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Una già scuola per circensi: "Istituto Villa Maria" (L.Cantini)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 2/08


“Villa Maria” sorgeva alla periferia di Treviso, circondata da un magnifico parco con piante secolari dov’è la risorgiva del Botteniga, il fiume che attraversa la città per gettarsi nelle acque del Sile.

Villa Maria è sorta nel 1954 per opera di Mons. Dino Torreggiani, fondatore dell’Istituto Secolare dei “Servi della Chiesa”, con l’appoggio di benefattori e collaboratori dello Spettacolo Viaggiante più sensibili al problema della scuola e della formazione dei ragazzi.

L’intento dell’Istituto era quello di fornire ai ragazzi dello Spettacolo Viaggiante e del Circo la possibilità di studiare più agevolmente, di accrescere la loro cultura e personalità nonché di conoscere realtà sociali diverse. Il tutto in piena collaborazione con la famiglia.

Don Dino aveva rilevato che sempre di più i genitori riconoscevano la necessità di aprire i loro figli ad una dimensione culturale che a loro era stata preclusa. I frequenti spostamenti per motivi di lavoro cagionano un cambiamento continuo di maestri, di metodi di insegnamento, programmazione. Solo parzialmente è possibile seguire un ciclo di studi, formarsi una cultura, rinsaldare la propria identità spirituale.

L’Istituto offriva una accoglienza familiare, una collaborazione con i diversi enti scolastici frequentati dai ragazzi, un doposcuola, la gestione del tempo libero. Per le famiglie sempre in viaggio esso era una certezza di continuità educativa, un punto di riferimento costante. Per meglio raggiungere i suoi obiettivi l’Istituto si avvaleva di una équipe con diverse figure professionali per garantire un servizio migliore.

L’opera educativa trovava il suo fondamento nella comunità dei “Servi della Chiesa” coadiuvata da uno psicologo, alcuni maestri e volontari. La presenza della Comunità dei Servi della Chiesa con tutta la sua ricchezza affettiva contribuiva ad un clima familiare sul piano educativo e formativo dei ragazzi. Il Direttore curava i rapporti con la scuola, i servizi sociali, il Tribunale per i Minorenni, il Giudice Tutelare, ecc., aveva anche la responsabilità della convivenza dei ragazzi, il coordinamento dell’attività degli educatori garantendo la conformità del lavoro al progetto educativo in ordine alla formazione per ogni singolo ragazzo, garantiva anche una adeguata assistenza religiosa nel rispetto della libertà di coscienza dei singoli.

Nell’équipe educativa era garantita la presenza di uno psicologo che aiutava i ragazzi nell’accrescimento della comprensione di se stessi e degli altri in modo da migliorare la stabilità emotiva; facilitava i processi di apprendimento per meglio recuperare eventuali ritardi; forniva gli strumenti che poi sarebbero stati utili nell’inserimento nel mondo del lavoro.

Insostituibile era l’opera dei maestri che cercavano di mantenere vivo l’interesse per le materie di studio nonché seguire i ragazzi nei compiti loro assegnati: colmare le lacune individuali, favorire l’immaginazione e la creatività, stimolare la conoscenza del linguaggio e il modo corretto di esprimersi. A queste figure istituzionali si affiancava l’opera di alcuni volontari che partecipavano alla équipe educativa arricchendo umanamente i ragazzini con esperienze, conoscenze, affetti, ecc.

Una buona preparazione scolastica procura tranquillità e sicurezza, ma l’obiettivo dell’Istituto non era soltanto la promozione finale, ma l’integrazione e l’interazione con la realtà scolastica, gli insegnanti e la classe intesa come gruppo di amici con cui confrontarsi.

La proposta formativa offriva una esperienza di vita che poneva in evidenza gli aspetti positivi e i valori dell’uomo modificando comportamenti istintivi, facili entusiasmi, suggestioni depressive e atteggiamenti capricciosi, generando la fermezza del carattere.

La Comunità di “Villa Maria” svolgeva un servizio concreto di promozione umana, offrendo ai giovani la possibilità di arricchire il loro sviluppo personale, sollecitando ordinatamente le inclinazioni e le potenzialità individuali e favorendo il graduale e armonico inserimento nella società. L’équipe, con meditata coordinazione e con intenzionale e continuativa presenza, stimolava rapporti educativi nel rispetto della personalità di ognuno per raggiungere quella autonomia che rende capaci della conoscenza critica e della consapevolezza della realtà.

L’Istituto “Villa Maria” con impegno e costanza ha tentato di migliorare l’ambiente per i ragazzi, per renderlo il più possibile funzionale e capace di rispondere alle esigenze. Ma le difficoltà gestionali cominciavano ad aumentare e la bella villa con il suo parco non aveva più le caratteristiche richieste dalle normative sempre più esigenti.

Anche la sensibilità e l’esigenze delle famiglie sono cambiate con il tempo. Molti avevano sopperito alla difficoltà scolastica con il sostegno di parenti che col tempo si erano fermati.

Così i Servi della Chiesa nel 1994 prendono la decisione di chiudere questa ricca esperienza che, pur senza “Villa Maria”, sta continuando perché i suoi ex-alunni (e i loro figli) hanno mantenuto un cordiale rapporto di confidenza con il loro Direttore e con coloro che sono stati loro vicino nel momento adolescenziale e di crescita umana e continuano a trovare in loro un sostegno nelle vicissitudini della loro esperienza umana di adulti.