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Parte II. Tre Catechesi sull'Eucaristia

Ufficio Liturgico Nazionale

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ficace questo legame di unità, rispondendo ad alcune gravi domande che i cristiani di Corinto gli avevano rivolto. Dice che i cristiani - sempre salvando la carità verso il debole nella fede - possono mangiare le carni provenienti dai sacrifici fatti dai pagani ai loro idoli e rivendute poi ai macellai, i quali a loro volta le passavano ai loro clienti. Ma aggiunge che devono assolutamente astenersi dall´essere presenti al sacrificio pagano e dal prendervi parte, perché dietro quel culto agli idoli, c´è l´opera del diavolo che lo ha inventato. A questo punto fa la digressione che particolarmente ci interessa, in quanto mette in stretto rapporto l´Eucaristia e la Chiesa in ciò che riguarda l´unità di questa. Dice infatti: "Poiché c´è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell´unico pane (1 Cor 10,17).
Il "pane unico" è quello eucaristico, che rimane tale anche se ne occorrono diversi per una celebrazione numerosa, o per una celebrazione si ha a Corinto o a Gerusalemme, in quanto il Cristo che vi si rende presente è sempre lo stesso. Ebbene, questa unità del Cristo eucaristico riconduce a unità i cristiani che partecipano alla celebrazione, tanto da essere fra loro "un solo corpo". La ragione ultima di questa unità è nel fatto che "tutti partecipiamo dell´unico pane". L´idea di "Alleanza" dei Sinottici qui viene espressa con quella dell´unità dei credenti con la persona di Cristo ricevuto nella celebrazione eucaristica.