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Chiesa in Italia


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 3/01


-La Chiesa in Italia ha manifestato nellŽanno del Grande Giubileo una particolare attenzione al mondo dei migranti. Qui possiamo riportare solo una minima parte delle più significative prese di posizione su questo tema ed alcune iniziative concrete prese da alcune chiese locali."La Commissione per le Organizzazioni Non Governative (ONG) del Dipartimento di Informazione Pubblica (DPI) si è riunita a dicembre u.s. nella sede dellŽONU (New York) per decidere sulle nuove richieste fatte dalle ONG per associarsi al DPI. Sono lieto di informarla che la Commissione ha dato positiva approvazione nei confronti della Migrantes di associarsi fin da ora al Dipartimento". Inizia così la comunicazione di Paul Hoeffel, capo della NGO Section-Department of Pubblic Information dellŽONU, inviata a P. Carmelo Gagliardi, missionario per gli italiani della diocesi di Brooklyn e rappresentante della Migrantes. Il provvedimento, datato 12 gennaio 2000, ha suscitato viva soddisfazione negli ambienti della Migrantes. Trattasi infatti di un alto riconoscimento pubblico nei confronti della Migrantes per lŽimpegno che la Fondazione svolge nel campo socio-culturale a favore dei migranti e nella difesa dei diritti fondamentali dellŽuomo.- AllŽinizio del nuovo anno, lŽUnpres, lŽUfficio per la pastorale dei Rom e Sinti, invia a tutti i Direttori regionali Migrantes, con la preghiera di diffonderla, una "Lettera alle comunità cristiane per il Giubileo". Si tratta di un invito a vivere in profondità lo spirito del Giubileo che è spirito di riconciliazione con tutti, anche con i Rom e Sinti. La riflessione si snoda su quattro temi: la memoria, la vigilanza, la terra, il celebrare.- Il 24 gennaio, in apertura del Consiglio Permanente, il Cardinale Presidente della CEI nella sua prolusione per due volte entra in tema di immigrazione, prendendo spunto da fatti di attualità, come gli eventi luttuosi nellŽAdriatico ed il calo demografico in Italia e in Europa. Questo il primo riferimento al tema migratorio:"Non cessano inoltre gli eventi luttuosi legati allŽimmigrazione irregolare ed alla vera e propria tratta che organizzazioni criminali hanno da tempo posto in essere a questo riguardo: lŽultima terribile notizia è quella della sessantina di persone perite nel canale dŽOtranto, ma sono centinaia e centinaia le vittime senza nome che scompaiono nelle pieghe di questo dramma del nostro tempo, mentre siamo purtroppo ancora lontani dallŽaver trovato, al di là delle risposte di emergenza e dallŽaccoglienza generosa e talvolta eroica da parte di molte persone e famiglie e delle strutture del volontariato, le vie di una coerente e praticabile politica dellŽimmigrazione, che parta dal rispetto della legalità su entrambe le sponde dellŽAdriatico, come in genere del Mediterraneo, e si sviluppi nelle sue molteplici implicazioni economiche e sociali, ma anche culturali e civili, essendo attenta a non smarrire lŽidentità storica del nostro Paese".- Importante decisione presa dal Consiglio Permanente della CEI (24-27 giugno 2000). Trascriviamo il testo del verbale della nomina di tre coordinatori nazionali etnici:"Il Consiglio Permanente, in considerazione della presenza in Italia di un numero sempre crescente di fedeli provenienti da altre nazioni che richiede una adeguata cura pastorale, su richiesta degli Episcopati interessati e con il parere favorevole della Commissione Ecclesiale per le Migrazioni, ha nominato i Coordinatori pastorali delle seguenti comunità etniche presenti nel nostro Paese:- Németh Mons. László, Rettore del Pontificio Istituto Ungherese, nominato Coordinatore delle comunità cattoliche ungheresi in Italia;- Perepadan Padre James, dellŽarcidiocesi di Ernakulam, nominato Coordinatore delle comunità cattoliche indiane siro-malabaresi in Italia;- Neville Padre J. Perera, della diocesi di Colombo e incardinato nella diocesi di Lugano (CH), nominato Coordinatore delle Comunità cattoliche dello Sri-Lanka in Italia...".- In tempo si pianifica la Giornata Nazionale delle Migrazioni 2000 che vedrà le sue manifestazioni centrali in Sardegna. Il 28 gennaio Ž00 ad Oristano si incontrano i Direttori diocesani Migrantes dellŽisola, sotto la presidenza di Mons A. Piseddu, vescovo incaricato della CES per le migrazioni, per fissare il programma di massima da attuare nei cinque settori della mobilità umana.- "Con la riunione di oggi, 20 marzo 2000, la Commissione ecclesiale dà il suo ultimo contributo ed affida alla Commissione episcopale di continuare il servizio a favore dei migranti", con queste parole Mons. Alfredo M. Garsia ha aperto i lavori dellŽultima riunione della Commissione Ecclesiale per le Migrazioni. Come è noto, nella ristrutturazione della Conferenza Episcopale Italiana, le Commissioni ecclesiali sono venute meno. Tuttavia nellŽAssemblea Generale CEI del maggio 1999 è stato deciso che tra le 12 Commissioni espiscopali ci fosse anche quella delle Migrazioni. Questa "promozione" è senza dubbio un segno concreto dellŽimportanza che i vescovi dŽItalia danno al fenomeno migratorio. E spettato a mons. L. Petris, direttore generale della Migrantes, presentare una sintesi del lavoro svolto dalla CEMi nellŽultimo quinquennio (1996-2000). Sono state tenute 17 riunioni, affrontate successivamente come "tema principale" le problematiche di tutti i cinque ambiti della mobilità (italiani nel mondo, immigrati, rom e sinti, fieranti e circensi, marittimi e aeroportuali), discussi altri temi di fondamentale importanza come la Chiesa e lŽEuropa o Il fondamento e le scelte prioritarie di una pastorale della mobilità umana, ecc. ecc..- Ha luogo a Roma (c/o Suore Rosminiane, 14-15 aprile 2000) il primo incontro dei Coordinatori nazionali di pastorale etnica. Per il momento sono cinque per le seguenti nazioni: Filippine, Vietnam, Ungheria, Sri Lanka e India. Oltre alla reciproca conoscenza ed allo scambio di esperienze, p. B. Mioli, Direttore per la pastorale degli immigrati, ha esposto il ruolo del Coordinatore nazionale che devŽessere lŽ "uomo-ponte" tra due culture e nazioni, con il fine di un originale e corresponsabile inserimenti dei fedeli nelle Chiese locali.- Per i rifugiati, ai sensi della Convenzione di Ginevra e per i profughi e sfollati da terre tormentate da guerre e lotte intestine nonché da gravi calamità naturali, lŽItalia non è generosa di accoglienza. Per queste persone la Chiesa in Italia ha un suo ufficio di consulenza, diretto dalla Migrantes, denominato Refugee Services (Via delle Zoccolette/Roma). Tale ufficio ha proseguito il suo servizio ascoltando e orientando anche nel 1999 un gran numero di stranieri che avanzavano un qualche titolo per trovare la loro sistemazione definitiva in Australia, Stati Uniti e Canada. I casi in corso di esame allŽinizio dellŽanno erano 1.832, altri 313 se ne sono aggiunti. Ne sono stati sottoposti alle Ambasciate 319 e di questi 294 hanno avuto lŽintervista, dalla quale la risposta: 89 sono stati respinti, per 34 si è fatto ricorso, 146 si sono conclusi positivamente con la partenza verso la nuova patria. Alla fine dellŽanno rimanevano ancora aperti altri 1910 casi, di cui 465 per gli USA.- La Commissione Episcopale per lŽeducazione, la cultura, la scuola e lŽuniversità propone una riflessione riguardante la comunità cristiana e il mondo universitario. Con data 29 aprile esce il documento "La comunità cristiana e lŽuniversità oggi in Italia", che si articola in due parti: I. Chiesa e università: una comune responsabilità per lŽuomo. II. Protagonisti nel mutamento. In questa seconda parte nel sottotitolo "Ogni ateneo è chiamato a rimettere al centro il singolo studente nella sua concretezza" viene compreso il paragrafo 14 che fa espresso riferimento agli studenti esteri e alla collaborazione tra lŽUfficio della CEI per lŽuniversità e la Migrantes. Questo il testo: "Le molteplici forme di accoglienza, che nei secoli le nostre Chiese hanno sperimentato, sono chiamate oggi ad aprirsi alle domande legate alla presenza degli studenti esteri in Italia. La loro accoglienza è compito anche della comunità ecclesiale. Sono da segnalare significative e recenti esperienze effettuate nelle nostre comunità e le iniziative che lŽUfficio nazionale della Cei per lŽuniversità e la Fondazione Migrantes hanno promosso allo scopo di sensibilizzare le comunità ecclesiali affinché intervengano per affrontare opportunamente queste emergenze". La Migrantes apprezza e ritiene molto importante questo inciso, perché lo ritiene come una logica conseguenza del rapporto instauratosi in questi anni tra i due uffici ed ha avuto la sua maggiore espressione nel seminario di studio su "Studenti esteri e Chiesa in Italia", promosso dai due organismi della CEI lŽ11-12 dicembre 1998. Gli atti del seminario sono raccolti nella serie dei "Quaderni della Segreteria Generale CEI", anno III, n. 16, 1999.- Il Presidente della CEI, Card. Camillo Ruini, nella Prolusione ai lavori dellŽAssemblea Generale CEI (Collevalenza, 22-26 maggio 2000) ha dedicato un ampio paragrafo allŽimmigrazione, che qui riportiamo nella sua interezza."Per lŽaffermarsi di un clima più positivo e fiducioso nella nostra vita sociale è dŽaltronde molto importante un approccio insieme realistico e aperto a quel fenomeno di lungo periodo che è, per lŽItalia di oggi, lŽimmigrazione. Non intendiamo chiudere gli occhi davanti alle difficoltà, a volte assai gravi, che essa comporta, sia sul versante della sicurezza pubblica sia per le condizioni di vita degli stessi immigrati: in particolare non possiamo ignorare le orribili tragedie che continuano ad accompagnare lŽimmigrazione clandestina gestita da organizzazioni criminali e nemmeno quella moderna tratta delle schiave che si verifica nello sfruttamento della prostituzione. Il rimedio non può consistere però nella chiusura e nel rifiuto, non solo per evidenti ragioni morali ma anche per lŽindubbio bisogno di energie fresche che caratterizza la società italiana. Occorrono piuttosto politiche più coerenti e meglio capaci di affrontare il problema nella sua globalità, in Italia e nei rapporti con i Paesi di provenienza degli immigrati, e soprattutto un impegno più puntuale e coordinato degli organismi della pubblica amministrazione. Ma non è meno indispensabile lŽaffermarsi di una cultura che, senza disattendere in alcun modo la nostra identità nazionale, sia sinceramente orientata allŽaccoglienza e alla valorizzazione degli apporti di coloro che vengono in Italia in cerca di lavoro e di più degne condizioni di vita. Per parte sua la Chiesa italiana, attraverso lŽimpegno generoso delle organizzazioni di volontariato e la disponibilità di tante persone e famiglie, continuerà volentieri la propria opera di accoglienza - specialmente in rapporto alle emergenze purtroppo sempre nuove - e di sostegno al pieno inserimento degli immigrati nel nostro tessuto sociale" (per altri interventi riguardanti le migrazioni durante lŽAssemblea CEI cfr. Migranti-press nr. 22/2000).- Nel Consiglio Episcopale Permanente del 18 settembre il Card. Camillo Ruini, Presidente della CEI, riprende il tema dellŽimmigrazione facendo riferimento alla discussa presa di posizione del Card. Giacomo Biffi (Bologna):"Rimane viva lŽesigenza di un miglior approccio a quella questione di lungo periodo che è rappresentata dallŽimmigrazione. In realtà la strada più giusta e più produttiva sembra quella di coniugare positivamente lŽistanza della crescita di una cultura dellŽaccoglienza con quella ferma repressione degli abusi, particolarmente riguardo alle organizzazioni criminali che prosperano sullŽimmigrazione clandestina, sullo spaccio della droga e sullo sfruttamento della prostituzione. Anche il dibattito di questi giorni, seguito alla presa di posizione del Cardinale Giacomo Biffi, può trovare vie di composizione, o almeno di migliore comprensione reciproca, alla luce della considerazione che, da una parte, lŽaffermazione della libertà religiosa è essenziale per la Chiesa oltre che per lo Stato e, dallŽaltra, la salvaguardia della propria identità culturale è un bene non solo per i cattolici ma per lŽintera popolazione e quindi occorre trovare le forme possibili e opportune per favorire una genuina integrazione degli immigrati nel nostro tessuto sociale e culturale, ciò che tornerà a vantaggio degli stessi immigrati".- Si è svolto nei pressi di Bologna a Idice di S. Lazzaro, il 29-30 settembre 2000, un Seminario di Studio "Vangelo, lavoro e migrazioni". Mettere a punto i problemi socio-pastorali dellŽimmigrazione legati al fattore lavoro, impegnarsi nellŽevangelizzazione dei lavoratori stranieri, promuovere una sinergia costante tra le realtà ecclesiali presenti tra i migranti: questo lŽobiettivo del seminario di studio promosso dalla Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro assieme alle ACLI. Il seminario ha segnato la presenza di una settantina di partecipanti fissi e un certo numero di ospiti. I lavori sono stati aperti dal Vescovo di Rimini, Mons. Mariano De Nicolò, che è anche Vescovo incaricato della Conferenza Episcopale Emiliana per le migrazioni.Sono seguite le due relazioni di fondo, del prof. Maurizio Ambrosini, docente di sociologia nellŽUniversità di Genova, e del prof. Stefano Zamagni dellŽUniversità di Bologna, Presidente dellŽICMC di Ginevra, mentre la relazione di don Fredo Olivero era programmata per il giorno seguente. Alle tre relazione è seguito un dibattito limitato nel tempo ma molto partecipato.Sabato mattina in apertura dei lavori è intervenuto S. Em.za il Card. Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bologna, riprendendo in fatto di migrazioni il tema che era già stato svolto nella sua lettera pastorale "La Città di S. Petronio nel terzo millennio" e che larga eco aveva riscosso nei mass media e nellŽopinione pubblica.La conclusione a tre voci da parte dei rappresentanti dei tre organismi ecclesiali promotori del seminario (Tarchi - Gulia - Petris) più che sui principali temi emersi dal seminario si è fermata a ribadirne le spinte ideali che lŽhanno ispirato e che continueranno a sostenere il lavoro dŽinsieme dei tre organismi.- Il 13 dicembre si riunisce la nuova CEMi, la Commissione Episcopale per le Migrazioni. è stata una riunione, per così dire di avvio, in cui sono stati assolti alcuni adempimenti statutari e sono state poste alcune premesse per il lavoro futuro. Mons. Giuseppe Orlandoni, vescovo di Senigallia, è stato eletto segretario della CEMi e mons. Luigi Petris, direttore generale della Migrantes, ne è stato nominato verbalista.Ampio spazio è stato dato allo scambio di idee con il segretario generale della CEI, mons. Ennio Antonelli, per puntualizzare la natura ed i fini della CEMi. Se le Commissioni Episcopali hanno "compiti di studio, di proposta, e di animazione" e non potestà deliberative, spetta ad ogni Commissione della CEI porsi delle priorità in un piano quinquennale da varare quanto prima. A tal fine è prevista la collaborazione di esperti che partecipano alle riunioni nella trattazione di tutti i punti di loro specifica competenza.Nel predisporre le linee di fondo per la stesura del "piano quinquennale di lavoro" che sarà discusso ed approvato nella prossima seduta, la CEMi ha sottolineato:- come necessaria una sensibilizzazione capillare sulla pastorale della mobilità umana in tutte le diocesi,- e lŽurgenza di evidenziare la dimensione missionaria (di evangelizzazione) della pastorale migratoria e più in genere della mobilità umana.- Essa ritiene inoltre indispensabile collegare il proprio impegno agli Orientamenti decennali che la CEI si è data, come pure al progetto culturale;- deve inoltre proseguire la collaborazione con le altre Commissioni Episcopali e rafforzare il suo impegno nel campo ecumenico e interreligioso (specie con lŽIslam).Nel 2001 sono stati fissati quattro incontri della CEMi: 9.2/27.4/24.9/23.11.01; mentre numerosi saranno gli appuntamenti (convegni, seminari, ecc.) in cui si vedrà strettamente impegnata unitamente alla Migrantes. Come ultimo punto, last but not least, la CEMi ha fortemente auspicato che la Giornata Nazionale delle Migrazioni - momento privilegiato di sensibilizzazione e di formazione delle comunità cristiane - venga ad assumere lŽimportanza che le spetta, liberandola da altre Giornate che spesso si sovrappongono diminuendone così la possibilità di lanciare messaggi efficaci alle comunità cristiane.