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Storia di incontri e di un dialogo rinnovato (S. Ridolfi)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 1/08


L’Australia, lŽisola continente (kmq 7.682.300, 25 volte lŽItalia con una densità di popolazione di 2,5 persone per kmq) esattamente agli antipodi del Vecchio Mondo, si è recentemente avvicinata a noi per un insistente vicendevole interesse.

Sembrano lontani i tempi delle nostre grandi ondate migratorie del dopoguerra-anni Ž50 e Ž60, e la situazione dei "nuovi australiani" si è sedimentata con la presenza e lŽaffermazione di intere comunità italiane e in esse  di personalità accettate, valutate ed attive.

Il cambiamento, ma questo recentemente (Legge nr. 459 del 27.12.2001), della legge italiana sul voto attivo e passivo per  il Parlamento Italiano ha permesso la elezione di un deputato e di un senatore , cittadini italiani residenti in Australia, in rappresentanza di questa comunità (non esclusivamente perché la loro rappresentanza si estende a buona parte dellŽAsia).

La decisione vaticana , infine, di tenere a Sydney la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) il 15-20 luglio 2008 ha generato una fitta serie di rapporti programmati e continui tra Chiesa australiana e Chiesa italiana, primariamente con la pastorale giovanile ma conseguentemente anche con la pastorale delle migrazioni.

Si inseriscono in questo quadro incontri qualificati a diversi livelli tra la delegazione italiana, pastorale giovanile e pastorale di emigrazione ed i corrispondenti organismi della Chiesa australiana.

Primo approccio (2006)

Il primo ha avuto luogo nel 2006, dal 15 al 30 gennaio, ed ha toccato le città di Sydney, Wollongong, Melbourne, Adelaide, Canberra, ovunque incontrando i sacerdoti della pastorale etnica italiana, le Associazioni, i gruppi ecclesiali e civili, le Autorità religiose locali e diplomatiche italiane, i rappresentanti della stampa. La duplice delegazione - pastorale giovanile guidata dal direttore dellŽUfficio nazionale mons. Paolo Giulietti e quella della pastorale per gli emigrati italiani con a capo il direttore nazionale don Domenico Locatelli - ha teso i primi contatti,ognuna per il proprio settore, in vista della prossima GMG: i giovani prevedendone la organizzazione, i migranti animando per lŽaccoglienza. In rappresentanza del Pontificio Consiglio per i Laici,cui è demandata la competenza delle Giornate Mondiali per i Giovani, ha partecipato il Dr. Marcello Bedeschi. Della delegazione per le migrazioni italiane facevano parte anche  mons. Silvano Ridolfi, responsabile della stampa Migrantes, e Luigi Papais, vicepresidente UCEMI (Unione degli Enti per le Migrazioni Italiane), il che ha permesso di contattare più approfonditamente il settore dei mass-media e il ricco associazionismo italiano. Particolare importanza ha avuto il dialogo con il COMITES (Comitati Italiani allŽEstero) e Co.As.It. (Comitato di Assistenza agli Italiani) per la loro rappresentatività della collettività italiana e la loro forza aggregativa e promozionale. Faceva parte del gruppo anche don Giorgio Celora, missionario italiano a Liegi( Belgio) candidato alla Missione Cattolica Italiana di Adelaide.

I colloqui hanno suscitato interesse di attesa per lŽevento in sé e in particolare per la prevista venuta di 10-11mila giovani italiani ed hanno subito rivelato generosa disponibilità per la loro accoglienza nelle famiglie e presso le associazioni regionali e categoriali (gli italiani ed italo australiani sono 760.000 su una  popolazione globale di ca. 20 milioni di abitanti).

A Melbourne è stato possibile incontrare  tangenzialmente le associazioni cattoliche della FIC (Federazione Cattolica Italiana) riunite per il loro 28° Congresso nazionale  sotto il motto "una sola terra, molte radici".

Verifica (2007)

Il secondo incontro, ad oltre un anno di distanza e dieci mesi prima dellŽevento GMG, è stato più lungo nel tempo, dallŽ8 al 23 ottobre 2007, più ampio per importanti presenze parallele (SAT 2000, Famiglia Cristiana) e più puntuale perché limitato alle città di arrivo e sosta dei giovani, Brisbane, Sydney, Melbourne (rimanendo escluso per ragioni di distanza Perth). Qualche cambiamento si è registrato nelle due delegazioni perché per i giovani era subentrato il nuovo direttore nazionale don Nicolò Anselmi e ai migranti si era unito anche un Vescovo, mons. Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena e già presidente della Commissione  CEI per le migrazioni mentre per il Pontificio Consiglio per i Laici era presente lo stesso Presidente, S.E.Mons. Stanislaw Rylko.  EŽ stata comune soddisfazione constatare che nel frattempo la complessa  macchina organizzativa già si era avviata, e bene (il 14-26 aprile 2007 nella plenaria delle rappresentanze dei giovani da tutte le Conferenze Episcopali interessate è stato esposto dalla Chiesa australiana e definito insieme il piano organizzativo  generale, affidato al coordinamento del Vescovo Ausiliare Mons. J. Fisher) e che lŽentusiasmo per lŽaccoglienza si stava traducendo in concrete disponibilità da parte di famiglie ed associazioni italo-australiane. Non mancano ovviamente  aspetti organizzativi da precisare, ad esempio la "giornata Italyani" che forse non potrà essere unica per tutti, ma distribuita nelle tre grandi città di Brisbane, Sydney, Melbourne e gli incontri tra giovani nostri e locali ed inoltre la  prevista staffetta della "fiaccola della pace" che dovrebbe percorrere gli oltre mille  chilometri da Melbourne a Sydney dal 5 al 20 luglio 2008. Ma tutto fa prevedere in positivo, la logistica con le catechesi e le gite, la gastronomia gestita dallŽorganizzazione centrale e dalle famiglie, le liturgie, dalla veglia notturna agli incontri con papa Benedetto XVI…

La Migrantes ha preso occasione per lanciare in più luoghii il "Rapporto Italiani nel mondo 2007" che ha riscontrato attenzione e consensi  sia a Sydney sia a Melbourne.

Recuperando poi in parte un purtroppo non realizzato convegno ad alto livello, "LŽassistenza pastorale per gli Italiani in Australia: storia e profezia", ne è stata concordata ed annunciata la pubblicazione delle relazioni ed a Melbourne e Sydney sono stati consegnati i previsti "riconoscimenti  Migrantes" ad alcuni benemeriti in questa pastorale in Australia:p. Bernardino Canterani, francescano (alla memoria); don Paolo Zolin, salesiano; Lena Santospirito, assistenza sociale; Sr. Cesarina Paolini, pastorella; p.Giovanni Racanello, scalabriniano; p. Luciano Rocchi, cappuccino; sig. Ugo Romanin superstite fondatore della Federazione Cattolica Italiana; p. Nevio Capra, scalabriniano. Questi alcuni attestati di benemerenza sono stati un piccolo segno per un grande e faticoso lavoro pastorale svolto inizialmente da gesuiti, cappuccini, salesiani, benedettini silvestrini e poi proseguito ed intensificato con gli scalabriniani e le associazioni cattoliche. Il citato convegno non realizzato doveva appunto fare giustizia, ricordando e dare speranza, progettando. Verrà una opportuna occasione per recuperare storia e profezia nella pastorale migratoria in Australia, ad iniziare dalla citata e già decisa stampa delle relazioni preparate dai relatori, e per documentare presenza, servizio e carenze della Chiesa italiana e dŽaltra parte incertezze, difficoltà e tipo di accoglienza della Chiesa australiana a proposito di immigrazione dallŽItalia.

 

 

Servizio Migranti ha già recentemente riportato un bilancio socio-pastorale della presenza italiana in Australia (cfr. SM n. 4/2006, pp. 378-385) e precedentemente aveva steso un ponte tra Italia ed Australia (cfr. SM n. 3/1975, ma anche n. 6-7/1974 ed anche n. 12/1981).