» Chiesa Cattolica Italiana » Documenti »  Documentazione
VIII Congresso Internazionale di pastorale per i circensi e i fieranti
Documento finale - Pontificio Consiglio Pastorale Migranti e Itineranti

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 1/11


L’evento
L’Ottavo Congresso Internazionale di Pastorale per i Circensi e i Fieranti si è svolto a Roma, presso la Casa La Salle dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dal 12 al 16 dicembre 2010, con tema “Circhi e Luna park: ‘cattedrali’ di fede e tradizione, segni di speranza in un mondo globalizzato”. L’evento, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha potuto contare sulla partecipazione del suo Presidente, S.E. Mons. Antonio Maria Vegliò, e su quella del Sotto-Segretario del medesimo Dicastero, P. Gabriele Bentoglio. Esso ha riunito 70 delegati provenienti da 22 Paesi, in rappresentanza di tre continenti: Americhe (Stati Uniti, Brasile, Cile, Bolivia e Nicaragua), Asia (India) ed Europa (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Romania, Spagna e Svizzera). Erano vescovi e presbiteri, religiosi e laici, direttori o coordinatori nazionali, segretari o membri dell’equipe per la pastorale della mobilità umana delle Conferenze episcopali nazionali o i loro corrispondenti a livello diocesano.
Tra gli obiettivi dell’Incontro, era prioritario quello di far meglio conoscere alle Chiese locali la pastorale per i Circensi e i Fieranti, allo scopo di favorire maggiore attenzione nei confronti delle odierne problematiche che riguardano le persone che si dedicano allo spettacolo itinerante. Si è cercato, inoltre, di considerare tale sollecitudine nell’ampio contesto della pastorale ordinaria della Chiesa, con la convinzione che in essa “nessuno è straniero” perché essa “non è straniera a nessun uomo”1. A tal fine si è rivelata particolarmente fruttuosa l’analisi della realtà socio-culturale e religiosa del mondo dello spettacolo viaggiante, delle condizioni di vita, dei problemi e delle sfide con cui esso si trova oggi a confronto.
I lavori sono stati introdotti da S.E. Mons. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio, con un intervento su “La Chiesa al servizio dei Circensi e dei Fieranti”. Sono seguiti brevi discorsi di saluto da parte del Rappresentante dell’Arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede, il Rev. Can. David Richardson, del Segretario Generale del Forum delle Organizzazioni Cristiane per gli Operatori pastorali dei Circhi e Lunapark, Don Bernard Van Welzenes SDB, e del Direttore della Federazione Mondiale del Circo e dell’Associazione Europea dei Circhi, Sig. Arie Oudenes. Il Rev. P. Gabriele Bentoglio, Sotto-Segretario del Dicastero, ha quindi illustrato le tematiche di studio.
L’Incontro si è articolato in quattro giornate, durante le quali sono intervenuti l’Em.mo Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha parlato su “Arte e trasmissione della fede al servizio della crescita spirituale dei Circensi e dei Fieranti”; Suor Charlotte Hobelman, già Coordinatrice Nazionale della Pastorale dei Circensi e dei Fieranti negli Stati Uniti d’America, che si è soffermata su “Circo e luna park: cattedrali di fede e tradizione”, e il Dott. Alessandro Serena, Professore di Storia dello spettacolo circense e della strada all’Università degli Studi di Milano, che ha offerto un contributo su “Circhi e luna park: segni di speranza in un mondo globalizzato”.
Grazie alle Tavole rotonde, alle riflessioni e alle testimonianze dei partecipanti si sono meglio conosciute le attività lavorative, le condizioni di vita, le difficoltà e le aspettative per il futuro di donne e uomini che si dedicano allo spettacolo viaggiante. Sono stati inoltre trattati temi riguardanti la loro dignità e i loro diritti/doveri, l’integrazione, il razzismo, la discriminazione, il dialogo e il bene comune. Sono state condivise esperienze concrete nel tentativo di offrire adeguate risposte pastorali a diverse situazioni. Data l’importanza della collaborazione nella sollecitudine pastorale per i Fieranti e i Circensi, sono state esaminate le forme di cooperazione tra il Pontificio Consiglio e gli Organismi internazionali e nazionali che si dedicano a tale settore, e quelle tra le Conferenze episcopali, le Diocesi e le parrocchie territoriali che si trovano a interagire con persone dello spettacolo viaggiante.
Ha presentato un momento di particolare importanza per i Congressisti la partecipazione, mercoledì 15 dicembre, all’Udienza generale di Papa Benedetto XVI, nell’Aula Paolo VI, ove, per l’occasione, è stata presentata al Santo Padre una breve esibizione di equilibrismo a cura di quattro artisti italiani.
Le analisi, gli approfondimenti e le proposte sono emersi alla luce del Magistero della Chiesa, l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi (2004) e i Documenti finali dei precedenti Congressi della pastorale per i Circensi e i Fieranti2.
Nel corso del Congresso sono state evidenziate alcune necessità, proposte e raccomandazioni di particolare importanza per rendere l’assistenza pastorale dei Circensi e dei Fieranti più incisiva ed efficace. Ebbene, il Pontificio Consiglio ed i Congressisti affidano le presenti considerazioni a tutti coloro che si prodigano in favore delle persone dello spettacolo viaggiante, confidando che le raccolgano soprattutto gli Ordinari diocesani, i Sacerdoti e i Religiosi delle comunità parrocchiali, gli Operatori pastorali e tutti i laici impegnati, con l’augurio che sappiano trarne vantaggio per un nuovo slancio missionario tra i Fieranti e i Circensi.
Considerazioni generali
1. Il mandato di Gesù: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15) muove la Chiesa anche verso il mondo dei Fieranti e dei Circensi per proclamare anche a loro, secondo le circostanze, una “prima” o una “nuova” evangelizzazione e per continuare ad offrire l’annuncio evangelico a quanti l’hanno già ricevuto. Pertanto, è necessaria la creatività pastorale, nutrita dalla “fantasia della carità”3, in modo da garantire la continuità di trasmissione del “deposito della fede” (2Tm 1,12.14), nella fedeltà alla Tradizione e al Magistero della Chiesa.
2. Il mondo dei circhi e dei luna park riflette una società e una cultura molto vasta. Caratterizzato da costanti spostamenti e diretto a creare occasioni di festa e divertimento, esso è soggetto a costante mobilità. La sua configurazione è complessa, non costituisce una realtà omogenea ed i gruppi itineranti sono identificati in base all’attività professionale, che si esprime nell’industria dei grandi circhi, di quelli piccoli e familiari, nei parchi di divertimento stagionali e fissi, nelle giostre e simili, con varie componenti etniche, sociali e religiose.
3. Tradizionalmente lo spettacolo viaggiante è legato alle sagre paesane, alle periodiche ricorrenze festive e alle celebrazioni religiose, specialmente quelle della devozione popolare, svolgendo normalmente un’importante funzione sociale ed educativa.
4. L’evangelizzazione della gente dello spettacolo viaggiante, intesa nella sua accezione più ampia come annuncio della Parola di Dio, accompagnata dall’amministrazione dei sacramenti e dalla testimonianza, costituisce l’obiettivo prioritario della pastorale specifica per i Circensi e i Fieranti. L’opera evangelizzatrice richiede un forte impegno spirituale e il segreto del suo successo, nel mondo circense e fierante, sta in parte nella qualificata formazione degli Operatori pastorali, nella loro generosità e dedizione al servizio, ma anche nell’apertura, nella disponibilità e nel pieno coinvolgimento dei Circensi e dei Fieranti stessi, come protagonisti e non soltanto come destinatari dell’azione pastorale.
5. La vita cristiana si nutre dell’ascolto della Parola di Dio e dell’Eucaristia. Per numerosi Circensi e Fieranti la Bibbia costituisce il fondamento della fede ed essi la custodiscono nelle loro abitazioni mobili. La Sacra Scrittura, di fatto, per essere letta e trasmessa può contare anzitutto sulle mamme nelle famiglie e, poi, sulla disponibilità di catechisti. Quest’ultima però è una delle aree di maggior preoccupazione, poiché è un compito non facile, il materiale didattico specifico è scarso e, soprattutto, mancano persone che si dedichino alla catechesi per i Fieranti e i Circensi.
6. Mentre la parrocchia, con le sue strutture pastorali, viene incontro alle necessità della popolazione cristiana che vive sul territorio, aiutandola a riconoscersi nella comunità locale, per la gente del luna park e soprattutto per quella del circo è praticamente impossibile appartenere ad una comunità ecclesiale tradizionale. Le condizioni di vita, gli impegni di lavoro e la sistemazione logistica nelle periferie urbane spesso non favoriscono né la partecipazione alla vita della comunità cristiana locale né la pratica e il consolidamento della fede. A ciò bisogna aggiungere il fatto che tutto il nucleo familiare è assorbito dalla fatica dei preparativi e dell’esecuzione degli spettacoli, in particolare nei giorni festivi e in quelli che immediatamente li precedono. Questo rende problematico e, non di rado, persino impossibile frequentare la parrocchia locale e ancor meno sentire di appartenervi. Spesso la loro fede, trasmessa dai familiari, trova sostegno in sacerdoti e laici amici, capaci di capire i loro valori e disponibili all’accoglienza, all’ascolto e al rispetto.
7. Il ruolo della famiglia assume importanza sempre maggiore, specialmente il ruolo della donna riguardo all’educazione scolastica, morale e religiosa degli adolescenti e dei giovani.
8. Nella società moderna, l’indifferenza religiosa e il rilassamento morale causano soprattutto nei giovani l’alterazione della gerarchia dei valori, provocando anche la perdita del senso della vita. Il fenomeno della globalizzazione, poi, con l’influsso di sofisticati sistemi di comunicazione, la proliferazione di nuovi movimenti religiosi e la diffusione del pluralismo culturale e religioso, mettono in difficoltà la fede anche nei Fieranti e nei Circensi. Il fenomeno riguarda tutta la società, tuttavia, anche se con difficoltà, nel mondo del luna park e dei circhi, si mantengono ancora il valore della famiglia, l’amore per gli anziani e la solidarietà. Vi è ancora un forte senso di religiosità. Sebbene Circensi e Fieranti si dichiarino poco praticanti, raramente rinunciano a celebrare il Battesimo e la prima Comunione, mentre trovano difficoltà ad accostarsi ai sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione. In tutto ciò la responsabilità della Chiesa è grande: da una parte, essa rinnova il suo desiderio di impegnarsi nella pastorale per i Fieranti e i Circensi, mentre dall’altra riconosce con dispiacere che non di rado ha lasciato questo mondo a se stesso.
9. L’arte dei Fieranti e le abilità professionali dei Circensi possono diventare canali di trasmissione del Vangelo e di testimonianza della bellezza e della bontà di Dio. Mentre accompagna le persone dello spettacolo viaggiante, la Chiesa ne ammira e apprezza le peculiari qualità, come l’amore alla famiglia, il senso dell’amicizia, il coraggio, la generosità, la dedizione al lavoro e l’impegno costante anche nella fatica. La presenza nella Chiesa di Circensi e Fieranti è spesso testimonianza di speranza umana e cristiana.
10. Nella società dei cambiamenti rapidi e radicali, anche tra i Fieranti e i Circensi emergono le inquietudini dei rapporti intergenerazionali e le incertezze del lavoro professionale, dubbi e ansie spirituali e, in particolare, gli ostacoli all’educazione e alla formazione integrale dei giovani, per cui i genitori sono sempre alla ricerca di nuove forme per dialogare con i figli e, insieme, vivere la comunione ecclesiale, avvalendosi dell’apporto indispensabile dei Cappellani e degli Operatori pastorali. Uno dei problemi più sentiti è quello della scolarizzazione. Infatti, sono molte le difficoltà causate dal vivere viaggiando e i ragazzi sono continuamente costretti a cambiare istituto scolastico, ricevendo una formazione molto limitata e frammentaria.
11. In alcuni Paesi, i circhi tradizionali devono far fronte alla politica di Amministrazioni pubbliche che contrastano l’impiego degli animali nello spettacolo, cosa che invece è apprezzata dal pubblico. Gli esercizi con gli animali sono tipici del circo classico, dove l’esibizione artistica dimostra che l’uomo può stabilire relazioni di intesa e di collaborazione con gli animali, grazie ad un addestramento rispettoso e positivo. Per assicurare la continuità di questa forma d’arte, i proprietari dei circhi vigilano sull’adeguato trattamento degli animali, tenendo conto del loro benessere.
Raccomandazioni
Tutto ciò ha portato i Congressisti a formulare le seguenti raccomandazioni.
1. Gli Ordinari diocesani, i Parroci, gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, per quanto a ciascuno compete, si sforzino di garantire alle comunità credenti dello spettacolo viaggiante maggiori opportunità di ricevere Gesù Cristo nel sacramento dell’Eucaristia, rendendo più facile l’accesso alla celebrazione della Santa Messa e, più in generale, la partecipazione a tutti i sacramenti. Nello stesso tempo, gli Operatori pastorali offrano il loro aiuto ai Fieranti e ai Circensi nell’incontro con la Parola di Dio e nel cammino spirituale, facendo da tramite con le Chiese locali e, a volte, diventando quasi una “parrocchia viaggiante”.
2. Le comunità diocesane e quelle parrocchiali sostengano il lavoro degli Operatori pastorali, favorendo una mentalità di apertura e una cultura d’accoglienza nei confronti dei Circensi e dei Fieranti. I Vescovi, i parroci e i loro collaboratori non manchino di visitare i circhi e le fiere che sostano nei loro territori, in modo da creare occasioni di reciproca conoscenza e di comunione, anche mediante la celebrazione della Messa e l’amministrazione dei sacramenti.
3. Le cappellanie già ben costituite rafforzino i loro contatti per farne una vera rete ecclesiale, capace di garantire opportuni percorsi di catechesi specialmente agli adolescenti e ai giovani, tenendo bene in conto il contesto specifico della loro vita itinerante e il genere di lavoro che continuamente li espone al giudizio del pubblico.
4. Il Promotore episcopale, secondo le modalità proprie di ogni Conferenza episcopale, si impegni affinché ogni attività tenda a rendere responsabili del loro cammino di fede i Circensi e i Fieranti, incoraggiandoli a passare da oggetto a soggetto della pastorale della Chiesa.
5. Tenendo conto del carattere specifico della pastorale dello spettacolo viaggiante, le Conferenze episcopali di quei Paesi in cui sono presenti gruppi Circensi o Fieranti si diano premura di sensibilizzare le comunità cristiane sul territorio e, possibilmente, dove già non esista, nominino un apposito delegato e/o un nucleo di Operatori pastorali, in connessione con la Commissione della pastorale della mobilità umana. Il loro compito sarà quello di coordinare l’azione pastorale specifica, d’intesa con il parroco del luogo.
6. Le Conferenze episcopali e gli Istituti Accademici, per quanto di loro competenza e secondo le rispettive capacità, promuovano sessioni periodiche di formazione per gli operatori pastorali, sia religiosi che laici, affidando al Pontificio Consiglio il compito di approvarne i contenuti e garantirne la validità agli effetti di qualche forma di riconoscimento, ecclesiastico o civile.
7. Gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, secondo la diversità dei carismi e delle missioni loro affidate, nella formazione dei loro candidati non manchino di prendere in considerazione anche questa particolare forma di apostolato, magari indirizzandone alcuni a tale missione.
8. Le persone del circo e del lunapark siano sensibilizzate e sollecitate a cercare e, possibilmente, a rafforzare l’aggancio con la comunità ecclesiale che vive nel territorio sul quale temporaneamente si stanziano, in una dinamica di mutuo dare e ricevere, usufruendo dei momenti in cui gli impegni lavorativi sono meno pressanti.
9. Si raccomanda altresì che gli adulti del gruppo familiare, soprattutto le mamme, siano pronti a supplire l’assenza del catechista oppure ad integrare e dare continuità all’insegnamento della catechesi con il loro contributo. Pertanto, sarà necessario che le abitazioni mobili siano dotate di sussidi didattici e di audiovisivi per la catechesi, possibilmente redatti specificamente per questo gruppo di fedeli, anche avvalendosi delle moderne tecnologie, che permettono di mantenere i contatti per via telematica e di interagire con l’aiuto di appositi siti.
10. Come per ogni cristiano, comunque, anche per i Fieranti e i Circensi la dimensione pastorale deve estendersi ben oltre il fronte del primo annuncio e della catechesi. Essa deve includere anche la vita sacramentale, la liturgia e l’esperienza della preghiera, personale e comunitaria. Alla catechesi e al culto, poi, si unisce la testimonianza della carità, che è il volto cristiano della solidarietà e della coesione, elementi tanto radicati tra le persone dello spettacolo itinerante.
11. A motivo di nuove sfide e difficoltà, i circhi e i lunapark devono continuamente evolversi per garantirsi la sicurezza e la tutela che sono necessarie per difendere i loro “interessi”, in un mondo in continua trasformazione. A tal fine, il Congresso raccomanda la sinergia tra gli Stati, gli Organismi internazionali e le Chiese locali, per offrire il necessario aiuto a preservare l’identità circense e lunaparchista. Anche il Pontificio Consiglio può svolgere in ciò una preziosa opera di sensibilizzazione, di controllo e di verifica.
12. Le Istituzioni pubbliche, in sinergia con le Comunità ecclesiali e gli Organismi sensibili alle esigenze dei Circensi e dei Fieranti, realizzino iniziative per l’educazione scolastica dei viaggianti. Già esistono forme di accompagnamento scolastico e “scuole del circo” in alcuni Paesi, con progetti interessanti, ma si tratta di casi limitati, mentre in molte Nazioni i ragazzi sono in difficoltà. La situazione è migliore dove ci sono maestri o mediatori familiari scolastici, che spesso integrano il loro insegnamento con la parte religiosa.
13. Poiché si fa sempre più incisiva la presenza delle sette e dei nuovi movimenti religiosi alternativi, il Congresso raccomanda che si contrasti il proselitismo religioso mediante il dialogo ecumenico e interreligioso, da una parte, e si rafforzi l’identità cristiana e l’adesione a Gesù Cristo, dall’altra. Soprattutto le comunità ecclesiali si sentano chiamate ad offrire accoglienza e calore umano, anche valorizzando gesti e devozioni popolari amati dalle persone dello spettacolo viaggiante, dando attenzione e sostanza a ciò che già esiste.
14. I Congressisti riconoscono l’importanza del “Forum delle Organizzazioni Cristiane” per l’animazione pastorale dei Circensi e dei Lunaparchisti, nell’ambito dell’ecumenismo. Tale Organismo sia incoraggiato a rafforzare la propria missione, anche estendendo la propria azione alle aree in cui ancora non è attivo.
15. Considerando che soltanto in alcuni Paesi esistono normative per la regolarizzazione della situazione giuridica dei Circensi e dei Fieranti, gli Stati e i Governi siano incoraggiati a tutelare i diritti delle persone dello Spettacolo viaggiante, al fine di considerarle a tutti gli effetti parte integrante della società.
16. Le Amministrazioni pubbliche e le Autorità locali riconoscano il valore socio-culturale dello spettacolo viaggiante e contrastino ogni eventuale forma di marginalità e di pregiudizio.
17. Occorre, infine, una qualche forma di riconoscimento di professionalità da parte delle Istituzioni pubbliche per i giovani artisti e le persone del lunapark.
 
  
1 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 1996, n. 5.
2 Tali Incontri hanno avuto luogo, rispettivamente, nel 1975 (Parigi), 1976 (Roma), 1979 (Berlino), 1980 (Città del Vaticano), 1985 (Città del Vaticano), 1993 (Roma) e 2004 (Roma).
3 Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, n. 50.