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Due testimonianze sulla pastorale etnica italiana in Svezia (S. Ridolfi)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 2/11


Premessa
Le seguenti due testimonianze hanno una loro storia. Nel 2009 ricorreva il 60° anniversario dell’inizio della Missione Cattolica Italiana in Göteborg. Il Delegato Nazionale dei missionari italiani in Svezia e Danimarca, don Pio Visentin sdb, d’intesa con la comunità italiana di Göteborg, aveva pensato di fare una semplice ma degna commemorazione anche per esprimere un doveroso ringraziamento all’ultimo missionario italiano in quella sede, il gesuita p Paolino Amedeo (in Goeteborg dal 1972 al 2005). Ed aveva chiesto al sottoscritto di stendere una storia della Missione. Questi due testi dovevano appunto corredare tale storia: la testimonianza dello stesso p. Paolino e, allargando un po’ lo sguardo alla Svezia, l’altra di don Eraldo Carpanese (diocesi di Bobbio, missionario italiano in Stoccolma negli anni ’70-’80).
 Sono ambedue significative, la prima perché dà uno sguardo generale allo sviluppo dell’assistenza pastorale a Vaesteràs, visto da un protagonista; l’altra per una declinazione pastorale innovativa impostata sullo spirito del Movimento dei Focolari.
La citata commemorazione della MCI di Göteborg non ebbe poi luogo, prima per difficoltà organizzative interne poi per un incendio, sembra di origine dolosa, che ha irrimediabilmente danneggiato la cappella S. Giuseppe, luogo di culto e di incontro della Missione.
La prospettiva poi che questa sede non venga più servita da un sacerdote italiano rende ancora più necessario recuperare materiale storico pastorale su quelle sedi del Nord Europa.
Comunque quanto previsto e preparato- storia della assistenza pastorale agli italiani in Svezia- è stato poi incluso nel “Rapporto Italiani nel Mondo” 2011 edito dalla Fondazione Migrantes.