» Chiesa Cattolica Italiana » Documenti »  Documentazione
Fieranti e circensi


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 3/01


-Lo spettacolo viaggiante continua a vivere le consuete difficoltà, come la mancanza di aree ed i numerosi problemi che le imprese di esercenti e produttori di attrazioni devono affrontare. Come in ogni altra realtà economica, una scarsa redditività ha indotto a minori investimenti. Cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa? Certamente la situazione economica generale ha subìto una involuzione, e la spesa del pubblico per attività di intrattenimento si è contratta.Molte occasioni di lavoro sono diventate scarsamente redditizie, i luna-park e i circhi collocati nelle città sono stati spesso trasferiti in periferia, togliendo al divertimento popolare il carattere di festa di piazza e di popolo. Alcune "piazze" sono state soppresse a causa della edificazione di parcheggi o servizi di varia natura, mentre nuove normative hanno fatto lievitare le spese di esercizio. Una parte della Categoria si è trovata in difficoltà ad affrontare il presente senza alcuna aspettativa riguardo al futuro.Quale soluzione ai problemi dellŽintero settore? Indubbiamente si è sentita fortemente la carenza di una attenzione dei politici di questo Paese.Dal 1998 la liberalizzazione dellŽattività di spettacolo viaggiante e circense ha privato il settore di un attestato di professionalità, consentendo a chiunque lŽaccesso a questa attività, a prescindere da esperienze nel settore o competenze tecniche o professionali. E dunque forte il disagio degli esercenti che appartengono a famiglie che da generazioni operano in questo settore: ad essi viene attualmente negato il riconoscimento dellŽarte appresa per tradizione familiare.A titolo informativo va detto che in questo anno il Parlamento britannico ha realizzato un corposo rapporto sullo "spettacolo viaggiante" itinerante, per quanto riguarda le aree e gli spazi per la sosta invernale. Gli esercenti italiani non hanno avuto e probabilmente non avranno mai il piacere di vedere esponenti di una Commissione parlamentare visitare i loro parchi. La causa è certamente da ricercare anche nella frammentazione degli esercenti in mille associazioni. Ciò impedisce alla Categoria di essere rappresentata al meglio.E evidente, lo si è già detto, che i problemi dellŽintero settore della produzione e dellŽesercizio debbano essere affrontati a livello politico, puntando ad una nuova qualificazione professionale della Categoria ed a iniziative che favoriscano la individuazione di aree per lo svolgimento dellŽattività. In questo modo aumenterebbero le occasioni di divertimento per i cittadini ed il volume di affari delle imprese che a diverso titolo operano nel settore. E uno dei casi in cui una valida iniziativa politica potrebbe cambiare le sorti di una apprezzata attività e portare benefici alla economia di un intero settore: il tutto senza aggravi per il bilancio dello Stato.Sotto il profilo dellŽimmagine esterna, si è dovuto anche registrare lŽabitudine di giornale e televisione di utilizzare il termine "giostrai" come sinonimo di persone che conducono una vita itinerante coinvolte in fatti di cronaca, a prescindere dalla loro reale attività. Tale assimilazione linguistica nuoce ad una categoria di piccoli e medi imprenditori, la cui itineranza è dovuta al carattere dellŽattività svolta.Infine si è dovuto segnalare che la forte autonomia della quale sono dotati attualmente i Comuni ha fatto sì che nella maggioranza dei casi questa forma di spettacolo è stata accolta favorevolmente ed apprezzata, mentre in altri casi le Amministrazioni - senza tener conto del fatto che la presenza delle giostre è dovunque apprezzata - hanno considerato il luna park un elemento di disturbo delle consuetudini e hanno creato immotivate difficoltà.I settori dellŽesercizio e della produzione sono convenuti in ottobre a Rimini, in occasione del Park Show 2000, per la rassegna fieristica di attrezzature per luna-park. In quella sede hanno cercato di trovare una convergenza di intenti e di individuare iniziative per sollecitare una nuova attenzione da parte del mondo politico.Nel corso dellŽincontro con la categoria, S.E. Mons. Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti ed Itineranti, ha portato il saluto della Chiesa, anche a nome di mons. Anthony Chirayath, responsabile internazionale della pastorale dei Circhi e Luna Park del Pontificio Consiglio, e di mons. Piergiorgio Saviola, direttore nazionale del competente ufficio della Fondazione Migrantes. Nel saluto Mons. Fumio Hamao ha evidenziato il significato del vivere in modo itinerante per lavorare nei giorni festivi, al servizio dei fratelli, ai quali viene offerta una forma di divertimento sano e a carattere familiare.Il Circo in Italia ha vissuto un momento particolare, caratterizzato da tensioni, aspirazioni, urgenze e paradossi, una fase di "indefinitezza", un reticolo di incoerenze. Dalle contraddittorie dichiarazioni degli addetti ai lavori, dei teorici, dei critici o dei semplici appassionati, non si è riusciti a capire se il settore abbia attraversato una profonda crisi o, al contrario, abbia vissuto un momento di rinascita.LŽItalia è la nazione europea (Francia esclusa) dove il Circo è stato meglio tutelato dal Governo. Eppure è rimasta ancora senza attuazione la legge, del 1968, che impone a ciascun Comune di individuare ed allestire unŽarea dedicata allo spettacolo viaggiante. Ospitiamo i maggiori costruttori di tecnostrutture di tutto il mondo, eppure possediamo il più rigido insieme di norme che ne regolano le installazioni. Possiamo vantare artisti contesi dalle migliori "case" internazionali, eppure molti complessi italiani non riescono ad allestire buoni programmi, neppure quando si apprestano ad installarsi in una importante città nel periodo natalizio. Possediamo unŽassociazione di categoria impegnata, fra lŽaltro, a coordinare in maniera coerente le tournée, eppure nessun circo di media grandezza è in grado neppure di "ipotizzare" dove si troverà da qui ad un paio di mesi.NellŽimmaginario collettivo la parola Circo sembra essere capace di evocare sia un universo di magia e suggestione che un cosmo di pressappochismo e confusione. Si è cercato allora di capire, tramite una ricerca, cosa vogliono e cosa pensano gli spettatori, anche perché, a forza di vivere con e per il circo, si rischia di essere troppo implicati per poter compiere una lucida analisi delle opinioni e delle aspettative del pubblico. La ricerca effettuata per lŽEnte Nazionale Circhi dal CIRM, lŽIstituto di Ricerca più qualificato dŽItalia, nellŽanno 2000, si è articolata su quattro punti: la frequentazione, gli spettacoli, gli animali e il circo ideale.- CŽè subito da dire che la frequentazione appare bassa rispetto al segmento di pubblico potenziale. Ciò significa che esistono ancora grosse fasce di persone a cui rivolgersi. I manifesti sono al primo posto nel mettere a conoscenza il cittadino dellŽarrivo del circo: non la migliore strategia pubblicitaria ma la più usata nel nostro paese.- Rispetto agli spettacoli il risultato più inatteso e piacevole è stato lŽelevato indice di gradimento che ha raggiunto circa lŽ80% degli intervistati. Facile immaginare un successo massiccio migliorando ulteriormente la qualità delle produzioni, cosa che si potrebbe fare aumentando la comicità, verso la quale sembrano esserci molte attese da parte del pubblico.- Riguardo lŽutilizzo degli animali nel circo, comŽera prevedibile, lŽargomento ha spaccato in due la popolazione. E chiaro che esista molta disinformazione in materia e che, fra quanti si ritengono contrari, tanti cambierebbero idea se meglio ragguagliati.- Interessanti le segnalazioni in merito alle potenzialità di sviluppo del circo. Molti hanno indicato come risolutivi un maggior coinvolgimento del pubblico ed un avvicinamento dello spettacolo alla spontaneità degli artisti di strada.Gli impegni e le attività pastorali si sono articolate in tutto il 2000 intorno al Grande Giubileo dei Migranti del 2 Giugno e dello Spettacolo del 17 Dicembre nelle due fasi: preparatorie e celebrative.- Gli artisti di strada (circensi, lunaparchisti, bandisti) hanno celebrato il loro giubileo assieme agli altri settori della mobilità nei giorni di giovedì e venerdì 1° e 2 giugno. Non numerosissima la loro partecipazione essendo per questi artisti giorni lavorativi e di spostamento con le loro attrazioni dallŽentroterra ai litorali del Mediterraneo. Intensi e toccanti i momenti liturgici previsti dal programma. Le bande musicali hanno armonizzato la celebrazione penitenziale a Castel S. Angelo e vivacizzato il corteo snodatosi per tutta la via della Conciliazione fino a Piazza S. Pietro per la preghiera serale del Santo Padre e per il passaggio della Porta Santa.- La tre giorni di celebrazioni del Giubileo dello Spettacolo si è conclusa il 17 Dicembre con lŽappuntamento in Piazza S. Pietro per la concelebrazione presieduta dal Santo Padre. Tutte le categorie dello spettacolo viaggiante e degli artisti di strada erano rappresentate. Veri artisti, capaci di pregare e far pregare a ritmo di danza, nel variopinto abbigliamento e la briosa vivacità di chi la festa la crea attorno a sé perché ce lŽha nel sangue. Il tutto scandito dal ricorrente suono delle numerose bande disposte in simpatico scenario sul terrazzo sovrastante il colonnato. Di particolare gusto e significato la processione offertoriale in cui ogni categoria di artisti ha presentato al Pontefice ciò che caratterizza maggiormente la propria vita e professione; la sfilata per il baciamano al Papa di esponenti di grido del mondo dello spettacolo; lŽesibirsi festoso di giocolieri, atleti, gruppi di fanciulli e ragazzi al termine della Messa, quasi a dire al Santo Padre la gioia dellŽincontro e il suo prolungarsi anche dopo la celebrazione giubilare.- Altri giubilei di categoria sono stati celebrati a Roma il 26 gennaio, a Lourdes nei giorni 9-12 febbraio e nel corso dellŽanno in vari Santuari dŽItalia.Si sono riuniti regolarmente i Consigli pastorali del Nord il 20 Gennaio a Genova, presso il Centro di Spiritualità "Opera Cristo Vita" e del Centro-Sud dŽItalia il 12 Settembre a Bologna presso il Centro di Spiritualità "Villa Imelda". AllŽOrdine del Giorno di ambedue: gli obiettivi pastorali per la crescita della Chiesa allŽinterno dei Circhi e dei Luna Park.I circensi e i lunaparchisti, ai quali gli operatori pastorali indirizzano la loro attenzione, esprimono una forma originale di presenza e di evangelizzazione nella Chiesa. "Il loro impegno - come ebbe a dire il Card. Ruini nel suo saluto ai partecipanti al Forum internazionale delle organizzazioni cristiane di Padova - mette in risalto la cattolicità della Chiesa e la sua capacità di accogliere ed esprimere nella comunione la ricchezza della varietà rappresentata dai loro figli. Fieranti e circensi sono un singolare banco di prova per la capacità di incarnazione e di inculturazione".Tutto questo però comporta che la Chiesa assuma vitalmente questa realtà e sappia esprimere fede, liturgia, santità, fedeltà al Vangelo anche attraverso la forma espressiva e i modelli culturali tipici di questi ambienti.La Chiesa apprezza i valori presenti nella comunità viaggiante, come il senso della famiglia, dellŽamicizia, della solidarietà, la capacità di valorizzare il tempo libero come tempo della gioia e dellŽincontro; la visione positiva della vita, anche nei suoi momenti più duri e sofferti; il rispetto degli anziani e la protezione dei bambini, lŽattenzione ai deboli. "E guarda con simpatia e favore il loro cammino… perché in esso scorge lŽimmagine di se stessa, popolo peregrinante" (Giovanni Paolo II).Gli operatori pastorali, consapevoli dei valori di cui è ricco il mondo dei circensi e dei fieranti, e insieme dei rischi a cui è esposta la loro fede in un contesto sociale che sempre più prevede le distanze dal cristianesimo, cercano di orientare gli esercenti del settore verso il traguardo di una fede adulta che li renda protagonisti e soggetti di pastorale, attivando percorsi di crescita che, come suggerisce il documento conclusivo del convegno che si è celebrato a Collevalenza (PG) nel mese di luglio del 1998, facciano leva su un discepolato convinto, una piena comunione con la Chiesa e su un cammino allŽinsegna della gioia e della festa.- Celebrazioni ecumeniche della Parola e liturgie varie nei Circhi e nei Luna Park. La relazione dal titolo "Liturgia e adattamento e inculturazione" è stata tenuta dal liturgista don Amilcare Zuffi del Seminario Maggiore di Bologna. Si è pensato di creare una guida liturgica come aiuto per le celebrazioni della prola nei vari momenti dellŽanno (Avvento-Natale e Quaresima-Pasqua), lasciando alle comunità tutta la creatività nel rispetto delle varie culture.Si è riunito in Vaticano nei giorni 17-19 Marzo, presso la Domus Sanctae Marthae, il 2° Consiglio Generale del Forum delle Organizzazioni Cristiane per lŽanimazione pastorale dei Circensi e dei Lunaparchisti.AllŽOrdine del giorno:- Stesura definitiva del Regolamento del Forum;- Testo liturgico delle "Celebrazioni ecumeniche della Parola" nei Circhi e nei Luna Park;- Rapporti con gli Uffici e Organismi delle diverse Confessioni Cristiane che operano in settori convergenti o complementari e i rapporti con i vari organismi nazionali e internazionali del settore Circhi e Luna Park;- Programmazione del prossimo Congresso Internazionale del Forum che si terrà a Rust-Germania in EuropaPark in data 18 marzo 2002 e avrà come tema: "Alla luce della Parola di Dio i circensi e i lunaparchisti promotori e protagonisti di una comunità viva".Sarasota/Usa - "Città dei circensi" è chiamata Sarasota, in Florida, dove dal 6 al 10 gennaio si è tenuto il 9° incontro degli operatori pastorali del Circo, del Carnival (così lì è chiamato il Luna Park) e del personale della Formula Uno. Numerosi i partecipanti, giunti da quasi tutte le parti degli Stati Uniti; erano presenti anche Mons. Piergiorgio Saviola, Direttore per lŽItalia degli stessi settori dello spettacolo e Mons. Antony Chirayath del Pontificio Consiglio per i Migranti e Itineranti. LŽinvito a partecipare rivolto a Mons. Saviola voleva significare una continuità nel rapporto di amicizia e di collaborazione iniziata al Congresso internazionale di Padova nel marzo scorso e il proposito di adottare nel settore una linea pastorale comune. Molte le domande che scaturiscono da una pastorale così fuori dagli schemi comuni e certo non facile, quale è quella di questo settore della mobilità. In particolare si è evidenziata la necessità di interventi globali e personalizzati, sia sul piano dellŽaccoglienza e della solidarietà che dellŽevangelizzazione e della preparazione di collaboratori anche nel campo della catechesi e della liturgia da svolgere negli ambienti stessi in cui vive la gente dello spettacolo.