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Presentazione del seminario


Ufficio Catechistico Nazionale - Disabili



Suor PRISCA CORRADO
coordinatrice del Settore catechesi dei disabili




Innanzitutto, un cordiale benvenuto a tutti e grazie per la vostra partecipazione al nostro Seminario; un grazie tutto particolare a S. E. Mons. Chiarinelli, per la sua costante, incoraggiante e significativa presenza. Ringraziamo vivamente Mons Pierangelo Sequeri, che, fin dall´inizio del nostro lavoro come Settore per la catechesi dei disabili, ha mostrato grande disponibilità, accettando d´intervenire al primo Seminario di studio (1993) e l´anno dopo al primo Convegno per i responsabili diocesani della catechesi dei disabili (1994). Ringraziamo anche Padre Silvano Maggiani e Don Roberto Camillotti, per aver accolto il nostro invito, nonostante i loro molteplici impegni.
Vogliamo ringraziare, inoltre, Mons. Betori, Mons. Pintor e Don Cipolloni, che avendo concluso rispettivavente l´impegno come direttore dell´Ufficio Catechistico Nazionale, vice direttore dello stesso Ufficio e come presidente dell´UNITALSI, non fanno più parte del nostro Gruppo di coordinamento. Esprimiamo loro la nostra gratitudine per l´amicizia e la fraternità con cui hanno condiviso gli impegni del Settore. Nel contempo porgiamo i nostri più sentiti auguri al nuovo direttore dell´U.C.N., Don Bassano Padovani, che ha sostituito Mons. Betori in questo impegnativo compito.

1. Contesto e motivazioni del Seminario


Il Seminario di studio di quest´anno è un grande passo in avanti nel nostro cammino di riflessione verso il pieno inserimento dei disabili nella comunità cristiana. Dopo aver rivolto la nostra attenzione all´educazione dei disabili alla fede (seminario ´93/convegno ´94) e all´agire cristiano (seminario ´95/convegno ´96), è sembrato giunto il momento di ritrovarci insieme per riflettere in modo specifico sul delicato problema della loro partecipazione alla vita liturgico-sacramentale, secondo le diverse disabilità e con particolare riferimento ai soggetti disabili psico-intellettivi gravi e gravis
s
imi.
Un ambito ecclesiale questo in cui l´assenza di questi fratelli è ancora una dolorosa realtà, dove ancora tanta emarginazione e perfino esclusione viene sofferta da molti di essi.
Purtroppo, su tale tematica non esistono ancora, da parte della Conferenza Episcopale Italiana, orientamenti ufficiali che aiutino le famiglie, gli operatori pastorali e soprattutto i sacerdoti, quali diretti responsabili dell´ammissione ai sacramenti, ad usare discernimento e comprensione perchè nessuna persona sia privata dei doni che Gesù ha messo a disposizione di tutti e perciò stesso dei disabili.
La certezza che i sacramenti dell´iniziazione cristiana, come anche il sacramento della riconciliazione e unzione degli infermi, sono donati a tutti, con preferenza semmai ai più poveri e bisognosi, ci fa pensare che l´incapacità d´intendere pienamente quanto avviene nella celebrazione di essi non può costituire un motivo sufficiente per privare questi fratelli dei doni dell´amore salvifico di Cristo, con cui la Chiesa continua a svolgere la sua opera di santificazione.
L´iniziazione cristiana, cominciata con il Battesimo, si sviluppa nella Confermazione, e trova compimento e sostegno nell´eucaristia, con cui Cristo unisce a sé tutti i figli di Dio, formando con essi il suo Corpo mistico, che è la Chiesa. Un corpo che non può considerarsi integro senza la presenza dei disabili, in quanto membra dell´unico Corpo del Signore. Ma anche le celebrazioni degli altri sacramenti, la partecipazione alle assemblee liturgiche, alle feste devono essere luoghi privilegiati per far sentire questi fratelli parte viva della Chiesa. E ciò può avvenire più facilmente se essi vengono accompagnati dal coinvolgimento e dalla fede della famiglia e di tutta la comunità cristiana.


2. Obiettivi


A partire da queste motivazioni generali, il nostro Seminario si propone quattro obiettivi:


approfondire le motivazioni teologico-pastorali del diritto-bisogno di tutti i cristiani, e quind
i
anche dei disabili, di partecipare ai sacramenti dell´iniziazione cristiana secondo le condizioni in cui si trovano e nella fede di tutta la comunità cristiana;
individuare il discernimento da usare in riferimento alla partecipazione dei disabili mentali gravi e gravissimi ai sacramenti, nel rispetto della loro situazione peculiare;
studiare come coinvolgere e responsabilizzare tutta la comunità cristiana locale per rendere fattibile e attiva la partecipazione dei disabili alla vita liturgico-sacramentale di ogni parrocchia;
in particolare il Seminario intende offrire ai nostri vescovi alcuni contributi di riflessione nella prospettiva di una loro autorevole espressione per definire orientamenti e scelte pastorali in merito al pieno inserimento dei disabili nella vita della Chiesa.


A proposito di quest´ultimo obiettivo c´è da aggiungere che è stata raccolta un´ampia documentazione e consegnata ai membri della Commissione Episcopale per la dottrina della fede e la catechesi. I Vescovi della Commissione si sono mostrati unanimemente favorevoli ad approfondire la tematica, e si attendono soprattutto da questo Seminario dei contributi specifici al riguardo.
Perciò sentiamoci tutti responsabili e collaboriamo perché la realizzazione di questo documento pastorale tanto atteso possa divenire presto una realtà.


3. Contenuti e metodologia


La riflessione del Seminario si articola attorno a tre momenti collegati tra loro:


tre relazioni e approfondimento di esse nel dialogo assembleare,
B) lavori nei Gruppi di studio divisi per aree di disabilità,
c) presentazione delle sintesi dei lavori di Gruppo e conclusioni


a) - Relazioni e dialogo assembleare


La ricchezza dei contenuti e soprattutto gli obiettivi che il Seminario si propone, richiedono una metodologia di lavoro caratterizzata in modo particolare dal dialogo in assemblea e nei gruppi di studio. Ogni relazione è aperta, quindi, ad una pluralità di apporti complementari da parte


dei partecipanti.


La prima e la seconda relazione le ascolteremo in mattinata, la terza nel pomeriggio:


- la prima, d´introduzione globale al tema nei suoi aspetti fondamentali, di carattere teologico con una riflessione su Diritto e dovere del battezzato di partecipare alla vita liturgica della Chiesa" (SC 14), sarà svolta da Padre Silvano Maggiani;

- la seconda, più specifica, in chiave teologico-pastorale su Motivazioni fondamentali e condizioni necessarie per la partecipazione dei disabili mentali gravi gravissimi ai sacramenti dell´iniziazione cristiana, sarà svolta da Mons. P. Sequeri;


- la terza ed ultima riflessione, di ordine pedagogico-catechistico-pastorale, su Atteggiamenti che la comunità deve assumere per favorire la piena partecipazione di tutti i disabili alla vita liturgica e sacramentale della comunità ecclesiale, sarà tenuta da don Roberto Camillotti;


b) - Gruppi di studio


Il secondo momento di riflessione si svolgerà nei Gruppi di studio, divisi per aree di disabilità, dove i partecipanti sono invitati a confrontarsi sulle sollecitazioni emerse nelle relazioni e nel dialogo assembleare, approfondirne i contenuti, offrire il proprio contributo nella ricerca di orientamenti pastorali e proposte operative secondo le peculiarità che caratterizzano ogni area di disabilità.
Un esempio concreto di questo impegno vorremmo proporlo questa sera mediante la celebrazione eucaristica con la partecipazione di tutti noi qui presenti e un gruppo di fratelli disabili psico-intellettivi, che verranno per questo.
Concluderemo la serata con una festa animata da Silva e Andreina Stefanutti e dalla collaborazione di quanti, fra i partecipanti, hanno il dono di diffondere allegria.


c) - Sintesi conclusiva


Infine il momento della sintesi conclusiva: un punto di arrivo e di partenza nello stesso tempo. In esso dovrebbero emergere le linee fondamentali della nostra riflessione e sulla base di esse offrire alcuni contributi di rifles
s
ione e alcune prospettive di lavoro d´assumere insieme (diocesi, parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi, famiglie ecc.), per un effettivo coinvolgimento delle persone disabili nella vita ecclesiale; non soltanto come destinatari, ma come soggetti attivi di evangelizzazione.