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Le ragioni del Convegno nel cammino pastorale della Chiesa in Italia (S. E. Mons. Chiarinelli)


Ufficio Catechistico Nazionale - Catechesi


Introduzione di S. Ecc. Mons. LORENZO CHIARINELLI,
Vescovo di Viterbo e Presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede e la Catechesi




I. Lungo il cammino


Nella costituzione conciliare Dei Verbum c´è un passaggio nel quale è dato di sentire il cuore della Chiesa che trasalisce di gioia contemplando il tesoro che le è affidato.
"Nei libri sacri il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con essi; nella parole di Dio poi è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa la forza della loro fede, il nutrimento dell´anima, la sorgente pura e perenne della vita spirituale. Perciò si deve riferire per eccellenza alla sacra Scrittura ciò che è stato detto: "viva ed efficace è la parola di Dio" (Eb 4,12), "che ha il potere di edificare e dare l´eredità con tutti i santificati" (At 20,32; cfr. 1 Tes 2,13).
In questo densissimo testo sette immagini, lucide e calde, esprimono la certezza della Chiesa circa la Bibbia: vis, virtus, sustentaculum, vigor, robur, cibus, fons.
A trant’anni di distanza da questo "inno ecclesiale alla Bibbia", con la nota pastorale La Bibbia nella vita della Chiesa (18 novembre 1995), noi Vescovi della Chiesa italiana abbiamo scritto: «Sentiamo di dover rendere gloria e ringraziamento a Dio, perché la sacra Scrittura oggi in Italia è stimata e accolta da moltissimi fedeli come tesoro incomparabile della fede... Guidate provvidenzialmente dallo Spirito, le Chiesa, in Italia sono impegnate ad animare con la parola della Bibbia tutta la loro azione pastorale in maniera sempre più consapevole, estesa e condivisa» (nn. 6-7).
E oggi, con questo V Convegno Nazionale (17-19 aprile 1997) promosso dal Settore Biblico dell´Ufficio Catechistico Nazionale - al quale va ogni gratitudine e pieno e cordiale sostegno della Presidenza e di tutta la CEI, oltre che quello della nostra Commissione - si compie un passo
ulteriore, quale momento di riflessione qualificata sul cammino percorso a partire dalla pubblicazione della Nota e momento che apre su un orizzonte futuro dai colori vividi di attese e di speranza.
Sul presente dell´apostolato biblico ci riferirà, con la sua competenza e passione, don Cesare Bissoli. Sulla centralità della Bibbia e sulla sua presenza e valenza nella Chiesa locale avremo le relazioni dei due carissimi Vescovi, mons. V. Fusco (Nardò Gallipoli) e mons. D. Bernini (Albano). La "tavola rotonda" a conclusione, farà risuonare la voce di un Vescovo (S. Ecc. Alberto Ablondi), di un Pastore evangelico (Dott. Valdo Bertalot), di un pubblicista (Dott. Erri De Luca).


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Introducendo il Convegno, desidero richiamare - ed è motivo di gioia - alcuni dati ed eventi confortanti che sono stimolo e guida per il nostro cammino.


1. L´appello del s. Padre Giovanni Paolo II affinché i cristiani «tornino con rinnovato interesse alla Bibbia, "sia per mezzo della sacra liturgia ricca di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi". Nel testo rivelato, infatti, è lo stesso Padre celeste che ci si fa incontro amorevolmente e si intrattiene con noi manifestandoci la natura del Figlio unigenito e il suo disegno di salvezza per l´umanità» (TMA, 40).


2) La scelta della Chiesa italiana nel Convegno di Palermo. Scrivono i Vescovi: «Per accogliere consapevolmente la verità della carità, che risplende in Cristo, occorre unire l´esperienza vissuta alla conoscenza dei contenuti e delle ragioni della fede (cfr. 1 Pt 3,15). Un´attenta riflessione, per la formazione di salde convinzioni, appare ancor più indispensabile nel pluralismo religioso e culturale, che caratterizza il nostro tempo».
In questa prospettiva c´è anzitutto da diffondere la Bibbia e promuovere una lettura sapienziale di essa. L´incontro diretto con la parola di Dio scritta è di importanza vitale per la formazione di personalità cr
istiane e per il discernimento evangelico della vita e della storia. Ne abbiamo fatto intensa esperienza al Convegno di Palermo, meditando quotidianamente il testo dell´Apocalisse. Da parte sua il Papa ci ha additato come obiettivo del primo anno di preparazione al Giubileo il ritorno "con rinnovato interesse alla Bibbia".
Occorre formare animatori di incontri biblici, promuovere l´uso di pregare con la Bibbia in famiglia e nei gruppi ecclesiali, diffondere specialmente la pratica della lectio divina. Si sperimenta così come l´interiorità cristiana non sia intimismo soggettivo, ma interiorizzazione della parola di Dio che è venuta nella storia e viene ora a plasmare la nostra esistenza" (CEI, Con il dono della carità dentro la storia, n. 16).
In questo orizzonte si collocano i suggerimenti del Consiglio Permanente della CEI (Settembre 1995): «Il Consiglio Permanente raccomanda vivamente a tutte le comunità ecclesiali di promuovere, in sede diocesana, diverse e possibili iniziative come "la giornata della Bibbia" (da collocare, ad esempio, nella III Domenica del tempo ordinario), la "settimana della Bibbia", i gruppi biblici ecc. Al di là delle possibili iniziative, quello che più si raccomanda è una reale diffusione e maggiore conoscenza del testo biblico; il suo inserimento nelle dinamiche della vita spirituale e pastorale; in particolare la promozione della "lectio divina" e la valorizzazione della Bibbia nella catechesi e nella liturgia. Al settore di apostolato biblico, presente presso l’Ufficio Catechistico nazionale e da attivare anche nelle diocesi, i Vescovi hanno chiesto di sussidiare adeguatamente tale impegno»


3. L´annuncio che la XLIII Assemblea Generale della CEI, nel prossimo maggio (19-23), avrà per tema "l’incontro con Gesù Cristo attraverso la Bibbia".
In un documento preparatorio della Segreteria della CEI è detto: «Ci rivolgiamo ora a quel segno della Parola di Dio nella vita della Chiesa che per il carisma dell´ispirazione non solo contie
ne, ma è Parola di Dio alla sorgente: la Bibbia, che secondo lo stesso linguaggio del Libro Sacro e della Tradizione è detta Sacra Scrittura". E poi si spiega e si prosegue: "Occorre ricordare che prima di essere un libro, la Bibbia è una storia: la storia dell´alleanza tra Dio e l´uomo. Questa storia della salvezza si concentra su Gesù Cristo, la definitiva Parola di Dio divenuta carne, il Figlio di Dio fatto uomo per la vita del mondo, Gesù di Nazaret, "immagine del Dio invisibile" (Col 1,15), la trascrizione umana di Dio, l´amore del Padre divenuto visibile e palpabile (cfr. 1Gv 1,1)».
Particolarmente a noi pastori, la Chiesa affida il dono e il compito di far come entrare il popolo di Dio nel santuario della Scrittura per incontrarvi Cristo, allo scopo di maturare nei fedeli una profonda spiritualità biblica incentrata sulla conoscenza, l´intimità, l´imitazione di Gesù Cristo.
Di questa spiritualità sappiamo i contorni, che il Catechismo degli Adulti traduce così: «La Parola scuote il nostro torpore, risponde alle nostre domande, allarga i nostri orizzonti, ci offre i criteri per interpretare e valutare i fatti e le situazioni. D´altra parte viene compresa sempre in modo nuovo. E come uno specchio in cui ciascuno può scorgere la propria immagine e la propria storia. "La Scrittura cresce con chi legge" (S. Gregorio Magno). Il credente docile all´incontro, viene assimilato a Cristo nel pensare e nell´agire. Può dire con l´apostolo Paolo: "Per me vivere è Cristo" (Fil 1,21). Diventa egli stesso un eco della Parola una "lettera di Cristo, scritta non con inchiostro, ma con la Spirito del Dio vivente", che può essere "conosciuta e letta da tutti gli uomini" (2Cor 3,2-3). "Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano" (LC 11,28)».


4. Il Seminario promosso dall´ABI (17-18 ottobre 1997, presso la Pontificia Università Lateranense, per i professi di s. Scrittura, dal titolo: "Bibbia e Pastorale" che intende "riflettere sulla dimensione spirituale-pas
torale dello studio e dell´insegnamento della S. Scrittura e orientare l´impegno pastorale dei Docenti di s. Scrittura, anche in vista della collaborazione con UCN/Settore AB e con gli UCD".
E in questo crocevia che si colloca e svela il suo significato più vero questo V Convegno Nazionale.


(segue in allegato)