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Nota conclusiva del Convegno Ecclesiale di Verona (M. Morando)
Rilettura in chiave migratoria

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/07


Nella “Presentazione” della Nota pastorale, approvata nel corso della 57ª Assemblea Generale (Roma, 21-25 maggio 2007), S.E. Mons. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, afferma a nome dei Vescovi italiani, l’intento di riconsegnare alle diocesi la ricchezza dell’esperienza vissuta nel 4° Convegno Ecclesiale Nazionale “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”, tenutosi a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006.

Il documento, da leggere in coerenza e continuità con gli Orientamenti pastorali per il decennio “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”,

- si propone di far risaltare gli aspetti che paiono maggiormente fecondi e sui quali dovrà concentrarsi l’attenzione delle Chiese particolari, in vista delle scelte operative che ciascuna di esse è chiamata a compiere.

- a sostenere l’itinerario spirituale ed ecclesiale dei singoli battezzati, chiamati ad essere in questo tempo e in questo nostro amato Paese Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo.

La Nota, suddivisa in quattro capitoli e trenta paragrafi, mette in luce un’immagine significativa ed esemplare della Chiesa del Risorto: un popolo in cammino nella storia, posto a servizio della speranza dell’umanità intera, con la multiforme vivacità di una comunità ecclesiale animata da una sempre più robusta coscienza missionaria.

I Vescovi dicono al n° 1 che essi stessi per primi “hanno fatto esperienza di una chiesa fraterna e appassionata del Vangelo, capace di interrogarsi e porsi in ascolto, protesa al bene di ogni persona”.

E aggiungono: “E ringraziamo il Signore e siamo grati a tutti coloro che, sia nella lunga fase preparatoria che nel culmine dei lavori, hanno portato il loro contributo nel dialogo fraterno, illuminati dalla Parola di Dio che è consegnata nella Sacra Scrittura e che risuona nella Tradizione viva della Chiesa”.

Tra coloro che hanno portato il loro contributo in questo 4° Convegno Ecclesiale italiano c’erano una trentina di immigrati, delegati delle Migrantes diocesane1.

 

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