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La Comunità di Sant'Egidio e gli incontri internazionali per la Pace (D.Pompei)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/08


 

La Comunità di Sant’Egidio, nata nel 1968 a Roma da un gruppo di studenti liceali, celebra quest’anno il suo quarantesimo anniversario dalla fondazione. Vangelo e preghiera, amicizia, poveri, dialogo e pace sono stati in questi anni il centro dell’impegno degli oltre 50 mila volontari di questa Associazione Pubblica di Laici, presente in 70 Paesi e riconosciuta nel 1986 dalla Santa Sede.

Nei suoi quaranta anni di esistenza la Comunità di Sant’Egidio ha trasformato l’amicizia in una chiave di convivenza tra le generazioni e tra i popoli, una proposta di convivenza urbana capace di integrazione sociale e di raffreddare l’allarme sociale per l’immigrazione, di proposte concrete di nuova cittadinanza e diritti umani. Un lavoro concreto per riannodare le ragioni del vivere insieme, che in diversi momenti della storia recente si è fatto tutela e proposta concreta, costruzione di un’ “arte del convivere” che ha coinvolto cittadini europei e immigrati dal Maghreb, dall’Africa sub-sahariana, albanesi, europei dell’est, polacchi, romeni, turchi, altri.

Negli anni è poi cresciuta la capacità di intervento, facilitazione e pacificazione in diversi scenari del mondo, fino alla mediazione operata con successo, in misure diverse, in numerose crisi umanitarie e conflitti contemporanei, dal Mozambico al Burundi, dal Guatemala alla Liberia, dalla Costa d’Avorio - riunificata all’inizio del 2007 dal lavoro del Burkina Faso e della Comunità di Sant’Egidio dopo 5 anni di partizione creata dalla guerra civile - al Togo, dai Grandi Laghi ai Balcani alla Colombia, all’Uganda del Nord, alla Casamance e al Darfur.

Gli Incontri Internazionali per la Pace “Uomini e Religioni”

Il servizio alla pace si accompagna, e talvolta ha origine, in una fitta rete di legami, di relazioni e di amicizie nata grazie all’impegno per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso che la Comunità di Sant’Egidio realizza dagli anni Ottanta, in particolare tra le tre grandi religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islam, ma anche con le altre religioni mondiali.

Dalla seconda metà degli anni Ottanta la Comunità di Sant’Egidio, attraverso il suo dipartimento “Incontri Internazionali Uomini e Religioni”, ha organizzato momenti di incontro e di dialogo tra i leader delle Chiese cristiane e delle grandi religioni mondiali, insieme a qualificati rappresentanti del mondo politico e culturale internazionale, per una maggiore conoscenza reciproca ed un impegno comune per lo sviluppo, la giustizia e la pace. Gli incontri non si svolgono a porte chiuse ma vedono una importante partecipazione della gente e di molti giovani. Raccogliendo l’eredità dello storico incontro di Assisi, convocato da Giovanni Paolo II nel 1986, la Comunità di Sant’Egidio ha promosso ogni anno, dal 1987, gli Incontri Internazionali per la Pace, che hanno avuto luogo in diverse città europee e mediterranee. I convegni sono risultati momenti preziosi di dialogo e di confronto, sia religioso che culturale: si è trattato, in più casi, di autentici “laboratori” di pace.

Dopo le due edizioni di Roma nel 1987 e 1988 (La preghiera alla radice della pace e Uomini di preghiera in cerca di pace), hanno seguito quella di Varsavia del 1989 (War Never Again, nel cinquantesimo anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale conclusosi con un pellegrinaggio di tutti i leader religiosi al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau), quella del 1990 a Bari (Un mare di pace tra Oriente e Occidente), del 1991 a Malta (Le religioni per un  mare di pace), del 1992 a Lovanio-Bruxelles (L’Europa, le religioni e la pace), a Milano nel 1993 (Terra degli uomini invocazioni a Dio), nel 1994 di nuovo ad Assisi (Amici di Dio, testimoni di pace), nel 1995 a Firenze (Terre e cieli di pace), nel 1996 a Roma (La pace è il nome di Dio), in occasione del decimo anniversario della Giornata di preghiera per la pace di Assisi, nel 1997 a Padova e Venezia (La Pace è il nome di Dio: conflitto o incontro, religioni e culture a un bivio), nel 1998 a Bucarest (Dio, l’uomo e i popoli), nel settembre del 2000 a Lisbona (Oceani di pace: religioni e culture in dialogo); nel settembre del 2001 a Barcellona (Le frontiere del dialogo: religioni e civiltà nel nuovo secolo); nel 2002 a Palermo (Religioni e Culture tra conflitto e dialogo); nel settembre 2003 ad Aachen (Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano); nel 2004 ancora a Milano (Religioni e Culture: il coraggio di un nuovo umanesimo); nel 2005 a Lione (Il coraggio di un umanesimo di pace); nel 2006, in occasione dei vent’anni dal primo incontro, in aprile a Washington (Religioni e culture: il coraggio del dialogo) e in settembre ancora ad Assisi (Per un mondo di pace: religioni e culture in dialogo); nel 2007, a Napoli (Per un mondo senza violenza: religioni e culture in dialogo), e infine nel novembre 2008 a Cipro dal titolo La Civiltà della Pace - Religioni e culture in dialogo.

All’incontro internazionale di Napoli, nell’ottobre 2007, presente anche il Papa, Benedetto XVI, che ha così definito la via del dialogo iniziata ad Assisi e portata avanti dalla Comunità di Sant’Egidio: “Nel rispetto delle differenze delle varie religioni, tutti siamo chiamati a lavorare per la pace e ad un impegno fattivo per promuovere la riconciliazione tra i popoli. è questo l’autentico “spirito di Assisi”, che si oppone ad ogni forma di violenza e all’abuso della religione quale pretesto per la violenza. Di fronte a un mondo lacerato da conflitti, dove talora si giustifica la violenza in nome di Dio, è importante ribadire che mai le religioni possono diventare veicoli di odio; mai, invocando il nome di Dio, si può arrivare a giustificare il male e la violenza. Al contrario, le religioni possono e devono offrire preziose risorse per costruire un’umanità pacifica, perché parlano di pace al cuore dell’uomo. La Chiesa cattolica intende continuare a percorrere la strada del dialogo per favorire l’intesa fra le diverse culture, tradizioni e sapienze religiose. Auspico vivamente che questo spirito si diffonda sempre più soprattutto là dove più forti sono le tensioni, là dove la libertà e il rispetto per l’altro vengono negati e uomini e donne soffrono per le conseguenze dell’intolleranza e dell’incomprensione”.

L’ultimo incontro si è svolto sull’isola di Cipro, a seguito dell’invito espresso dal Primate della Chiesa ortodossa di Cipro, Sua Beatitudine l’Arcivescovo Crysostomos II, La Comunità di Sant’Egidio ha accolto con favore questo invito a vivere un momento tanto importante di incontro e di dialogo nell’isola di Cipro che, geograficamente e idealmente, costituisce un vero ponte tra oriente e occidente, nord e sud del mondo.  Cipro, nel cuore del Mediterraneo, sede della più antica Chiesa cristiana orientale e luogo d’incontro tra le grandi religioni abramitiche.

Molti leaders religiosi e personalità del mondo della cultura e della politica internazionale hanno partecipato, negli anni, agli Incontri. Tra questi:

- Per la Chiesa cattolica si ricorda in particolare la presenza di numerosi cardinali e vescovi tra cui i cardinali Walter Kasper (Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani), Jean-Louis Tauran (Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso), Renato Raffaele Martino (Presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace), Roger Etchegaray (Vice-Decano del Collegio Cardinalizio), Heinrich Mussinghoff (Vescovo di Aachen).

- Per il mondo protestante si ricordano tra gli altri Ishmael Noko (Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale), Wolfgang Huber (Presidente EKD), Johannes Friedrich (Vescovo evangelico-luterano della Baviera), Nikolaus Schneider (Presidente della Chiesa della Renania), Denton Lotz (Segretario Generale dell’Alleanza Battista Mondiale), Samuel Kobia (Segretario Generale del WCC),  Sunday C. Mbang (Presidente del Consiglio Metodista Mondiale), Jean-Arnold de Clermont (Presidente KEK). Per la Comunione anglicana si ricorda la presenza di Rowan D. Williams (Arcivescovo di Canterbury) e di Frank Griswold (Presidente della Chiesa Episcopaliana d’America).

- Il mondo cristiano ortodosso e delle antiche Chiese orientali è stato rappresentato al massimo livello. Si ricorda in particolare la presenza del patriarca ecumenico Bartholomaios I, del metropolita Kirill (Capo Dipartimento Relazioni Esterne-Patriarcato di Mosca), del Patriarca Daniel (Patriarcato di Romania), di Chrysostomos II (Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di Tutta Cipro), di Mesrob II Mutafyan (Patriarca Armeno di Costantinopoli), di Aram I (Catholicos di Cilicia degli Armeni), Ignatius Zakka I Iwas (Patriarca siro ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente) e Abuna Paulos (Patriarca della Chiesa Ortodossa di Etiopia).

- Il mondo ebraico è stato molto presente agli incontri “Uomini e Religioni” promossi dalla Comunità di Sant’Egidio. Tra i rappresentanti dell’ebraismo si ricorda in particolare la presenza ogni anno del rabbino capo di Israele Yona Metzger, del Direttore generale del Gran Rabbinato, Oded Wiener, di Shear-Yashuv Cohen (Rabbino Capo di Haifa), del Gran Rabbino David Rosen (Presidente dell’ IJCIC), del Gran Rabbino René Samuel Sirat (Conferenza dei Rabbini d’Europa), del Gran Rabbino di Turchia Isak Haleva, dei rabbini Teitelbaum e Ebert dalla Germania e di numerosi altri rabbini e presidenti delle Comunità ebraiche europee.

- Per il mondo islamico ricordiamo in particolare il principe El Hassan bin Talal, Ibrahim Ezzeddin (Fondatore dell’Università degli Emirati Arabi Uniti), Ahmad Al-Tayyeb (Rettore dell’Università Al-Azhar), Chandra Muzaffar (Presidente dell’International Movement for a Just World - Malaysia),  l’imam Kone Idriss Koudouss (Presidente del Consiglio Nazionale Islamico della Costa d’Avorio), Sona Khan (Avvocato della Corte Suprema Indiana), Mohammed Amine Smaili (Teologo, Università di Rabat - Marocco), Mustafa Ceric (Gran Mufti di Sarajevo), Sabri Koci (Gran Mufti di Albania), Sheikh Wahiduddin Khan (Presidente del Centro Islamico di New Delhi), Sheykh Sulejman Autaev (Imam della Repubblica di Cecenia - Federazione Russa), Mohammad Sammak (Consigliere politico del Gran Mufti del Libano).

- Hanno partecipato numerosi Capi di Stato e di governo, tra cui, negli ultimi anni: Romano Prodi (Presidente del Consiglio - Italia), Giorgio Napolitano (Presidente - Italia), Blaise Compaoré (Presidente - Burkina Faso), Corazon Aquino (Presidente della Repubblica - Filippine), El Hadj Omar Bongo Ondimba (Presidente - Gabon), Jakaya Mrisho Kikwete (Presidente - Tanzania), Lech Walesa (già Presidente della Repubblica di Polonia), Mario Soares (già Presidente della Repubblica del Portogallo), Meir Sheetrit (Ministro dell’Interno, Israele), Mikhail Gorbaciov (Presidente della Fondazione Gorbaciov), Nicolas Sarkozy (Presidente - Francia), Rafael Correa Delgado (Presidente - Ecuador), Armando Guebuza (Presidente - Mozambico).

Questo pellegrinaggio di pace, nel corso degli ultimi 22 anni, ha sviluppato una collaborazione e una amicizia tra uomini e donne di religione, che ha aiutato tutti i credenti a comprendersi e a far emergere il valore della pace dalle diverse tradizioni religiose. Accanto al dialogo tra gli uomini di fede, negli ultimi anni, in un mondo alla ricerca di una nuova “anima” e di un’identità non superficiale, è cresciuta una nuova dimensione: quella del confronto fra cultura laica e credenti. Vi sono state così significative presenze della società civile, accanto a quelle dei leader religiosi, contribuendo ad un confronto serrato sui problemi emergenti. Inoltre il lavoro di costruzione di spazi di pace all’interno delle città continua nella vita di ogni giorno, in particolare nei quartieri e nelle periferie e coinvolge  tanti uomini e donne europei e non europei, immigrati, in un grande movimento di “Genti di Pace”.