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Fieranti e circensi (L.Cantini)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 3/08


 

Introduzione

L’Ufficio

L’Ufficio nazionale per la pastorale dei fieranti e dei circensi ha come finalità la promozione e il coordinamento dell’opera di evangelizzazione e di promozione umana degli operatori dello spettacolo nei circhi e nei luna-park in Italia, a sostegno della pastorale delle Chiese locali. A tal fine, si rivolge con particolare attenzione agli operatori pastorali delle diocesi italiane che si dedicano a questo settore, per sostenerli nella loro preparazione specifica, e per sensibilizzare con loro l’attenzione della pastorale comune verso coloro che non possono usufruire delle cure pastorali abituali, in ragione della loro mobilità con tutto il nucleo familiare (dallo Statuto).

L’unico addetto a tempo pieno è il Direttore nazionale con la collaborazione di diversi operatori pastorali distribuiti su tutto il territorio nazionale.

I destinatari

I destinatari delle attenzioni pastorali dell’Ufficio sono i fieranti e i circensi.

Per fieranti si intendono gli esercenti di spettacolo viaggiante, in genere sono famiglie imprenditrici con attrazioni di diversa tipologia e grandezza e i loro dipendenti. Sono fieranti anche gli operatori di molti parchi di divertimento stabili, e piccole attività nei quartieri cittadini. L’interesse dell’Ufficio riguarda anche gli operatori di grandi parchi di attrazione con una gestione più industriale, alcuni di essi appartenenti a società multinazionali.

Per circensi si intendono le famiglie della direzione, gli artisti e gli operai appartenenti a strutture circensi con una gestione di tipo industriale, oppure di piccole attività a conduzione prettamente monofamiliare. Si intendono anche tutti coloro che hanno lasciato l’attività circense vera e propria, per dedicarsi ad attività diverse più o meno correlate al mondo di provenienza. Fra i circensi sono compresi anche le famiglie che gestiscono spettacoli itineranti come burattinai, motor show, rettilari, serragli, ecc.

Progetto triennale

Nelle conclusioni della Assemblea del Forum Internazionale delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale tra i Fieranti e Circensi di Barcellona nel 2005 sono state indicate alcune linee generali che sono state trasformate in progetti di lavoro per il triennio successivo, in vista della prossima Assemblea internazionale, che si svolgerà in Olanda nel 2009.

- 2006/2007: Ascolto… cosa i fieranti e circensi dicono alle Chiese

- 2007/2008: Testimonianza... lasciamoci convertire dai valori vissuti dai fieranti e circensi

- 2008/2009: Trasmissione della fede… il servizio della catechesi e la formazione cristiana (sussidi e strumenti).

Situazione religiosa

Il senso religioso

La religiosità della delle famiglie fieranti e circensi è ancora fortemente ancorata alla Chiesa cattolica, anche se vi sono alcuni segnali di penetrazione delle cosiddette spiritualità alternative attente piuttosto al sacro, alla ricerca di segni o miracoli, orientate verso l’escatologia o peggio la demonologia per arrivare nel mondo della magia ed esoterismo, legate ai miti più che alla ragione. Il mondo del Circo e del Luna Park pare essere abbastanza legato alla tradizione e piuttosto immune alle nuove tendenze anche se la grande attenzione dei mass media stimola la curiosità, fa porre interrogativi che si sedimentano senza risposte immediate. Curiosità ed interrogativi nascono anche dalla tipica multietnicità delle società circensi e fieranti, dove i cattolici vivono in stretta relazione con ortodossi, musulmani, induisti e più raramente protestanti. L’incidenza della propaganda dei Testimoni di Geova e degli evangelisti pentecostali è, al momento, minimale.

Il numero delle persone che si dichiarano atee o agnostiche è pressoché nullo, mentre aumenta notevolmente il senso generico di religiosità privo di una vera e propria appartenenza: si dichiara di credere (senza specificare l’oggetto della fede), si ha il senso della vita dopo la morte, si dice di pregare “a modo mio” in una sorta di religiosità personale e casalinga. I giovani sono particolarmente esposti, non percepiscono del tutto i valori della tradizione, vivono e si costruiscono una cultura nuova, tipica della postmodernità, totalmente soggettiva.

La pratica religiosa

La pratica religiosa è quasi totalmente assente e si limita alla partecipazione alle celebrazioni nelle grandi feste di Natale e Pasqua: gli spostamenti e il continuo viaggiare impediscono qualsiasi tipo di relazione apprezzabile con le comunità parrocchiali; l’unico tramite con la Chiesa rimane l’attività degli operatori pastorali del settore. Questo atteggiamento generalmente permane anche quando le famiglie si fermano per aprire una attività stabile.

La richiesta dei Sacramenti è ancora apprezzabile, specialmente del Battesimo dei figli. Per la Cresima e la Prima Comunione si trova grande difficoltà a compiere un cammino catechistico appropriato. Riguardo la celebrazione del Matrimonio, si deve far notare la difficoltà derivante dall’uso socialmente riconosciuto della convivenza: spesso si arriva alla celebrazione sacramentale molto dopo l’inizio della vita familiare, a volte in concomitanza con la nascita del primo figlio.

La partecipazione alle celebrazioni occasionali (sacramenti e sacramentali) è piuttosto elevata, ma è legata soprattutto alla forte consistenza dei legami parentali. Occorre anche sottolineare l’importanza sociale e culturale del rapporto con i defunti (funerali, ricorrenze): per la quasi totalità dei fieranti e dei circensi la tomba dei propri cari è l’unico punto di riferimento stabile.

Le Chiese locali

Le Chiese locali interessate alla sosta dei circensi e lunaparchisti generalmente riconoscono la necessità di una pastorale specifica per loro. Non di rado i Vescovi diocesani visitano le strutture in sosta nelle loro diocesi, celebrano l’Eucaristia e i sacramenti, sostengono il lavoro pastorale degli operatori, anche se non sempre questo sostegno è accompagnato da una disponibilità strutturale di risorse, sia per la pastorale diretta che per la formazione degli operatori stessi.

Suscita anche preoccupazione il numero elevato di diocesi che, oberate dalle urgenze pastorali, non sono in grado di far fronte alle necessità proprie dei circensi e fieranti, nonostante una notevole presenza di tali persone.

Si dovranno aiutare le diocesi e le parrocchie visitate dai circensi e fieranti a superare diffidenze e pregiudizi perché si sviluppi un clima di accoglienza e la comprensione delle peculiari necessità di questi fratelli itineranti.

Gli operatori pastorali

In Italia, non sono più di sessanta gli operatori pastorali che lavorano con una certa continuità in questo ambito. Si tratta di laici, religiosi, diaconi, preti di ogni età e di diversa esperienza pastorale. Nella loro vita l’impegno verso questo mondo in genere non è l’unico né quello prevalente. Rarissimi sono gli operatori disposti a muoversi dalla loro sede per seguire, almeno per un breve tratto, gli spostamenti dei circensi o dei fieranti.

Non tutte le diocesi di appartenenza riconoscono loro un fondo spese adeguato.

Alcuni operatori hanno esperienza decennale, altri sono alle prime armi e necessitano di una adeguata formazione. E quasi impossibile avere una mappatura dei collaboratori per la loro volatilità, mentre sono rare le nomine ufficiali. Alcuni sono battitori liberi.

Situazione socio-economica

Difficoltà oggettive

Raramente le amministrazioni municipali comprendono le necessità dello spettacolo viaggiante e aumentano le difficoltà per le installazioni, sempre più periferiche e lontane dalla popolazione. Nei periodi di alta stagione sono le amministrazioni stesse, preoccupate di attirare turismo, a proporre spettacoli di piazza gratuiti, mettendosi in concorrenza con fieranti e circensi.

Ci sono poi gli animalisti, sempre più ascoltati politicamente, che creano molti problemi e impediscono di lavorare. A questo si aggiunga la crisi generalizzata per cui le famiglie hanno meno soldi da spendere per il divertimento.

Conseguenze

La famiglia dei fieranti e circensi ha perso in parte la sua centralità; le grandi famiglie patriarcali non tengono più e le difficoltà economiche hanno portato a divisioni e lacerazioni. Molti giostrai e circensi diventano stanziali, aprendo una piccola attività stabile (noleggio di tensostrutture e materiale fieristico, parchi di divertimento di quartiere, animazione di feste e compleanni …) o cambiano lavoro (camionisti, montatori, ecc). In estate molti circhi chiudono o vanno all’estero.

Marginalità

La marginalità è la caratteristica tipica di una società nomade che “sfiora” una società di stanziali. Per vivere i circensi e i lunaparchisti hanno bisogno degli stanziali perché sono i potenziali clienti della propria attività. C’è tuttavia una sorta di separazione tra i due mondi, che maturano nei circensi l’esperienza della marginalità, o peggio quella dell’emarginazione.

L’urbanizzazione costringe le strutture dello spettacolo viaggiante in luoghi periferici non adeguati. Le difficoltà oggettive nel percorso scolastico causano una formazione frammentata e lacunosa e il percorso scolastico si interrompe appena possibile.

Un ritmo di vita più naturale, le relazioni familiari, la provvisorietà, la multietnicità e una grande tolleranza sono alcuni elementi di ricchezza e problematicità; nello stesso tempo c’è l’incapacità di comprendere alcuni aspetti della vita sociale come la burocrazia, la previdenza, la politica, il sindacato, lo Stato.

Vi sono, poi, pregiudizi reciproci che acuiscono il fenomeno della marginalità.

Servizio pastorale del 2007

Consiglio pastorale

E stato costituito un piccolo gruppo di operatori pastorali di diverse parti d’Italia per favorire il confronto ed elaborare un progetto organico di lavoro per l’anno pastorale. Con il gruppo si è realizzato un solo incontro residenziale a gennaio; il lavoro è proseguito attraverso l’utilizzo di strumenti diversi di comunicazione. E stato messo a punto un programma triennale a partire da alcune indicazioni scaturite dal Convegno Internazionale di Barcellona e sintetizzate nei temi dell’ascolto, della testimonianza e della trasmissione della fede.

Nei rapporti tra mondo circense, fierante e Chiese locali si è notato, non senza preoccupazione, un calo di attenzione, di sensibilità e di accoglienza da parte delle parrocchie e delle diocesi: da qui la necessità di puntare soprattutto sulla formazione degli operatori pastorali utilizzando tutte le opportunità possibili, dalla rivista agli incontri regionali, dando risalto in modo particolare al convegno nazionale che si è tenuto nella seconda metà di giugno a Reggio Calabria.

Incontri e attività di sensibilizzazione

Il Direttore nazionale ha partecipato, nell’arco dell’anno, a diversi incontri regionali con i Direttori diocesani Migrantes, dove non ha mancato di sottolineare le esigenze del proprio settore e di promuovere questo servizio pastorale.

In novembre tutti i Direttori nazionali della Migrantes si sono coinvolti in un tour in Sicilia in vista della Giornata Mondiale delle Migrazioni. Il nostro settore è stato coinvolto in diverse tavole rotonde che si sono tenute a Palermo, Agrigento, Catania, Messina, Caltanissetta e Siracusa. A Catania c’è stata anche una breve visita al circo Darix Togni.

In ogni occasione c’è stata l’opportunità di parlare del nostro mondo, delle difficoltà che si incontrano per lavorare, delle fatiche di ogni giorno e delle soddisfazioni, ma anche del rapporto con le parrocchie e dei tanti amici che nelle piazze ci aspettano e che ci incontrano con simpatia.

Formazione e sostegno degli operatori pastorali

Convegno Nazionale

Nel mese di Luglio l’Ufficio ha organizzato il convegno pastorale a Reggio Calabria. Nonostante il numero contenuto dei partecipanti, il convegno è stato molto ricco quanto all’intensità del lavoro svolto, all’impegno di approfondimento e l clima di fraternità.

Convegni e incontri regionali e diocesani

A ottobre c’è stato l’incontro degli operatori di settore della Liguria, un gruppo di venti persone che si è ritrovato a Tortona per parlare di “accoglienza”e soprattutto relazionare sulle attività svolte.

Attività internazionale

Positivo, come sempre, l’incontro del Forum europeo che si è tenuto a metà gennaio in concomitanza con il Festival internazionale del Circo di Montecarlo.

Come ormai è “tradizione”, lo chapiteau di Fontveille ha ospitato una grande celebrazione ecumenica con la partecipazione degli artisti presenti al Festival.

Il Forum ha riunito i Direttori degli Uffici pastorali cattolici e protestanti d’Europa.

Mons. Piergiorgio Saviola, Segretario Generale uscente del Forum, ha tenuto una relazione conclusiva, esternando preoccupazione per le nazioni in cui le Chiese non hanno iniziato questo servizio pastorale.

Il salesiano olandese padre Bernard E.M. Van Welzenes è il nuovo Segretario Generale per il prossimo triennio; come Vice Segretario è stata confermata la pastora evangelica tedesca Christine Beutler-Lotz.

Pubblicazioni e mass-media

All’inizio di gennaio Sat 2000 ha dedicato al Circo e al Luna Park un numero di Mosaico.

In genere la televisione si interessa dei nostri settori più per lo spettacolo che per la vita e l’esperienza degli operatori, con il rischio di allontanare il pubblico dallo chapiteau; trasmissioni come Mosaico, invece, hanno una capacità promozionale in quanto avvicinano il pubblico agli artisti e agli operatori dello spettacolo viaggiante suscitando curiosità e desiderio di partecipazione.

Continua la pubblicazione della rivista trimestrale Circhi e Luna Park. In cammino, particolarmente apprezzata dalle famiglie dei fieranti e circensi: infatti segue la vita e traccia la memoria della gente del viaggio.

La rivista parla del mondo del Circo e del Luna Park senza distinzione di notorietà; segue le attività dei diversi operatori pastorali in Italia, offre una qualche riflessione sulla fede e un inserto che diventa quasi un sussidio tematico di catechesi.

Ha inoltre il pregio di raggiungere anche quelle famiglie che stanno operando all’estero.