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Le Settimane Sociali dei cattolici italiani e le migrazioni (S.Ridolfi-P.Pisani-F.Soddu)
Dossier/Inserto

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 4/07


Dal 18 al 21 ottobre è stata celebrata a Pistoia-Pisa la “45.a Settimana Sociale” sul tema: “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano” a 100 anni da quando venne organizzata la prima, a Pistoia, per iniziativa di Giuseppe Toniolo (1845-1918), professore di Economia Politica presso l’Università di Pisa.

Questa edizione centenaria è ritornata quindi a Pistoia e Pisa perché rispettivamente sede della prima Settimana e luogo dell’insegnamento del prof. Toniolo, insigne protagonista del movimento cattolico tra il XIX e XX secolo.

La 45.a Settimana Sociale poggia su due idee fondamentali: la memoria del contributo dei cattolici in merito al “bene comune” e le nuove responsabilità che il futuro comporta.

Le migrazioni e le Settimane Sociali

Il tema “migrazioni”, tenuto conto in modo particolare della situazione socio-politica italiana di allora e di poi, non poteva non essere oggetto, se pure con ampiezza e tonalità diverse, delle riflessioni di tante, se non quasi tutte, le Settimane Sociali. Lo si evince anche dal solo enunciato dei temi trattati (si veda l’elenco di seguito pubblicato) e ancor più dalla specifica attenzione dimostrata dedicando alle “migrazioni interne e internazionali nel mondo contemporaneo” l’intera 33.a Settimana Sociale di Reggio Calabria nel 1960. Fu proprio in questa occasione che venne, tra l’altro, formulata la proposta, rimasta sostanzialmente inattesa, di una inversione di tendenza: portare il capitale là dove c’era la gente invece di far muovere la gente al servizio del capitale.

Ma già nella prima Settimana Sociale, a Pistoia nel 1907 - “Movimento cattolico e azione sociale”- ci fu una dettagliata lezione di informazione e proposte sul “problema migratorio” (ne pubblichiamo più sotto ampi stralci). La tenne un sacerdote di Vercelli, il prof. don Pietro Pisani, un protagonista in emigrazione per aver fatto parte dell’Opera Bonomelli che in Europa e nel Levante aveva organizzato l’assistenza socio-religiosa agli emigrati italiani con la sua rete di segretariati e con le relative opere.

Successivamente, come accennato, la tematica delle migrazioni è andata sviluppandosi nel tessuto dei temi specifici delle Settimane tenendo conto delle sensibilità del momento. La disamina del prof. F. Soddu lo indica con un’analisi attenta.

Oggi che l’Italia registra una forte e crescente immigrazione da Paesi dell’Europa orientale, dall’Africa e dall’Asia (attualmente ci sono in Italia tanti immigrati quanti gli italiani all’estero con passaporto italiano: circa tre milioni e mezzo) occorre fare saggia valutazione del fenomeno migratorio dalla duplice faccia (emigrazione/immigrazione) per vederne la rilevanza storico-culturale ed il significato ecclesiale nell’orizzonte del Regno: sono nuove frontiere dell’evangelizzazione che promettono messi abbondanti per una integrata convivenza umana e per la fraternità cristiana.

 

In allegato il testo completo