondo sul primo piano. Per una prima fase di approccio saranno utili alcuni strumenti che potrete portare con voi, se fanno parte del vostro modo di comunicare: videocamera, strumenti musicali, computer portatile. Ecco alcuni dei punti che ci proponiamo di prendere in considerazione:
· La priorità dell´ascolto
· La genesi del linguaggio; il mondo occidentale.
· La comunicazione competente ed efficace
· Un criterio di efficacia valido per tutti i media
· Il contagio emotivo
· La priorità dello sfondo e le sue leggi
· La teoria dello sfondo applicata al Vangelo
· Il gioco della ricezione
· I quattro livelli di comunicazione: alfabetica, di modulazione, di amicizia e di spirito


SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N° 10

www.chelinguaparli.parliamone:
comunicare il Vangelo ai giovani
mediante i nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione

Coordinatore: Don Marco Sanavio - Padova

1. PREMESSA

Come premessa abbiamo analizzato alcuni elementi di linguistica dei mezzi di comunicazione non solo per poterli capire ed usare, ma anche perché riteniamo che diano forma alle modalità di apprendimento e al pensiero dei giovani con cui veniamo in contatto.
Riteniamo che buona parte dei fallimenti della nostra comunicazione possano derivare da una scarsa conoscenza delle regole del linguaggio dei mass-media.
L´equivoco nasce nel momento in cui vogliamo applicare degli schemi propri del linguaggio letterario o della comunicazione alfabetica al mondo della comunicazione elettronica.
Abbiamo scelto come approccio parziale al mondo della comunicazione quello del gruppo Mediatec di Lione (Pierre Babin, Jean Bianchi) e di suor Angela Ann Zukowski (Dayton - USA), secondo i quali il mezzo di comunicazione elettronico è già di per sé parte costitutiva del messaggio.


2. INTERNET E IL MONDO GIOVANILE

Innanzitutto è emersa l´importanza di prendere confidenza con il mondo di Internet per chiunque voglia accostare i giovani in maniera significativa.
Non ci sembra uno dei tanti strumenti che abbiamo a disposizione, ma un vero e proprio ambiente di incontro in cui possono nascere relazioni e scambi significativi.
E´ fondamentale la dimensione della relazione, del rapporto personale che si può instaurare attraverso la rete, abbattendo anche le barriere della distanza, della timidezza e del pregiudizio. Internet non è un mass-media, ma un personal media, un mezzo di comunicazione che mette in relazione personale con gli interlocutori.
Sarebbero quindi da privilegiare le forme di comunicazione che generano relazione: chat, posta elettronica, mailing list, newgroups.
Internet (come del resto anche gli SMS) è spesso un veicolo di relazioni affettive ed è un primo passo che favorisce molto spesso l´incontro reale.

3. L´APPROCCIO IN RETE E LA COMUNITA´ EDUCATIVA

Il primo passo da compiere per la realizzazione di un sito destinato ai giovani riteniamo possa essere la costituzione di uno staff che lo progetti e lo segua nella sua evoluzione.
Questo gruppo di persone che scegli di essere presente anche in rete lo definiamo comunità educativa-pastorale.
Dall´esperienza emerge che un sito ha tanta più efficacia quanto più nasce da una comunità autentica, trasparente, che condivida un´esperienza forte di Fede. Dietro il sito, in questo modo, potranno apparire chiaramente il progetto, i valori, la capacità di ascolto che tale comunità intende proporre a chi si mette in contatto tramite la rete.
Abbiamo riscontrato che dove la gestione di un sito è affidata ad un gruppo affiatato, che condivida la passione per i giovani, vi è una chiara percezione da parte dell´utente di stabilire un contatto significativo con qualcuno che lo possa aiutare.
Ideale sarebbe fornire agli utenti anche dei punti di riferimento concreti sul territorio, persone che possano incontrare i giovani di persona, dopo un primo approccio in rete.
La comunità educativa-pastorale che si occupa della formazione dei giovani, sia all´interno della comunità locale che a livello diocesano è il cuore pulsante del sito ed è l´elemento di raccordo tra l´incontro in rete, l´informazione fornita, il feed-back concreto di ritorno.
In questi casi andrebbe tenuto presente che in rete, per i giovani, sembra più importante il partecipare del motivo per cui si partecipa. E´ primario l´incontro, il non sentirsi soli nella ricerca di senso, che non il contenuto alfabetico che si ricerca.


4. CARATTERISTICHE DI UN SITO DESTINATO AI GIOVANI

Ipotizzando il mettersi in relazione con i giovani attraverso un sito Internet abbiamo ritenuto importanti queste caratteristiche:

· La leggerezza (in bit) e la semplicità delle pagine realizzate.
· L´immediata comprensione del messaggio, che dovrebbe risultare chiaro anche a chi non ha confidenza con l´associazionismo cattolico o gli ambienti ecclesiali.
· La cura di un linguaggio simbolico, che dovrebbe costituire il primo impatto con il nostro sito.
· L´attenzione all´handicap, agli utenti più svantaggiati (ciechi, daltonici…) che spesso sono penalizzati nel visitare pagine troppo complesse.
· Il fornire proposte culturali attraverso le pagine del sito, mirate ad elevare il gusto estetico, la capacità critica, la creatività.
· Lo stile di collaborazione e di interazione con altre strutture, senza chiusure e campanilismi che risulterebbero controproducenti nella logica di una rete aperta al mondo intero.
· Il presentarsi in maniera chiara con la propria identità personale e cristiana, senza cercare camuffamenti.
· E´ auspicabile la presenza di un animatore-moderatore di community (chat, mailing list), soprattutto quando vengono richieste dagli utenti risposte significative riguardo la loro esperienza di vita o la loro fede.
· Mettere in rete delle FAQ (risposte alle domande più frequenti) per dare già un orientamento immediato a chi entra in rete o per identificare lo scopo che si prefigge il sito.
· L´approccio alla rete segue una logica simile a quella del gioco: non possiamo prescindere da questa caratteristica.
· Internet provoca ad una continua revisione, ad un aggiornamento costante, perciò diventa stimolo concreto ad un rinnovamento sia nel modo di proporsi della comunità educativa-pastorale.


1. COMUNICARE IL VANGELO ATTRAVERSO INTERNET


Nel gruppo di lavoro sono emerse due vie principali per tentare di comunicare il Vangelo in rete: l´una che parte dall´esperienza ed arriva all´annuncio della Buona notizia, l´altra parte invece da un annuncio più chiaro e diretto del messaggio di Cristo.
Sono schemi che ricalcano i due metodi tradizionali di approccio alla Parola: quello induttivo e quello deduttivo. Una volta rilevati punti di forza e limiti di entrambi i metodi abbiamo ritenuto opportuno rispettare i diversi approcci alla rete, come tentativi che rispondono alle varie sensibilità dei giovani e degli utenti della rete.
Abbiamo fissato alcuni punti per orientare la comunicazione del Vangelo attraverso Internet, pur sottolineando che è ancora presto per delineare metodi ben precisi.

· Il partire da esperienze di vita (stile narrativo,metodo induttivo) per arrivare all´annuncio del Vangelo. La comunità educativa-pastorale si racconta con immagini, forum, proposte...
· Al tempo stesso non rinunciare ad un annuncio chiaro ed esplicito del messaggio di Cristo (metodo deduttivo). Dichiarare con immediatezza la propria identità e puntare direttamente sull´annuncio.
· Ci è sembrato prioritario l´incontro sul desiderio di conquistare velocemente i giovani alla nostra causa. La nostra presenza in Internet è assimilabile quasi ad una pastorale di confine, dove il primo passo è quello di calarsi nella situazione in cui vivono i destinatari del nostro messaggio.
· Entrare in rete con una logica di servizio e di ascolto (è una via per arrivare al Vangelo).
· Instaurare un rapporto "non giudicante", improntato all´accoglienza e alla valorizzazione della persona, anche se presenta posizioni lontane dalle nostre.
· Diventa un luogo di incontro per chi non ha appartenenze o legami con il mondo ecclesiale; la proposta può essere quella di pensare a comunità costituite con la logica della rete, senza riportare pari passo le strutture del reale. In altre parole le community della rete possono diventare "gruppi trasversali" che vanno oltre i confini geografici e le appartenenze sociali.
· Tenere sempre vivo un rapporto tra la comunità virtuale e quella reale.
A questo proposito è emersa la parola "paradosso" come elemento costitutivo del mondo di Internet, come situazione tipica dell´annuncio del Vangelo nel mondo che cambia; un essere nel mondo senza essere del mondo. Il paradosso è costituito anche dal rapporto costante che c´è tra mondo reale e mondo virtuale.