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TAVOLA ROTONDA. La spiritualità laicale:principi e percorsi

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

Tavola rotonda: La spiritualità laicale: principi e percorsi
p. Alfredo Feretti


L´occasione di questa tavola Rotonda è data dalla inaugurazione di "Eurhope - Centro di spiritualità giovanile Giovanni Paolo II".
Senza entrare nei dettagli del programma di questo centro (che potrà essere l´oggetto di risposta a vostre sollecitazioni o domande nel pomeriggio) può sorgere una domanda legittima e scontata: "ancora un centro di spiritualità!".
Devo dire, in positivo, di avere trovato nel panorama italiano, accanto a nomi conosciuti, collaudati da esperienze lunghe, moltissimi nomi apparentemente "feriali", meno conosciuti ma che costituiscono una trama solida e profonda di proposte di itinerari e contenuti che possono aiutarci nel nostro lavoro.
L´impressione dominante è quella di una grande speranza nel vedere lo Spirito Santo all´opera.
Non è una novità per nessuno dire che la spiritualità costituisce il principio unificatore della vita di un uomo e di un cristiano.
Il contesto di complessità sociale e culturale in cui concretamente si muovono le giovani generazioni sembra rendere ancora più urgente la proposta di una spiritualità laicale che possa costituire "spina dorsale" di un impianto formativo solido.
E´ stato giustamente osservato che il nostro tempo e il nostro pensiero sono caratterizzati dall´eccentricità, cioè dall´assenza di un centro, dall´assenza di un´ "arca dell´alleanza" o di una "tenda sacra".
In altre parole, l´idea che l´uomo si trovi in una grande piazza non a bere ad un´unica fontana del Villaggio (cfr. Giov. XXIII) ma ad ascoltare da migliaia di finestre, messaggi e idee, ad assistere all´apparizione di tanti "Dei" tutti validi e significativi come altrettanto sfuggenti e indifferenti.
Ne scaturisce una visione individualistica dell´esistenza per la quale "l´uomo è indotto a considerare la propria vita come un insieme di sensazioni da sperimentare anziché come un´opera da compiere" (Centesimus Annus 39).
Ma non è soltanto perché si
amo uomini di chiesa, seguaci di Gesù, che vogliamo leggere, al di là del senso di frustrazione che spesso ci assale, i segni di speranza che affiorano qua e la nel mondo giovanile.
C´è una domanda di unità nella crescita della persona e che si traduce in una esigenza di umanesimo cristiano.
C´è una domanda di un principio unificatore che risolva il senso di una vita frutto di un personale "bricolage" più o meno ingegnoso.
La spiritualità dell´Incarnazione può costituire questo centro di gravità.
Prima di tutto perché è la "tenda" in cui possiamo incontrarci nella vita di ogni giorno. E´ la "casa" in cui il tempo dell´impegno e il tempo della festa non si contrappongono come tempo guadagnato e come tempo perduto ma come aspetti ambedue necessari per la completezza della persona.
La spiritualità assume il ruolo della festa che santifica il tempo interrompendone il flusso sempre uguale, mostrandone il reale senso e fine.
Permette di acquisire un Arte di vivere sapendo coniugare o distinguere, senza separare, i vari momenti della vita in una ideale unità che richiama il modello "infantile" (studio - attività - gioco come un´unica cosa, vissuti con lo stesso spirito).
"Il verbo si è fatto carne e ha posto la sua tenda in mezzo a noi".
L´incarnazione del Verbo apre nel presente un varco all´Eternità.
E´ un evento gratuito, è un mistero d´amore insondabile nella sua profondità e grandezza.
Parola che dice tutta l´intenzione da parte di Dio di assumere la temporalità mondana per un incontro pieno con l´uomo.
La memoria della venuta di Gesù Cristo, Figlio di Dio, vissuto nella comunità cristiana nell´oggi della fede, si trasforma in guida, annuncio di un tempo pieno, il tempo che illumina ogni tempo.
Ecco perché i poli di una spiritualità laicale che parte dall´Incarnazione possono essere:
La presenza stessa di Gesù in mezzo a noi (la comunità)
L´obbedienza (la ricerca della volontà di Dio)
L´amore come "ferialità solenne" di ogni gesto.
Questo centr
o di spiritualità di Loreto vorrebbe servire questa spiritualità dell´Incarnazione che parte:
dall´inedito sì di Dio nella grazia,
dal sofferto e gioioso sì dell´uomo nella fede che si incarna in una risposta generosa (vocazione) frutto della sinergia dei due, ma che trova nell´amore gratuito di Dio la sola spiegazione.
La Tavola Rotonda di oggi è talmente larga sì che ognuno possa partecipare.
Perché la scelta solo dei Religiosi? Perché questa dimensione carismatica della vita della Chiesa può essere poi completata dalla vostra esperienza (parrocchia, movimenti…).
I carismi sono Parole date dallo Spirito perché diventino carne.






Padre Alfredo Feretti