» Chiesa Cattolica Italiana » Documenti »  Documentazione
SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N° 4

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
VII° Convegno Nazionale, Isola delle Femmine (PA), 21 - 23 febbraio 2002
"Comunicare il Vangelo ai giovani in un mondo che cambia"

GRUPPO DI STUDIO N° 4

TEMA
Comunicare il Vangelo ai giovani nel mondo della scuola e dell´Università. Tracce per una rinnovata presenza di Chiesa.
COORDINATORE: Eugenio Vite

"E´ da abbandonare l´idea, in qualche modo diffusa, che gli ambienti siano luoghi di confine, realtà di testimonianza straordinaria , essi sono invece luoghi ordinari e necessari nei quali vivere la propria fede"
Sono tantissimi i giovani studenti delle scuole superiori, sempre di più gli studenti universitari. Come rispondere all´esigenza fondamentale dei giovani di essere accolti nella propria totalità, instaurando con l´altro un rapporto paritario, di dialogo e confronto? Mai come nella scuola e nell´Università "NON c´è bisogno di maestri ma di testimoni". La possibilità di uscire dalla solitudine ha come condizione necessaria la fiducia di trovare luoghi accoglienti.
"Attraverso lo studio impariamo ad appartenere gli uni agli altri, e in tal modo a sperare"
La spiritualità dello studio può essere uno stile da rivalutare per accostarsi alle vite di giovani studenti. La comunicazione del Vangelo nel mondo della scuola e dell´Università presuppone una "pastorale sottobraccio" che accompagni il giovane in un cammino sincero e profondo di ricerca spirituale. Nessuno diventa cristiano da sé, ha sempre bisogno di un altro cristiano. La vita quotidiana fatta di studio, di lezioni e appunti, di libri e incertezze, è il luogo del nostro essere cristiani. Gli anni della formazione, vissuti non come un passaggio distratto, diventano momento di apertura al mondo e al futuro.

BIBLIOGRAFIA

· F.U.C.I. ,Bild , AVE, Roma, 1993;
· G.B. Montini, Coscienza universitaria, ed. Studium, Roma
· Simone Weil, Attesa di Dio, Rusconi, Milano 1972, pp. 75 - 84

METODO

· A partire da esperienze comunicate o da idee nate nel confronto, individuare ciò che la chiesa fa e non fa nel campo della scuola e dell´Università. A questo punto indicare le priorità tramite il metodo del "sopra sotto".
· Individuare "progetti pilota" o sperimentazioni locali, da seguire nei prossimi mesi, a partire dai quali sviluppare concretamente l´attenzione della Pastorale Giovanile verso il mondo della scuola e dell´Università.






SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N° 4

Comunicare il Vangelo ai giovani nel mondo della scuola e dell´Università.
Tracce per una rinnovata presenza di Chiesa.

Coordinatore: Eugenio Vite, Fuci

Per evidenziare l´interesse e le proposte in merito a questo ambito è stata proposta una riflessione a partire da due punti di vista: uno sguardo rivolto agli ambienti, un altro rivolto alle persone. Il primo si traduce in una attenzione alla vita ordinaria dei giovani studenti e allo sfondo nel quale interagiscono; il secondo in una attenzione rinnovata alla spiritualità dello studio, per farsi compagni in un momento importante della vita.

1. GENERALE
Il settore scuola / Università è uno di quegli ambiti talvolta delegati dalla Pastorale Giovanile ad altre realtà. Anche laddove ci sia la presenza di una Pastorale Giovanile vivace tuttavia la situazione è caratterizzata da una forte frammentazione in pastorali, in esperienze separate. Si corre spesso il rischio non solo di non collaborare, ma di avere momenti di conflitto legati alle attività pratiche da svolgere o ad esigenze non convergenti. Risulta evidente la difficoltà di trovare un punto di raccordo, un campo comune.
Grandi potenzialità hanno le esperienze associative in termini di formazione laicale. Le associazioni rappresentano un modo significativo di stare nella Chiesa e di essere Chiesa, a condizione che queste mantengano sempre vivo il rapporto innanzitutto con le diocesi nella quali sono chiamate ad operare.
Nei vari progetti mirati al mondo della scuola e dell´università, sottovalutando le realtà associative si corre il rischio di sottovalutare proprio quella dimensione laicale che è l´identità del giovane studente.
Uno studente, sia esso adolescente o universitario, ha un futuro da costruire, da intravedere con speranza. Non sempre, però, si vive lo studio per crescere, capita di vedere giovani studiare solo per competizione. In tutto questo è necessario recuperare la dimensione vocazionale dello studio, che non è fine a se stesso, ma è risposta ad una chiamata, e in ogni caso è parte di una chiamata ampia che abbraccia tutta la vita di ogni creatura.
Identità di studente e identità di cristiano rispondono alla stessa vocazione: il giovane deve riscoprire la sua identità di cristiano inserito in una comunità, a sua volta inserita nel mondo.
Per gli insegnanti si pone la questione dello stile nel metodo di insegnamento e nella relazione con gli studenti.

2. SCUOLA
In merito alla scuola si parte dalla questione se essa è davvero un "centro di educazione". Si fa attenzione alla educazione (fatta tra l´altro di trasmissione di valori) o ci si limita ad una formazione che mano a mano rischia di essere sempre più funzionale alle leggi del mercato del lavoro?
Come la Pastorale Giovanile può e deve interagire con essa?
Ad oggi risulta molto rilevante il lavoro che si fa con gli adolescenti nelle parrocchie, da verificare è poi la sensibilità verso il proprio ambiente di vita, che è la scuola. Ma sono anche importanti le iniziative che vedono coinvolti genitori e insegnanti. Emerge l´esigenza di una maggiore interazione e di occasione di scambio e formazione tra insegnanti cattolici della scuola pubblica.
I giovani oggi distinguono fra cose importanti e cose dovute. Lo studio rientra nel campo delle cose dovute. Per questo è necessario puntare sul rapporto umano da instaurare fra insegnante ed alunno, che è anche problema di modelli da proporre, in una parola di testimonianza.
Nelle scuole superiori è molto difficile il coinvolgimento in associazioni, per questo motivo è importante rilanciare l´attenzione verso questo ambiente.
La questione educativa comporta anche tenere presente che la categoria di disagio è da accettare, a volte, in modo critico. A volte gli adolescenti non percepiscono questo loro disagio, perché li si induce a credere che quella sia una situazione normale e, ancora più grave, che non ci siano alternative.

3. UNIVERSITA´
Uno dei problemi più urgenti emersi è quello degli studenti fuori sede, i quali trovano spesso particolari ostacoli nel costruire relazioni umane significative. Anche giovani sradicati dalle proprie realtà originarie troppo spesso non riescono ad inserirsi in realtà ecclesiali nuove: la Chiesa ha il dovere di rispondere a queste esigenze, che rischiano di trasformarsi in disagio.
Una constatazione è interessante: quando gli studenti arrivano da realtà associative trovano meno difficoltà ad inserirsi. In ogni caso la realtà studentesca è variegata: studenti in sede; fuori sede; pendolari. Ognuna di queste categorie ha bisogno di risposte particolari, non generiche, perché la situazione particolare di ognuno non si lascia racchiudere in schemi astratti.
L´ambiente universitario risulta ricco di provocazioni, domande, confronti con coetanei. Molti giovani cristiani, purtroppo, sono "fermi" alle nozioni da cresima. Negli ambienti, nel rapporto con i propri coetanei però c´è bisogno di cristiani consapevoli e maturi che sappiano tradurre la propria fede nelle situazioni concrete della vita. E´ questo un problema di formazione.
In questo scenario è importante chiedersi e riflettere su quale presenza di Chiesa oggi esiste nel mondo universitario. La risposta sta spesso nei centri universitari, in molti si nota però il limite derivante dalla scarsa collaborazione di più realtà ad uno stesso fine. E´ importante valorizzare sempre di più il rapporto con le istituzioni alle quali non si tratta di sostituirsi ma di costituire uno stimolo e un richiamo al servizio delle persone.

TRACCE PER IL FUTURO

Nell´ultima parte del lavoro di gruppo si è passati a delineare delle tracce e delle proposte nate dal confronto di esperienze e dagli spunti dei relatori.
· La prima necessità è senza dubbio una maggior sinergia tra realtà ecclesiali e uffici pastorali, in questo senso esistono anche dei progetti interessanti da poter seguire nei loro sviluppi futuri (ad esempio, il caso della diocesi di Como). Mettere in rete informazioni, capacità, esperienze: è una strada da percorrere per lavorare ad un unico fine pur mantenendo le proprie identità, sempre fonte di ricchezza.
· Si fa di tutto per incontrare i giovani nei più svariati luoghi di ritrovo e di svago, ma da lì come proseguire? Incontrare i giovani nei luoghi in cui svolgono la propria formazione (scuola e Università) vuol dire dar peso a domande che proprio in quegli ambienti nascono, ma vuol dire anche seguirli e accompagnarli in una esperienza quotidiana e decisiva per la loro vita. In questo senso è necessario fra l´altro non banalizzare i nostri linguaggi.
· Dare spazio alle associazioni vuol dire sottolineare che a tutti i livelli fondamentale è il protagonismo degli studenti, che proprio le associazioni con la loro democrazia interna assicurano e valorizzano.
· I Centri di pastorale si mettano a servizio del soggetto, diventino punti di convergenza, mettano in rete le esperienze. Il problema non sta nel produrre servizi per gli studenti, ma rispondere a domande di senso e ad esigenze concrete, sta nell´andare in profondità.
· Proporre nei cammini formativi la dimensione vocazionale dello studio ed educare ad una spiritualità dello studio che aiutino a dare profondità alle motivazioni del proprio impegno e che possano completare i percorsi di orientamento già offerto da altre istituzioni.
· C´è bisogno di nuove linee guida per una impostazione della Pastorale che sposti il punto focale centrandolo sul soggetto più che sui diversi ambiti. In questo senso è forse possibile ricondurre all´unità i tanti frammenti della pastorale.
· Nelle consulte diocesane è necessaria la partecipazione di tutte le associazioni e movimenti presenti in diocesi. E´ importante richiamare le associazioni a vivere la Chiesa a partire dall´impegno nella propria realtà locale.
· I collegi e pensionati universitari possono costituire una possibilità di aggregazione, crescita umana e cristiana, a condizione che siano gestiti con un progetto educativo serio e con persone qualificate.
· Sollecitare gli insegnanti ad assumere stili di insegnamento e di relazione che stimolino la collaborazione piuttosto che la competitività.