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PELLEGRINAGGIO DEI GIOVANI IN TERRA SANTA Presentazione del Percorso

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

PRESENTAZIONE DEL PERCORSO
d. Giuseppe Pellegrini


Siamo andati in Terra Santa e sul Sinai, provenienti dalle varie regioni d´Italia per vivere una forte esperienza di Chiesa, compiendo un pellegrinaggio alla Chiesa madre di Gerusalemme, nei giorni stessi del pellegrinaggio del Santo Padre.
Molti dei partecipanti sono impegnati nella preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù, dedicandovi tempo ed energie. Era doveroso, dare a tutti i giovani e diocesi d´Italia un forte segnale di senso e di significato del nostro operare: anche la GMG è un dono particolare che lo Spirito fa alla Chiesa del nostro tempo perché molti giovani possano incontrarsi con Gesù Cristo, senso e significato ultimo dell´esistenza.
Ci siamo messi sulle sue orme, ci siamo incontrati con la sua storia, abbiamo visitato le comunità vive che ancora oggi, nella terra di Gesù, continuano a far fruttificare quel messaggio.
Infatti, fare un pellegrinaggio in Terra Santa non vuol dire solo incontrare il passato, anche se è stato molto importante per noi fare ´memoria´ dei luoghi e delle pietre ( ricordiamoci che le pietre parlano!), ma incontrare le pietre vive, la comunità Cristiana che vive in Terra Santa.
Significativo è stato l´incontro con i giovani cristiani palestinesi di Terra Santa al Monte delle Beatitudini, nella celebrazione Eucaristica con il Santo Padre e con il gruppo di giovani della parrocchia di Ramallah. Molti di questi giovani li incontreremo a Roma durante la GMG di agosto.
Compiere un pellegrinaggio è anche riscoprire le radici della nostra fede. La fede cristiana, non è astratta, lontana dalla storia… fuori dal mondo! E´ una fede che ha come protagonista un Dio che ha voluto entrare in relazione con gli uomini, entrando nella loro storia, nella loro vita concreta di ogni giorno! E´ un Dio che con Abramo prima e con Mosè poi ha iniziato un dialogo, una storia di relazione, di incontri e di liberazione. Un Dio unico, che non ha eguali, un Dio che chiede anche ad
esione totale e fedeltà all´alleanza.
Ecco perché abbiamo voluto iniziare il pellegrinaggio partendo dal Sinai, dalla radice storica della nostra fede ebraico-cristiana, luogo che ricorda la chiamata di Mosè e l´incontro particolare con Dio.
La salita pomeridiana al Sinai, la celebrazione dell´Eucarestia durante il tramonto e la discesa, guidati dalle stelle, tantissime, ci hanno riportato non tanto in un´atmosfera da sogno, quanto a rivivere la straordinaria relazione di intimità che i grandi personaggi dell´AT hanno vissuto con Dio. "Poi lo condusse fuori e gli disse: ´Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle´ e soggiunse: ´ Tale sarà la tua discendenza´". Gen. 15,5.
Dall´Egitto siamo anche noi entrati nella Terra Promessa, Israele, la Terra Santa!
Abbiamo ripercorso le strade di Gesù, rivisto i villaggi che Lui ha visitato, abitato i suoi luoghi cari. In particolare ci siamo soffermati a riflettere sul mistero dell´Incarnazione. Le parole che il Santo Padre ha scelto come guida del giubileo e della Giornata Mondiale della Gioventù : " Il Verbo si fece Carne e venne in mezzo a noi" Gv. 1,14 , a Nazareth hanno avuto per tutti un effetto particolare. Anche se non siamo riusciti a visitare molto, perché la cittadina si stava preparando a ricevere il Papa, abbiamo appreso soprattutto la lezione del silenzio! Per accogliere lo Spirito, per sentire la sua voce e i suoi richiami, è indispensabile entrare in noi stessi, ascoltare le ispirazioni che vengono dal profondo. Il mistero dell´incarnazione è un mistero di accoglienza e di ascolto!
E poi Cafarnao, Tabga, il lago di Tiberiade. I primi momenti della vita pubblica di Gesù, la chiamata dei discepoli, la moltiplicazione dei pani.
Come molti pellegrini, come Gesù stesso ha fatto molte volte, dalla Galilea, siamo saliti a Gerusalemme. E´ stata un´ascensione geografica ( Gerusalemme è a ca. 800 mt sul mare) ma anche spirituale. Recitando anche noi qualche salmo ascensionale: "Quale gioia quand
o mi dissero andremo alla casa del Signore" ( salmo 121), siamo entrati nella città Santa, tre volte santa, proprio perché contiene le tre pietre sante delle grandi religioni monoteistiche: la pietra del sepolcro nella basilica del Santo Sepolcro, la pietra del muro della spianata del tempio, unico ricordo del grandioso tempio degli Ebrei, la pietra della roccia, nella moschea di Omar, da dove in sogno Maometto è salito al cielo. Città della pace, una pace tanto desiderata e nello stesso tempo mai perseguita. I vari posti di polizia e i controlli sono ancora un esempio vivo!
Durante questi ultimi giorni siamo alloggiati a Betlemme. Un´occasione propizia per molti per trovare qualche momento di calma e tranquillità ( sono giorni con moltissimi pellegrini) e contemplare il mistero della nascita di Gesù, sostando sul ´luogo liturgico´ della nascita.



Don Giuseppe Pellegrini