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Richiedenti asilo: rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria o temporanea (M. Molfetta)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 4/11


Obiettivo autonomia: ecco come si muove e lavora l’Ufficio Pastorale Migranti di Torino1 all’interno del Coordinamento “Non solo asilo” attivo sul territorio della Regione Piemonte.
I servizi attivi nel corso del 2010-2011
L’ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, situato in Via Ceresole 42, fornisce da circa 10 anni, in accordo con tutte le altre realtà che si occupano di assistenza ai rifugiati sul territorio cittadino, i tre servizi sotto elencati ai rifugiati, ai richiedenti asilo ed ai titolari di protezione umanitaria:
1) Corsi di Italiano. I rifugiati, i richiedenti asilo e i titolari di protezione umanitaria, possono iscriversi e frequentare i corsi di italiano presso le nostre scuole attivi tutti i giorni sia al mattino che al pomeriggio (a tutti vengono dati il materiale didattico base e a qualcuno in base alle esigenze e necessità anche i libri).
2) Marche da Bollo (da 14,62 euro) per le diverse pratiche burocratiche legate al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, o alla pratica della richiesta di rifugio.
3) Foto formato tessera (10) sempre per facilitare le diverse pratiche burocratiche legate al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, o alla pratica della richiesta di rifugio.
In tutto nel corso del 2010, nei nostri uffici di Via Ceresole 42 hanno usufruito di uno di questi tre servizi circa 400 rifugiati politici e titolari di protezione internazionale, di cui quasi 300 uomini e circa 100 donne.
Tutti hanno poi avuto la possibilità di avere anche un colloquio approfondito con una delle operatrici dell’Ufficio Pastorale Migranti.
4) Il Punto di Domande - Centro aiuti elaborazione storie per richiedenti asilo
A dicembre 2009, abbiamo aperto un nuovo Centro sempre come Ufficio Pastorale Migranti, inizialmente situato in Via Riberi 2, e da dicembre 2010 attivo invece in Via Porporati 3.
Il Centro si rivolge ai richiedenti asilo che non vengono inseriti per insufficienza di posti in nessun programma di accoglienza specifico né nazionale né cittadino e offre i seguenti servizi:
- Supporto e orientamento dei richiedenti asilo nell’iter burocratico di richiesta d’asilo;
- Aiuto alla preparazione del colloquio presso la Commissione territoriale di Torino;
- Orientamento verso i servizi legali già presenti sul territorio.
Nel corso del 2010 sono passati più di 90 richiedenti asilo, a tutti è stato fornito supporto e orientamento, 46 di loro sono stati presi in carico direttamente e per loro si è fatto un attento e approfondito aiuto di ricostruzione della storia che li ha portati a richiedere rifugio e costruito un dossier approfondito rispetto al paese e alle vicende che li hanno portati a fuggire.
5) Dal primo Dossier rifugiati all’Osservatorio permanente sui rifugiati
Dalla fine del 2009 all’interno di UPM è attiva una redazione che si è trovata nel corso del primo semestre del 2010 con scadenza quindicinale e che ha prodotto un primo Rapporto rifugiati Caritas/Migranti uscito con Laterza in ottobre 2010 (Luca Rastello “La Frontiera addosso”, Laterza 2010).
Il tema scelto per questo primo Dossier sono stati gli accordi bilaterali e gli accordi tra l’Europa e i paesi di maggior provenienza dei rifugiati per contenere l’immigrazione, i respingimenti e una analisi attenta dei costi non solo italiani ma di alcuni paesi europei a confronto messi in campo per i respingimenti/detenzione degli immigrati e quelli stanziati invece per l’accoglienza/integrazione.
La redazione composta da giornalisti, esperti di cooperazione, antropologi culturali ha fatto e continua a fare un attento lavoro di indagine e di ricerca, ci è sembrato quindi quanto mai importante portare avanti questa redazione, trasformandola nel corso del 2011 in un Osservatorio Rifugiati con l’apertura prossima di un sito corrispondente che si chiamerà “Vie di Fuga”.
6) Rifugiati: percorsi didattici per le scuole
Un serio lavoro di sensibilizzazione della cittadinanza sul tema del diritto d’asilo, non può prescindere dagli studenti e dalle scuole.
A questo scopo, nel secondo semestre del 2010 si è costituito all’interno di UPM ma con il contributo anche di persone sia di Mosaico che di Amnesty International un gruppo di lavoro finalizzato alla progettazione di percorsi didattici sul tema del diritto d’asilo e alla produzione dei relativi materiali da utilizzare nelle classi.
I materiali prodotti per le scuole medie inferiori e superiori saranno a breve disponibili sia sul sito della Migranti di Torino (www.migrantitorino.it che sul quello del Coordinamento www.nonsoloasilo.org).
Si è tenuto infatti il primo Seminario per formatori, insegnanti ed educatori di Torino e del Piemonte interessati al tema e a questi materiali il 21 e 22 maggio 2011.
UPM e il Coordinamento “Non solo asilo”2
I percorsi di autonomia sul territorio della Regione Piemonte
“Chi rimane escluso” ecco i nostri beneficiari: i posti all’interno dello SPRAR, o anche quelli più numerosi di accoglienza dei diversi territori locali italiani, sono gravemente insufficienti rispetto al numero di richieste di accoglienza reale che servirebbero (ad esempio nella regione Piemonte i posti SPRAR previsti per il triennio 2011-2013 sono poco più di 100 mentre i posti di prima o seconda accoglienza nello stesso periodo messi in campo dal Comune di Torino per richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione internazionale si aggireranno come sempre intorno alle 200 unità, invece le domande dei richiedenti asilo che sono passate dalla Commissione Territoriale di Torino nel 2010 sono state più di 1500).
In queste condizioni di sproporzione tra persone che richiedono asilo o che hanno già un riconoscimento di status di rifugiato o di protezione internazionale ma che vorrebbero essere presi in carico e accompagnati all’autonomia e possibilità di posti di accoglienza è facile capire che a tante persone non viene offerta nessuna possibilità reale di accoglienza, ma solo quella di rimanere ai margini della società in un circuito di marginalità e sfruttamento.
A queste persone, siano esse nelle case occupate o escluse dai percorsi nazionali o cittadini, che si rivolge l’attenzione dell’Ufficio pastorale Migranti di Torino che ha portato con altre Associazioni e Cooperative nell’ottobre 2008 alla nascita del Coordinamento “Non solo asilo”, a gennaio 2009 all’istituzione del tavolo di co-progettazione e a febbraio 2009 alla scrittura del Progetto Piemonte “Non solo Asilo”.
Il Tavolo di Co-progettazione Regionale: per dare una riposta adeguata in tutta la regione Piemonte al problema dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria
Il Coordinamento “Non Solo asilo”3 nasce nell’ottobre 2008 e fa la proposta di affiancarsi alle Istituzioni per provare a dare una risposta non emergenziale ma strutturale che preveda accompagnamento e inserimento lavorativo mirate per i rifugiati politici o titolari di protezione internazionale che si trovano nelle case occupate di Torino o sul territorio regionale Piemontese fuori dai circuiti di accoglienza cercando di individuare nuove risorse umane e materiali non usate né dal progetto SPRAR nazionale né dalla rete dia accoglienza cittadina (cioè fondi regionali, della Comunità Europea o di Fondazioni bancarie...).
Si apre così a gennaio 2009 il tavolo di Co-progettazione dove i rappresentanti delle diverse Istituzioni Prefettura, Questura, Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino si incontrano ogni 15 giorni assieme ai rappresentanti del Coordinamento “Non solo asilo”e al rappresentante dell’UNHCR.
Le riunioni del tavolo di co-progettazione sono andate avanti con regolarità nel corso di tutto il 2010 e il 2011.
Il Progetto Piemonte: “Non solo Asilo”
L’istituzione del tavolo di co-progettazione porta nel febbraio 2009 al Progetto Piemonte “Non solo Asilo” che ha formulato assieme ad altri i seguenti obiettivi condivisi da tutti i partecipanti al tavolo per il periodo febbraio 2009-febbraio 2010:
- Censimento delle capacità, dei percorsi di formazione intrapresi, delle conoscenza linguistiche acquisite e dei desideri rispetto al proprio futuro dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria che vivono negli stabili occupati di Torino
- Accompagnamento e inserimento lavorativo di 150 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria sul territorio della Regione Piemonte
- Accompagnamento e inserimento lavorativo di 80 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria sul territorio della Città di Torino
- Identificazione e ristrutturazione di una struttura che rimarrà di accoglienza per i richiedenti asilo, i rifugiati politici e i titolari di protezione umanitaria a Torino anche dopo la fine del progetto (capienza per circa 80 persone) da identificare e ristrutturare…
Oltre che con fondi delle istituzioni locali gli inserimenti sociali e lavorativi dei rifugiati politici e titolari di protezione internazionale sul territorio regionale vengono portati avanti dal Coordinamento “Non solo asilo” anche con un progetto FER (Fondi Europei per Rifugiati) Piemonte: “Non solo Asilo”.
Gli inserimenti sociali e lavorativi proseguono nel corso di tutto il 2009 inizio 2010 e si arriva così a febbraio 2010 ad una giornata pubblica in cui il Coordinamento “Non solo asilo” dà conto del lavoro fatto e dell’obiettivo prefissato conseguito, cioè l’inserimento di almeno 150 persone tra febbraio 2009 e febbraio 2010 provenienti dalle case occupate di Torino.
L’inserimento di queste persone porta alla nascita di una rete regionale, sono più di 25 i comuni e le realtà della regione Piemonte che hanno accettato di accogliere rifugiati e titolari di protezione internazionale e nello stesso tempo si porta avanti anche un prezioso lavoro di creazione di strumenti e di nascita di consapevolezza rispetto alle problematiche incontrate dai rifugiati politici e titolari di protezione internazionale sul nostro territorio locale e nazionale.
Nonostante le pressioni che il Coordinamento “Non solo asilo”ha fatto per inserire le persone, si denuncia anche in quell’occasione la mancata volontà da parte delle istituzioni sia nazionali che locali di individuare uno stabile metropolitano di prima accoglienza necessario per gestire il flusso su Torino e rompere così il ciclo di emergenza che si crea e la conseguente comparsa di case occupate.
I fondi usati nel corso del 2010 per Piemonte: “Non solo Asilo” sono stati più che altro regionali (più di 300.000 euro) a cui si sono affiancati nel 2010 e anche nel 2011 quelli della Comunità Europea attraverso le progettualità FER, nel frattempo il Coordinamento ha portato avanti un’azione di sensibilizzazione rispetto al mondo delle Fondazioni bancarie.
A fine 2010 i percorsi di autonomia finanziati grazie a tutto questo forzo di progettualità e sensibilizzazione sono stati quasi 200. Al momento sono attivi invece i seguenti progetti:
- 2 Fer “Non solo Asilo2” e “Abitare e Abilitare” che servono più che altro a dare continuità alle persone più fragili tra quelle già inserite siano esse gravemente o cronicamente malate, o madri sole con figli a carico.
- 1 progetto pilota “Non solo asilo” finanziato dalla Compagnia San Paolo (che entra nel tavolo di Co-progettazione regionale nel 2010) per accompagnare circa 40 rifugiati politici o titolari di protezione internazionali già seguiti dal Coordinamento “Non solo Asilo” all’autonomia anche attraverso la difficile fase del ricongiungimento familiare o attraverso un supporto agli studenti universitari rifugiati o titolari di protezione internazionale.
La rete regionale a fine 2010: realtà e numero (circa 200) di persone (rifugiati politici e titolari di protezione internazionale) inserite ad oggi nella rete regionale attraverso i progetti Piemonte: “Non solo Asilo” e Fer “Non solo Asilo”: Torino (50), Rivoli (6), Avigliana (2), Condove (5), San Mauro Torinese (2), Murisengo (4), Ivrea (9), Biella (8), Cossato (4), Alba (7), Novara (2), Grugliasco (4), Collegno (5), Settimo Torinese (6), Orbassano (3), Gassino (1), Canelli (3), Sommariva del Bosco (3), Bra (3), Fossano (4), Piasco (3), Albiano d’Ivrea (3), Almese (2), Farigliano (3), Rivalta (5), Narzole (10), Carmagnola (4), Mondovì (6), Settimo (5) ect.4.
Nel 2011 come ci si sta muovendo rispetto agli arrivi dal Nord Africa e ai permessi temporanei?
1) Presenza dentro il CIE
Come UPM attraverso una suora volontaria che ha vissuto per più di 20 anni in Tunisia, siamo presenti dentro al CIE di Torino dal febbraio 2011, quando cioè sono iniziate ad arrivare persone dal Nord Africa specie dalla Tunisia. Questo ci ha permesso di garantire un capillare servizio legale, grazie alla collaborazione instaurata con alcuni avvocati dell’ASGI di Torino, e di garantire un’accoglienza alle persone che sono state fatte uscire da lì con una decina di giorni in anticipo rispetto al momento giusto in cui la Questura di Torino gli ha dato il permesso di soggiorno temporaneo e il documento di viaggio e che senza questa rete di accoglienza (una rete che ha coinvolto sia le associazioni laiche che religiose sia cattoliche che musulmane della città di Torino) sarebbero rimaste in mezzo a una strada.
2) Raccolta disponibilità di accoglienza nel territorio della Diocesi di Torino e delle diverse Diocesi del Piemonte
Nelle Diocesi di Torino e del Piemonte l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia si è fatto promotore di un appello per individuare dentro le parrocchie gli ordini religiosi o grazie alla disponibilità dei fedeli luoghi di accoglienza possibili per richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di permessi internazionali o temporanei, appello che ha portato all’individuazione di più di 300 posti su tutto il territorio della regione Piemonte. Posti che sono stati divisi tra località utili per il passaggio e l’accoglienza temporanea di persone che hanno già un permesso di soggiorno temporaneo e un documento di viaggio e che vogliono proseguire per la Francia, e posti invece da mettere a disposizione del Coordinamento “Non solo Asilo” e del tavolo di Co-progettazione regionale per reali percorsi di autonomia per chi già si trova sul territorio o è intenzionato a rimanerci, il Coordinamento “Non solo Asilo” a riguardo è uscito con un comunicato il 7 aprile in cui chiaramente diceva che dava disponibilità a operare per l’attuazione di reali percorsi di integrazione sul territorio della regione per richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione internazionale o temporanea; non dava invece disponibilità in relazione ad accoglienze in tendopoli, a parcheggi di persone senza prospettive reali, o a persone trattenute perché destinate, per scelta politica, al rimpatrio.
3) Creazione di strumenti per comprendere la situazioni e le “soluzioni” o “non soluzioni” messe in campo
Sia attraverso il sito della Migranti di Torino che del Coordinamento “Non solo Asilo”, cerchiamo di fornire strumenti di approfondimento, siano essi:
- schede paese rispetto ai posti del nord africa coinvolti da rivolte/rivoluzioni e spostamenti di popolazione;
- denuncia di una mancanza di politiche nazionali per governare il flusso di migranti e rifugiati e messa in campo di confuse politiche e di informazioni e repressione che fanno solo crescere la disinformazione e la paura.
Conclusioni e raccomandazioni
Si vuole sottolineare che nonostante i grandi sforzi fatti e gli innegabili risultati raggiunti nel corso del 2010 e del 2011 sia dalle Associazioni/cooperative del Coordinamento “Non solo asilo” che dalle Istituzioni che siedono al tavolo di co-progettazione nella Regione Piemonte, alcuni problemi rimarranno tali, sia a livello locale se continuerà a non esserci la volontà politica di individuare uno/più stabili di prima accoglienza per riuscire a governare il flusso di arrivo e richieste di richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione internazionale su Torino, sia a livello nazionale se continuerà a mancare la volontà di politica che porti anche allo stanziamento di fondi strutturali e non emergenziali per colmare il deficit di accoglienza, in modo finalmente da raggiungere una parità tra le richieste di asilo inoltrate al nostro paese, e le capacità di accoglienza che si mettono in campo.
Ci piace qui ricordare che in Italia i rifugiati risultavano essere ancora oggi poco più di 60.000 un numero estremamente contenuto paragonato ai 600.000 rifugiati della Germania ai 270.000 del Regno Unito, ai 200.000 della Francia e agli 80.000 dei Paesi Bassi. Se il numero dei rifugiati viene invece messo in relazione alla popolazione risulta che in Danimarca, Paesi Bassi e Svezia i rifugiati sono tra i 4 e i 9 ogni 1.000 abitanti, in Germania oltre 7, nel Regno Unito quasi 5, mentre in Italia appena 1 ogni 1.000 abitanti.
Il lavoro fatto dal Coordinamento “Non solo asilo” e dalle Istituzioni in Piemonte nel corso del 2010/2011, può essere un esempio per altre regioni italiane, per costruire possibili percorsi di autonomia di rifugiati politici titolari di protezione internazionale o temporanea che partono dalle capacità e desideri delle persone, escluse sino ad ora dai percorsi nazionali e locali, che si devono incontrare con le potenzialità e i bisogni del territorio.
 
  
1 Per avere ulteriori informazioni sull’UPM di Torino e le sue altre attività si può visitare il sito www.migrantitorino.it
2 Ne fanno parte: Acmos, Amnesty International Piemonte-Valle D’Aosta, Associazione Opportunanda, Associazione Soomaaliya ONLUS, Cantieri di Pace, Chiesa Valdese, Cooperativa Orso, Gruppo Abele, Associazione Mosaico - Azioni per i Rifugiati, Società San Vincenzo de Paoli Torino, Terra del fuoco, Ufficio Pastorale Migranti
3 All’inizio ha il nome “Coordinamento di Associazioni” e aderiscono: ACLI, ACMOS, Amnesty International Piemonte-Valle D’Aosta, Architettura senza Frontiere ONLUS, ASGI, Associazione Alma Terra, Associazione Opportunanda, Associazione Sole, Associazione Soomaaliya, Camminare Insieme, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza-Piemonte, CGIL Torino, CISL Torino, Comitato Sankara XX Torino, Cooperativa Alice, Cooperativa il Ponte, Gruppo Emergency Torino, Gruppo Abele, Gruppo Arco, Marypoppins Cooperativa Sociale, Comitato di Solidarietà con i rifugiati e le rifugiate, Servizi per i rifugiati-Chiesa Evangelica Valdese, Società San Vincenzo de Paoli Torino, Ufficio Pastorale Migranti, Cantieri di Pace, Cooperativa Parella, Progetto Tenda, Mani tese Torino, Mosaico
4 Per avere notizie aggiornate sul Coordinamento “Non solo asilo” la rete regionale e gli inserimenti di rifugiati politici e titolari di protezione internazionale si può consultare il sito www.nonsoloasilo.org