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"Rapporto Italiani nel Mondo" 2009 (D.Licata e R.Iaria)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 3/10


Il IV Rapporto Italiani nel Mondo offre preziose indicazioni sul mondo dell’emigrazione italiana. La struttura dell’opera è la stessa degli anni precedenti: la prima parte è dedicata ai nuovi dati dell’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), completati da annotazioni di natura storica e metodologica; la seconda parte si sofferma sugli aspetti sociali, culturali e religiosi e la terza su quelli socio-economici; l’ultima parte si occupa di diversi approfondimenti.
Il numero degli italiani residenti all’estero (3.915.767) è all’incirca pari a quello dei cittadini stranieri residenti in Italia (3.891.295): un equilibrio destinato a rompersi negli anni a venire perché gli immigrati in Italia crescono a un ritmo più accentuato.
La ripartizione continentale conferma una prevalenza euro-americana: Europa (2.184,534, il 55,8%), America (1.520.652, il 38,8%), Oceania (126.413, il 3,2%), Africa (51.232, l’1,3%) e Asia (32.936, lo 0,8%).
Nella graduatoria dei primi dieci paesi si inseriscono 3 continenti (Europa, America, Oceania), con grande diversità di latitudine, longitudine, storia e cultura. I primi tre paesi sono la Germania l’Argentina e la Svizzera, seguiti da Francia, Brasile, Belgio, Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia.
I connazionali residenti all’estero incidono sul totale della popolazione italiana per il 6,6%. Paradossalmente solamente poco più della metà dei 3.915.767 italiani residenti all’estero (57%) è effettivamente emigrata, spostandosi dall’Italia nei paesi di emigrazione dove hanno poi deciso di stabilirsi definitivamente; più di un terzo, invece, è nato all’estero (36%) e il 2,9% è iscritto all’Aire per acquisizione della cittadinanza italiana, il che nella quasi totalità dei casi equivale alla nascita all’estero.
Il 54,8% degli attuali emigrati italiani all’estero è di origine meridionale (oltre 1 milione e 400 mila sono del Sud e quasi 800 mila delle Isole); il 30,1% proviene dalla regioni settentrionali (quasi 600 mila dal nord-est e 580 mila dal nord-ovest); il 15% (588.717) è, infine, originario delle regioni centrali.
Alla realizzazione del Rapporto hanno collaborato, anche in questa edizione, circa 50 autori.
Alla collaborazione degli specialisti, si affianca nella strategia della Fondazione Migrantes il coinvolgimento della base. Quella dell’emigrazione italiana è una storia scritta dal basso, da tanti protagonisti che il più delle volte non sono famosi come quei personaggi affermatisi a livello politico, culturale, artistico, ed economico, che avrebbero trovato più difficoltà, e forse neppure sarebbero riusciti, se non avessero potuto contare su un humus rappresentato da quelli mai assurti alla cronaca.
La Fondazione Migrantes, come organismo pastorale di riferimento delle centinaia di strutture pastorali per gli italiani sparsi nel mondo, ha ritenuto suo compito esporre le problematiche e le attese in forte sintonia con quanto si pensa alla base. La simbiosi sussiste, fin dall’inizio, con l’ampia platea degli emigrati, sia con le sue rappresentanze ufficiali (Ministero degli Affari Esteri, Consiglio Generale degli italiani nel Mondo e Parlamentari eletti), che con quelle sociali e pastorali: di tutti è stata sollecitata la collaborazione.
Il Rapporto si configura, insomma, una sorta di viaggio nei Paesi dove si sono recati gli italiani e quindi è un viaggio nel mondo.
Risulta già notevole il cammino percorso dal Rapporto, ma molto resta ancora da conoscere e anche dei Paesi dei quali già si è parlato sono diverse le particolarità da approfondire. In quest’ottica si è deciso di condurre indagini sul campo in collaborazione con le associazioni e i patronati che fanno parte del Comitato scientifico del Rapporto. Questo impegno, che nel 2008 ha riguardato diversi Paesi in Europa e oltreoceano, è continuato quest’anno in Belgio, Germania, Svizzera, Canada e Stati Uniti con la somministrazione di circa 500 questionari. L’ascolto della base fornisce elementi freschi da affiancare alle altre fonti conoscitive e si cercherà di ampliarne la possibilità, coinvolgendo anche altre organizzazioni. Se poi nel futuro si avranno a disposizione i mezzi per condurre vere e proprie indagini a campione, il salto qualitativo sarà notevole.
Negli studi condotti finora da noi l’avvicendamento ha riguardato non solo i Paesi di accoglienza ma anche le Regioni di origine degli emigrati: Nord Est (area di primaria importanza per le situazioni migratorie determinatesi a seguito dei cambiamenti dei confini successivi alla seconda guerra mondiale), Veneto, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige/Sud Tirolo, Campania, Sicilia e quest’anno Piemonte, Liguria e Sardegna.
La sensibilizzazione è un’altra nota distintiva del Rapporto Migrantes, che non ha inteso limitarsi a pubblicare un rapporto annuale sugli italiani nel mondo ma ha voluto utilizzare la pubblicazione come sussidio per la sensibilizzazione. L’obiettivo è anche senz’altro quello di mettere a disposizione del lettore un libro da approfondire individualmente, da completare però con il suo utilizzo collettivo finalizzato a favorire una presa di coscienza comune. Per questo motivo diverse presentazioni vengono organizzate in Italia e alcune anche all’estero, dove ce ne vorrebbero molte di più affinché le nostre collettività non rimanessero isolate, o rinchiuse in visioni unilaterali o aperte solo alle considerazioni abitudinarie che recepiscono poco della necessità di scambi bi- o multilaterali e delle proiezioni verso il futuro. Gli incontri promossi dalla Migrantes servono per facilitare la compenetrazione dell’ottica italiana con quella del posto, nella convinzione che un’adeguata politica migratoria non sarà più un traguardo lontano quando verrà praticato questo scambio.
Qualcosa di analogo avviene anche in Italia. La linea consiste nel condurre gli approfondimenti attraverso il coinvolgimento dei rappresentanti delle Regioni o delle Province autonome, sia nella fase della ricerca, sia dopo che il Rapporto è stato pubblicato, per realizzare in un nutrito programma di presentazione in diversi contesti locali.
Ad oggi gli incontri di presentazione del Rapporto 2009 hanno visto l’impegno in convegni pubblici, seminari, corsi di formazione in diverse città in Italia (vari incontri a Roma e Napoli, Torino, Frascati, Gualdo Tadino, Bari) e all’estero (La Valletta, Colonia, Francoforte, Jasi, Cluj, Bucarest).
Interessante è, ai fini della sensibilizzazione, la collaborazione realizzata per il secondo anno consecutivo con TV2000 (ex SAT2000) per la realizzazione di un breve filmato descrittivo dei punti più salienti del Rapporto annuale. L’ausilio di un audiovisivo è, particolarmente apprezzato, in ambienti quali le scuole e le università per carpire l’attenzione delle giovani generazioni attraverso invitanti immagini e accattivanti musiche nonché un parlato spigliato, giornalistico più vicino alle modalità comunicative della new generation.
Per quanto riguarda la sensibilizzazione, non si può dire che il sostegno ricevuto sia stato sempre pari alle attese, comunque non si cammina da soli e sussiste la speranza di rafforzare la collaborazione, sia in Italia che all’estero.