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SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N°1

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
VII° Convegno Nazionale, Isola delle Femmine (PA), 21 - 23 febbraio 2002
"Comunicare il Vangelo ai giovani in un mondo che cambia"

GRUPPO DI STUDIO N° 1

TEMA
"Comunicare il vangelo ai giovani, protagonisti della società civile: idee e percorsi per educare alla cittadinanza"
COORDINATORE: don Fausto Focosi, Ancona

Nei giovani c´è la necessità, senz´altro poco consapevole, di esplorare il mondo sconosciuto della democrazia, della cittadinanza, della partecipazione da cittadini alla vita civica. In questi anni è cresciuto il cosiddetto "partito dell´astensione" e anche le esperienze partecipative in ambito scolastico sono inefficaci come palestra di partecipazione e cittadinanza.
I giovani talvolta si sentono respinti da una politica lontana dai propri desideri e dai propri bisogni, se non addirittura inutile o dannosa per il proprio futuro.
Come al solito i segnali che giungono dai giovani sono contrastanti:
- chi è immerso nella grande maggioranza di "disinteressati";
- chi è salito sull´onda degli ultimi eventi di questi mesi maturando la voglia di giustizia, di pace, di attenzione agli squilibri e ai reali poteri del mondo;
- chi si getta esclusivamente in un proprio individuale impegno nella comunità cristiana o nel vasto mondo del volontariato;
- chi non vuole "sporcarsi le mani" con la politica e chi invece vi intravede una possibilità di realizzare delle idee a vantaggio di tutti;
Spesso poi le politiche per i giovani si fermano all´offerta di occasioni di divertimento e di tempo libero. Come promuovere una cittadinanza "non minorenne" dei giovani e come valorizzare il loro apporto alla vita della città? Esistono spazi e luoghi di incontro e dialogo tra le tante realtà giovanili del territorio? Come privilegiare una politica della prevenzione e della promozione piuttosto che il contenimento dei disagi? Occorre ricominciare a dire l´alfabeto della vita civica e della democrazia su cui molti uomini cristiani hanno lasciato un importante eredità, insieme ai valori della nostra Costituzione.
L´obiettivo di questo gruppo di lavoro
Confronto sui contributi delle relazioni del convegno e su alcune esperienze per individuare i compiti della pastorale giovanile nel servizio a tutti i giovani. In particolare su alcuni aspetti…
Ø Responsabilità di educare con spirito evangelico i giovani ai valori della democrazia e della cittadinanza.
Ø Dare "cittadinanza" e "peso politico" alle attività dei giovani e per i giovani (servizio educativo, caritativo, volontariato in genere).
Ø Come la pastorale giovanile può farsi promotrice di spazi e occasioni di partecipazione democratica dei giovani?
Si lavorerà con questo metodo
Dibattito sulle relazioni e su testi di giovani, sui documenti, altri testi sulla politica e la cittadinanza. Indicazione di atteggiamenti veramente ecclesiali nell´educazione dei giovani alla politica nel contesto attuale. Lavoro in piccoli gruppetti per individuare i punti di contatto tra pastorale giovanile e politiche giovanili e gli eventuali strumenti da elaborare; progetto per una rete stabile di scambio su iniziative, informazioni, esperti.
Piccola biografia
C.M. Martini, Per dare un´anima alla città, In Dialogo, 1990
G. Dossetti, La Costituzione. Le radici. I Valori. Le riforme, Edizioni Lavoro, 1996
M. Spezzibottiani, Scuola di spiritualità per i politici, Piemme, 1996
Neresini - Ranci, Disagio giovanile e politiche sociali, La Nuova Italia Scientifica, 1992
Azione Cattolica - Settore Giovani, La politica come amicizia civica, AVE, 1994

SINTESI DEL LAVORO GRUPPO DI STUDIO N°1

"Comunicare il vangelo ai giovani, protagonisti della società civile:
idee e percorsi per educare alla cittadinanza"

Coordinatore: Don Fausto Focosi, Ancona

Questo gruppo di studio ha cercato di tratteggiare la situazione dei giovani dal punto di vista della loro sensibilità alla vita civile e politica per elaborare alcune proposte in merito a tre punti concreti indicati nella scheda di presentazione.
Tratto significativo del gruppo: non molti partecipanti di cui il 75% proveniente dalle regioni del Sud.

Perché un gruppo di studio sulla cittadinanza in un convegno come il nostro?
Alcune risposte ci sono venute direttamente dagli Orientamenti pastorali "Comunicare il vangelo…", n° 51: "se non sapremo trasmettere un´attenzione a tutto campo verso tutto ciò che è umano saremo corresponsabili dello smarrirsi del loro entusiasmo, dell´isterilirsi della loro ricerca di autenticità, dello svuotarsi del loro anelito alla vera libertà…. Per amare da persone adulte, mature e responsabili, bisogna saper assumere tutte le responsabilità della vita umana: studio, acquisizione di una professionalità, impegno nella comunità civile. "

Educare alla politica è urgente nell´attuale contesto civile caratterizzato da due fatti nuovi: il crescente peso della dimensione europea della vita (anche quotidiana) e lo scenario politico italiano cambiato con l´avvento del sistema maggioritario e della fine della cosiddetta "unità dei cattolici" in politica.
Nel panorama giovanile esiste comunque anche la domanda a capire e conoscere il mondo della politica. Forse si tratta di riscoprire l´importanza e anche le opportunità educative che offre l´ambito che una volta era definito come "pre-politico".

Quali contributi specifici dalle relazioni del convegno?
Cosa vediamo?
Tra i giovani c´è fatica a parlare di politica per questo la formazione è urgente. La Chiesa negli ultimi tempi sembra aver abbandonato questo terreno. Esiste nei percorsi educativi per i giovani una deriva spiritualistica, disincarnata e rinchiusa nel privato. Raramente si parla di tematiche sociali, dei problemi della gente, della città. Non ci si confronta con lo scenario più vasto della propria realtà immediata. Quando lo si fa si cade spesso nella trappola di certi fondamentalismi o nella tentazione di semplificare una dialettica inevitabilmente complessa come quella tra fede e politica. Anche il volontariato può essere una comoda fuga.
L´esperienza passata delle scuole di formazione socio-politica è terminata, nonostante i ripetuti appelli dei vescovi, forse per un approccio troppo teorico in un campo piuttosto pragmatico come la politica.
Cosa osiamo sognare?
La fede ci dice che il mistero dell´incarnazione di Cristo continua oggi e chiede di farsi strada nella vita del mondo. Per il cristiano è possibile immaginare e spendersi per una società diversa, in cui la politica sia pensata in termini di relazione tra le persone. In questo sogno i cristiani si riscoprono cittadini e stranieri, chiamati a vivere la chiamata alla santità in termini di responsabilità verso la vita civile a cui non possono non partecipare. La scommessa dei cristiani sarà di elaborare uno STILE di partecipazione alla vita civile fatto di dialogo intraecclesiale e di un rapporto carico di "calore personale" nel confronto e nella collaborazione con altri. Si apre un "luogo" di testimonianza in cui emergere come "segno di contraddizione" rispetto alla logica dell´homo oeconomicus.

I segnali indicatori.
E certo che la politica "vivacizza" la fede in una costante tensione tra le domande della vita e il riferimento al vangelo. Questa è stata la fatica da tanti cristiani impegnati in politica che hanno prodotto un patrimonio culturale che costituisce una grande riserva di idee e valori con cui confrontarsi per ripensare le proposte concrete e operative per oggi.
Occorre verificare se nei percorsi educativi si mette al centro la persona che vive in un "preciso mondo" aiutando a dialogare necessariamente la fede con la cultura e la politica.

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Il gruppo ha poi proseguito il proprio lavoro attraverso un esercizio di lettura della situazione, di indicazione di valori e riferimenti, di proposte concrete. Il disegno ha dato uno schema di lavoro e ha aiutato ad essere sintetici.

1. Come sono i giovani in riferimento al punto di vista della cittadinanza e della vita politica? (il volto)
Attivi, apparentemente tristi, sommersi, defilati, smarriti, critici, in attesa, qualunquisti, pieni di risorse, indifferenti, disinteressati, fertili, presenti, arrabbiati.

2. Quali valori e idee nuovi portano? (le gambe)
Generosità, freschezza, novità. Hanno voglia di uguaglianza, credono nei sogni, sentono l´esigenza di pulizia e chiarezza, manifestano un certo malessere e una contrapposizione allo stile di vita della società. I giovani vivono la loro sensibilità come risorsa e rischio; soprattutto nei rapporti interpersonali sono presi in modo "massacrante" restando spesso disorientati, in particolare nelle situazioni di sofferenza e dolore.

3. Quale scenario futuro li attende? Come dovrebbero prepararsi e attraverso quali attenzioni? (il piede)
I giovani iniziano a vivere in una società che sarà sempre più "multi": multietnica, multireligiosa, multicuturale; il processo di integrazione europea produrrà effetti sempre più forti e concreti nella vita di ciascuno. Tendono a rifiutare l´omologazione, ma difficilmente riusciranno a sfuggirla sentendo la difficoltà di dare senso e identità precisa ai comportamenti.
Si tratta di aiutare i giovani a maturare delle chiavi di lettura per il presente e il proprio futuro.

4. Cosa dovrebbero e possono realmente ricevere dalla città? (l´addome)
Un giovane dovrebbe trovare le "radici" nella storia e nella memoria della città, ma per i giovani crescerà il senso di appartenenza alla propria città se questa saprà offrire un presente soddisfacente e un futuro nei quali i giovani possono realizzarsi come persone in un ruolo da protagonisti.
E importante che i giovani non ricevano passivamente dei servizi ma siano richiamati a partecipare in prima persona alla creazione delle opportunità che chiedono e non soltanto a fruirle. I giovani chiedono e dovrebbero essere riconosciuti per le caratteristiche della loro età: non più bambini, ma in grado di partecipare e contribuire e tuttavia ancora in crescita. La vita di città costringe i giovani a "riscoprire" che esiste un "vicino": la cittadinanza non può essere concepita come un atteggiamento solitario.

LE DOMANDE INEVASE NEL LAVORO DI GRUPPO:
5. Come partecipano alla vita democratica della città? (il torace)
6. Cosa possono dare alla città? (la mano)
7. Quale significato e quali finalità nel rapporto tra pastorale e vita della città? (nella chiesa)
8. In quale situazione sociale ed ecclesiale si muovono i giovani? (tra le case)


In merito ai tre obiettivi concreti del gruppo è emerso quanto segue:
Ø Come il servizio diocesano della pastorale giovanile può educare tutti i giovani a maturare i valori della democrazia e della cittadinanza?
E emersa la priorità di educare i giovani ad essere "cittadini sempre", non solo in occasione di alcune opportunità e convenienze o soltanto in gruppo o in certi ambienti; si tratta di educare ad essere cittadini leali, che sanno vedere le situazioni e scegliere gli atteggiamenti e i comportamenti dal punto di vista del vero "bene comune". L´ambiente della scuola potrebbe essere un luogo in cui sperimentare la cittadinanza e imparare a partecipare. Il sagrato resta l´immagine simbolo di un esercizio continuo della mediazione tra comunità ecclesiale e civile, tra vangelo e prassi.

Ø Come rendere consapevoli i giovani impegnati nel servizio educativo, caritativo o nel volontariato in genere del "diritto di cittadinanza" e del "peso politico" delle loro attività in ambito ecclesiale e in ambito cittadino?
Le nostre comunità realizzano tante iniziative, ma occorre ripensarle in chiave di piena "cittadinanza", perché siano civilmente riconoscibili entro i termini delle leggi vigenti. In questa ottica lo strumento delle associazioni e dei circoli culturali permette di dialogare e interagire con le Istituzioni come organismo intermedio.
§ Si chiede al Servizio nazionale di continuare e potenziare l´informazione riguardo alle norme vigenti e alle possibilità che si offrono. Per non attendere soltanto di usufruire delle opportunità offerte dalle leggi sarebbe significativo fare un salto di qualità per fare proposte e offrire contributi nella fase della formulazione delle leggi.
§ Un altro prezioso aiuto che si chiede riguarda l´indicazione dei soggetti istituzionali e delle modalità con cui un organismo diocesano di pastorale giovanile dovrebbe entrare in dialogo.

Ø Come la pastorale giovanile può farsi promotrice di spazi e occasioni di partecipazione democratica dei giovani? Quali priorità lanciare alle Istituzioni sulle politiche giovanili?
Anche in questa dimensione della vita dei giovani è importante che tutta la comunità ecclesiale tenga conto della loro presenza e del loro contributo. L´organismo diocesano di pastorale giovanile ha il compito di richiamare con lo stile della "concertazione" i vari soggetti ecclesiali o di ispirazione cristiana a coordinarsi per promuovere spazi e momenti di incontro e dialogo tra le diverse realtà giovanili a partire dalla loro presenza negli ambienti specifici in cui agiscono.

Resta da sviluppare ancora una grossa riflessione affidata alla voglia di fare sul serio e di rivedersi su questi temi.