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Emmaus, icona di ogni itinerario formativo


Ufficio Catechistico Nazionale - Catechesi - Formazione


Lectio Divina
"Gesù in persona si accostò e camminava con loro" (Lc 24, 15)


EMMAUS,
ICONA DI OGNI ITINERARIO FORMATIVO





Don CESARE BISSOLI



Preghiera di apertura
Signore Gesù non finisci di stupirci: ti abbandoniamo e tu cerchi, scappiamo e tu ci insegni. E a lasciarti fare, vinci tu. E quanto vorremmo che avvenisse per noi al termine di questo incontro con te, nella Lectio che iniziamo a fare e più ampiamente al termine di questo nostro Convegno annuale che ci vede responsabili di tanti nostri fratelli e sorelle. Tu conosci le nostre perplessità nell’annuncio della fede per cui tu, il Padre e lo Spirito apparite più dottrina astratta che comunione di persone vive; sai le debolezze della nostra speranza, per cui la tua vittoria sulla morte e sul male ci apre più verso la nostalgia di una cosa capitata ieri che preannuncio di ciò che farai oggi e domani, in ogni nostro percorso formativo per quanto accidentato; hai presente la fragilità della nostra carità, per cui increduli e frustrati, scappiamo dalla comunità, invece che sostenerci con essa e coinvolgere gli altri. Gesù, vieni sulla strada della nostra paura, e "resta con noi perché si fa sera...". Amen.


ASCOLTIAMO LA PAROLA (letcio)
Lettura di Luca, 23, 13-35


A. La dinamica del racconto.
Punto di partenza: una fuga nella disperazione. Gesù, l’ "ignorante" ("Tu solo sei così... da non sapere...")
L’intervento cruciale. Gesù lo "sconosciuto" che cammina con loro
La svolta: l’ascolto e la convivialità. Gesù il "rivelatore" nella Parola e nel Pane spezzato
Il punto di arrivo: un ritorno nella gioia della fede e nell’ardore della missione. Gesù è "il Signore" ritrovato nella comunità dei discepoli.


B. L’intero racconto dal punto di vista dei personaggi: i discepoli e Gesù
I discepoli: rappresentano i credenti nell’avvio del loro cammino di fede fino alla maturità
Gesù: un affascinante e convincente catechista-educatore


C. Il messaggio di Emmaus
La presenza del Sign
ore, sia pur da Sconosciuto, inizia con la ricerca, ma è vero che soltanto l’accoglienza incondizionata della sua iniziativa dona il suo ritrovamento, l’accesso alla verità e il gusto gioioso di essa.


ASSIMILIAMO LA PAROLA (meditatio)


1. E Dio che suscita nell’uomo la ricerca. Ed ogni ricerca rimanda a Dio
2. La Pasqua è al centro del Mistero di Cristo e di ogni cammino formativo verso di Lui.
3. Solo la fede fa riconoscere Gesù, ma è la compagnia cordiale e paziente di Gesù che genera la fede.


TRACCIA DI CONDIVISIONE


1. "Resta con noi, Signore, perché si fa sera"
E una invocazione che ci appartiene perché esprime la nostra condizione essenziale povera e fragile, bisognosa di luce.
Si provi ad interpretare tracce di questo grido oggi nella vita della gente, nei segni di ricerca e di conversione di cui vi è traccia anche nei giornali... Ritroviamone qualche segno nelle esperienze catechistiche della nostra gente, dei nostri stessi catechisti.


2. Pedagogia della fede ed esperienza dell’Eucarestia
Emmaus ci propone una esemplare pedagogia della fede per cui questa diventa un itinerario di iniziazione e maturazione.
Proviamo a confrontarci con la nostra esperienza di catechisti e ritroviamo punti "vicini" e punti "lontani"...
Nel suo bel libro "Ripartire da Emmaus", il card. Martini propone l’esperienza di Emmaus come grazia e modello per la città dove vive l’uomo credente, il catechista.
Come far "continuare" oggi la grazia di quell’incontro? Chi sono i viandanti? Come appare lo Sconosciuto? Come si manifesta il Salvatore? Che compito ha la comunità?
Emmaus ci porta a verificare l’esperienza della Parola e del Pane...
Abbiamo ricordi di "belle messe" nel cuore del cammino catechistico, in cui si è avverato quanto è avvenuto ai due discepoli? Che fare perché soprattutto l’Eucarestia domenicale sia specchio di Emmaus?
Gesù mette la sua Pasqua al centro della fede, anzi la erige a criterio della comprensione che ogni persona deve a
vere per sé e fondamento di ogni speranza.
Perché tale valore? E avvertito dai nostri catechisti? Che cosa apporta la morte e risurrezione di Gesù al mistero dell’uomo? Come può essere fonte di speranza e di gioia?


LA RISPOSTA ORANTE (oratio e contemplatio)
Il racconto di Emmaus ha nella invocazione dei due viandanti il punto di partenza dello svelamento di Gesù. Ciò stimola e coinvolge la nostra preghiera.
Personalmente, ognuno per alcuni minuti applichi Emmaus come parabola della sua vita e passo per passo ritrovi se stesso - la propria gente, i propri catechisti - nei due viandanti che fuggono, le proprie delusioni, ma anche il trasalimento dell’amico sconosciuto che ci ha aiutati, l’esperienza del Cristo ritrovato nella Parola, nella Eucarestia, nella missione, e nel suo cuore ringrazi Dio.
Si renda missionaria l’esperienza di Emmaus, contemplando le tante strade di ricerca di Dio che si aprono nel mondo: tali sono le grandi religioni, tale è la ricerca del pensiero, tale è la nausea del vivere che spinge verso Qualcuno e Qualcosa di più grande, tale infine è il più semplice ma non meno intenso cammino di fede nelle nostre comunità, nei centri di ascolto... E su tali strade chiediamo di esserci anche noi formatori, responsabili, testimoni con lo Sconosciuto, dello Sconosciuto... Chiedere al Signore la grazia di realizzare in noi Emmaus come esperienza di conversione e come profezia di missione per altri.
Successivamente si faccia un tragitto di preghiera insieme in corrispondenza ad alcuni passaggi del cammino di fede dei due di Emmaus:
- domanda di aiuto: ognuno è invitato a formulare una intenzione in tale senso, usando poi come ritornello: "Resta con noi, Signore, perché si fa sera"
- richiesta di perdono: esprimere sentimenti di conversione cui possa corrispondere il ritornello "Riconosciamo, Signore, di essere sciocchi e tardi di cuore nel credere a te"
- espressione di gioia: enunciare motivi di gioia della fede, cui corrisponde il rit
ornello: "Il cuore ci arde nel petto conversando con te".
Ritorna opportuna la rilettura del racconto di Emmaus.


PREGHIERA CONCLUSIVA


Grazie, Signore dell’esperienza che abbiamo fatto all’inizio di questo Convegno che vorremmo essere Emmaus per noi oggi: dalla paura al coraggio, dal buio alla certezza, dalla solitudine alla compagnia, dall’amarezza alla festa. Il tuo Spirito ci ha aperto gli occhi. Così è formidabile sapere che tu sei sempre sulla strada di tutti quei miliardi di creature umane che sono sotto tutti i cieli. Tu ci sei, anche quando non ti vediamo: sei già nelle nostre domande, nelle nostre inquietudini, in ogni uomo che grida la sua disperazione, ci sei in particolare nei piccoli e nei grandi del nostro catechismo, nei nostri stessi catechisti che si impegnano nel dirti e bramano di vederti...
E ancora più confortante sapere che ti possiamo "vedere" (abbracciare, gustare, diventare ardenti nel cuore...) quanto ti ascoltiamo e veniamo a cena con te, quando ti facciamo ascoltare e con altri spezziamo il pane della tua eucarestia e della nostra amicizia... Che il tuo stile diventi la nostra pedagogia di vita e di comunicazione.
Amen.
Canto insieme: Resta con noi, Signore, la sera...