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Marittimi e aeroportuali


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 3/07


Consideriamo i due settori di competenza di questo Ufficio.

Un anno ricco di grazia e nuovi fermenti con il rafforzamento dell’operatività dei Centri Stella Maris già attivi, l’apertura ufficiale di un nuovo centro a Vado, oltre che la nascita della Federazione Nazionale Stella Maris Italia e del Comitato Nazionale per il Welfare della Gente di Mare. Anche in quest’anno sono aumentate considerevolmente l’attenzione, il tempo e le risorse necessarie a questo Ufficio.

Anche i Cappellani di bordo sembrano cominciare ad agire come un “corpo” unico e a dare un servizio che davvero accompagna gli equipaggi senza troppi personalismi e discontinuità.

Questo apostolato contempla alcuni settori e forme di accoglienza che brevemente riassumiamo:

Centri in cui i marittimi ritrovano la “casa lontano da casa”. Un ambiente internazionale loro congeniale in cui l’accoglienza di Chiesa si rende concreta dall’ospitalità all’offerta della Santa Messa e presenza del Cappellano oltre che dai volontari. I centri di ospitalità sono un punto fermo per il marittimo che deve chiamare casa, svolgere pratiche burocratiche o semplicemente trovare qualcuno che lo ascolta. Complessivamente circa 7.500 navi e 150.000 marittimi vengono avvicinati ed accolti dalle Stella Maris nei porti italiani.

E un’esperienza unica nel mondo. Cappellano degli equipaggi delle navi da crociera: non stupisca questa “denominazione” apparentemente frivola. La scelta della condivisione della vita con uomini e donne di oltre 50 diverse nazionalità fa di questi sacerdoti dei veri missionari “itineranti”. L’esperienza della Chiesa italiana, unica al mondo, incoraggia a intensificare questa generosità missionaria che è anche una scelta di condivisione e di solidarietà. Ad oggi, una dozzina di sacerdoti a tempo pieno ed una ventina solo per alcuni mesi, vengono regolarmente impegnati nel difficile e fruttuoso compito pastorale di assistere gli equipaggi e i passeggeri sulle navi. Ogni giorno, oltre 9.000 marittimi e 18.000 passeggeri ricevono la cura pastorale della Chiesa Cattolica. Una presenza indispensabile per gente di mare con contratti lunghi da 8 a 12 mesi lontani dalla famiglie.

Diventa sempre più difficile trovare sacerdoti che comprendano la necessità di questo apostolato di supporto a chi naviga e, contestualmente, delle famiglie che li attendono a casa. Promozione della giustizia, del clima familiare, del dialogo ecumenico ed interreligioso. Le comunità in veloce trasformazione trovano nel Cappellano un riferimento ecclesiale ed umano certo. Una presenza indispensabile per chi non ha altra opportunità d’incontrare la Chiesa per tanti mesi.

La preoccupazione della Chiesa è anche per le famiglie che rimangono “orfane” di uno od entrambi i genitori per lungo tempo. Organizzare gruppi e associazioni aiuta e conforta, anzitutto religiosamente, le famiglie. Sono sempre forti le esperienze di Torre del Greco, Procida e Sorrento. Tenendo conto del forte fattore dell’immigrazione, oggi, in Italia sono anche presenti molte famiglie di stranieri che, oltre ad essere accolti come immigrati, dovrebbero godere anche di un particolare occhio di riguardo in quanto particolarmente fragili e bisognosi del conforto religioso per sé ed i loro cari lontani nei mari.

Continuano ad essere presenti grandi comunità di pescatori da San Benedetto del Tronto a Fano a Mazara del Vallo. Diminuiscono l’attività di Rimini e Cagliari. Ancora oggi la pesca in Italia obbliga a lunghe assenze da casa; in particolare, per la pesca d’altura e durante alcune stagioni, si assiste ad una vera e propria emigrazione delle flotte dal nord al sud Italia. Anche il fenomeno della emigrazione, in particolare di intere famiglie tunisine, è un elemento caratterizzante questa pastorale. Caso emblematico è quello di Mazara del Vallo in cui i “padroni” delle barche, italiani, hanno lavoratori tunisini che vivono con le loro famiglie in una città satellite con un insediamento che ricorda le “little Italy towns” nel mondo, in versione tunisina. Permane anche un’attenzione devozionale a questo particolare settore del mare con alcune feste ancora di grande vivacità nei vari porti italiani.

Di seguito alcune attività che sono state svolte:

Dopo un lungo lavoro preparatorio è nata nel mese di febbraio la Federazione Nazionale Stella Maris Italia. Trattasi di persona giuridica alla quale sono chiamate ad aderire le associazioni Stella Maris di vecchia e nuova costituzione presenti nei porti italiani. Da febbraio 2006 a fine anno, la Federazione è passata da un nucleo iniziale di 5 associazioni co-fondatrici (Livorno, Augusta, Vado, Genova, La Spezia), a 13 (con l’aggiunta di Napoli, Taranto, Gioia Tauro, Cagliari, Milazzo, Ancona, Palermo, Ravenna). La nascita della Federazione va nella direzione ha un duplice intento: un miglior coordinamento e l’elevamento dello standard dell’assistenza offerta nei singoli centri Stella Maris.

Si è costituito nel mese di aprile 2006 il Comitato Nazionale per il Welfare della Gente di Mare. Trattasi di organismo deputato a favorire il coordinamento tra le Autorità pubbliche e gli Organismi privati che a vario titolo sono impegnati nel settore. Dal Comitato Nazionale verrà l’impulso affinché in ogni realtà portuale italiana, dove se ne avverta un concreta necessità, nasca un Comitato Locale per il Welfare, che si faccia portatore delle istanze locali presso il Comitato Nazionale.

Questo 2006 è stato un anno importante per preparare, con diversi incontri in alcune tra le più importanti diocesi con un porto, terreno fertile alla nascita dei comitati locali. Del Comitato Nazionale fa parte, come membro e socio co-fondatore, la Federazione Nazionale Stella Maris Italia.

Il Convegno, tenutosi a Roma dal 17 al 21 settembre con il tema: “In solidarietà con la gente di mare, testimoni di Speranza attraverso la proclamazione della Parola, la Liturgia e la Diaconia”, ha consentito un incontro e confronto tra tutte le realtà europee presenti in Europa e rappresentate, anche e soprattutto in preparazione al XXII Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare (Polonia, Gdynia 24-29 giugno 2007). Molto significativa, tra i momenti di condivisione, la partecipazione dei convegnisti all’Udienza Generale in Piazza San Pietro, durante la quale il Santo Padre ha impartito la Benedizione all’icona della Stella Maris portata dai rappresentanti dell’Apostolato del Mare Britannico.

La Sovvenzione è stata distribuita ai Centri maggiormente impegnati sia con equipaggi abbandonati che con problematiche particolare (p.e. Ravenna ha visto la necessità di intervenire rispetto ad un marittimo non in grado di potersi pagare i corsi). Così Ravenna ha avuto tre navi sequestrate, Porto Nogaro e La Spezia hanno avuto una nave abbandonata per ciascun porto. A Napoli permangono ancora due navi abbandonate ed una terza è affondata dopo tanti anni di permanenza. Fortunatamente l’unico marittimo superstite non era a bordo al momento dell’affondamento.

La Carità copre anche le piccole e grandi necessità giornaliere come il pagamento del ticket per un marittimo portato al pronto soccorso o il regalo di una scheda telefonica per chiamare casa o ancora vestiti, in particolare indumenti intimi che devono essere acquistati, mentre per il resto si provvede normalmente con abiti usati portati in dono. Questo considerevole aiuto è stato importante non solo per gli equipaggi delle navi abbandonate ad avere una vita più dignitosa, ma soprattutto per i singoli centri i quali, anche quest’anno, non sono rimasti soli a districarsi con una pastorale “border line”. In questo è cresciuta molto la considerazione verso la Chiesa nazionale attenta anche a questo apostolato specifico.

La fase preparatoria al Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona (16-20 ottobre) è stata molto costruttiva nella produzione di materiale atto a far emergere, all’interno del dibattito nella Chiesa Italiana, anche gli aspetti specifici della attività pastorale di questo settore.

Per la prima volta le Stelle Maris, coordinate dall’Ufficio Nazionale, hanno presentato un progetto volto all’assegnazione di giovani volontari intenzionati a prestare il Servizio Civile presso le nostre strutture. A novembre sono entrati in servizio tra Ufficio Nazionale e 6 Centri Stella Maris (Savona, Genova, La Spezia, Livorno, Augusta e Taranto) ben 13 volontari. Accanto a prospettive di crescita umana, questa esperienza sta dando modo al nostro settore di sensibilizzare giovani che possano in futuro scegliere di rimanere in quest’ambito.

E proseguito il cammino formativo dei responsabili e dei cappellani delle Stelle Maris, che sono confluiti in Convegno presso il Seminario Arcivescovile di Salerno dal 28 giugno al 1° luglio. I partecipanti, circa 50, hanno confrontato esperienze e acquisito nuove nozioni, grazie anche all’intervento di relatori qualificati che collaborano quotidianamente con le Stelle Maris. Si è trattato di un appuntamento importante, nel corso del quale si sono poste le basi per la realizzazione di alcuni progetti (p.es. Progetto Mappatura dei porti, Progetto Servizio Civile), oltre ad aver fatto il punto della situazione sull’attività della Federazione Nazionale Stella Maris Italia, la cui Assemblea si è riunita proprio nell’ambito del Corso di formazione. Molto significativo è stato il pellegrinaggio a Paola per il V Centenario della morte di S. Francesco da Paola, protettore della gente di mare in Italia, che ha concluso il corso.

Anche per questo ambito pastorale si è proseguito con gli impegni formativi, con un corso per nuovi Cappellani di bordo svoltosi a Roma (18-22 aprile) al quale hanno preso parte 14 sacerdoti. La formazione ha riguardato altresì i cappellani già in servizio, con un corso di aggiornamento (22-25 aprile).

Si è cominciato un lavoro di mappatura dei porti italiani, il cui scopo é quello di fotografare la situazione dell’accoglienza e dei servizi fruibili ai marittimi nelle varie realtà portuali. I dati raccolti, grazie al lavoro dei volontari ed alla preziosa collaborazione delle Capitanerie di Porto, verranno elaborati scientificamente dalla Università degli Studi di Genova e formeranno la base dalla quale originerà l’input per l’implementazione del Welfare della gente di mare, che sarà di competenza dei rispettivi Comitati Locali di Welfare.

Il giornalino della categoria, dopo qualche tempo di sospensione, ha ripreso con la pubblicazione di due numeri, che torneranno ad essere quattro nel corso dell’anno a venire 2007.

Novembre è stata una nuova occasione per presentare, dopo 5 anni, questo Apostolato ai nuovi Vescovi della CEMI che si sono dimostrati interessati ad un’attenzione della Chiesa anche a questi ultimi. L’intervento incoraggiante del nuovo Vescovo incaricato, Mons. Calogero La Piana, ora Arcivescovo di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela, ha infuso coraggio e nuove speranze ai coordinatori presenti e a tutti quelli che quotidianamente operano per la gente di mare. La decisione di inviare a tutti i Vescovi delle città portuali e marinare una lettera per responsabilizzarli a formare un centro Stella Maris e aderire ai Comitati locali di Welfare risulta una svolta epocale verso la comprensione di una pastorale marittima sempre più inserita in quella diocesana ed ordinaria delle Chiese “costiere”.

Rimangono le fasce di povertà e di abbandono dei marittimi nei porti italiani che sono maggiormente esasperate dalla “invisibilità” dei marittimi che vi transitano. Oltre 2 milioni di marittimi transitano sulle nostre coste con tutti i bisogni primari di chi è lontano da casa, dalla propria Chiesa o non raramente angariato da contratti capestro sotto le “bandiere ombra”. L’esperienza della Chiesa italiana in molti porti, attraverso i centri Stella Maris di accoglienza per i marittimi è un segno chiaro di una Chiesa che si rivolge all’ultimo dimenticato ed abbandonato sulle navi arrestate, sulle banchine lontane dalla città, su “carrette” arrugginite appena in grado di restare a galla.

Una nuova Convenzione Internazionale dell’ILO promulgata nel gennaio/febbraio 2006 prova a sostituirsi alla ILO 163 del 1987, purtroppo mai ratificata dall’Italia e mai entrata effettivamente in vigore anche a livello internazionale in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto. Questa nuova Convenzione, che raggruppa tutte le diverse “attenzioni” per i marittimi a bordo e a terra, si propone come nuova sfida per il nostro operare e per tutto il mondo marittimo. Anche noi, come operatori pastorali, siamo fortemente coinvolti in questo compito di accoglienza e nel fare rispettare i diritti primari di quanti, uomini e donne, sfiorano le nostre coste, anche solo per poche ore, affinché anch’essi possano trovare nel nostro benvenuto una “casa lontano da casa”, una Chiesa in cammino con loro e per loro.

Questo apostolato si estende a un numero vastissimo di persone che non possono beneficiare della pastorale ordinaria offerta nelle loro parrocchie, e che si possono suddividere in tre gruppi: il personale di volo; il personale aeroportuale e a terra; i passeggeri.

Ogni categoria richiede una diversa attenzione ecclesiale che passa dalla pastorale del turismo per chi viaggia, a quella del lavoro stanziale per gli aeroportuali, sino ad un accompagnamento ed un’accoglienza occasionale delle esigenze materiali e spirituali degli equipaggi.

Mentre per i passeggeri l’impossibilità è temporanea, per gli altri è prolungata e continua a causa del tipo di attività a cui sono legati. In caso di necessità, o quando ritenuto utile, questa pastorale si rivolge anche a categorie particolari quali i rifugiati nei centri di detenzione negli aeroporti, le persone in difficoltà e i senzatetto che trovano riparo nell’aerostazione. A tutte queste persone le Cappellanie aeroportuali rivolgono la loro attenzione in tre modi concreti: la presenza, la proclamazione e la testimonianza.

Il punto di riferimento visibile di questa pastorale è normalmente la cappella e il cappellano con l’équipe della cappellania. All’incremento della rigidità delle norme volte a tutelare la sicurezza negli aeroporti corrisponde una crescente consapevolezza dell’importanza e del bisogno del ministero aeroportuale.

Dal 22 al 25 maggio si è svolto a Wroclaw (Polonia) il VII Seminario Europeo dei Cappellani Cattolici dell’Aviazione Civile e dei Membri delle Cappellanie, che ha rappresentato l’inizio della fase preparatoria al prossimo Seminario Mondiale dei Cappellani Cattolici dell’Aviazione Civile e dei Membri della Cappellanie (Roma, 23-27 aprile 2007).

In Italia presenze di sacerdoti e laici sono garantite negli aeroporti di: Milano-Linate, Milano-Malpensa, Orio al Serio (Bg), Venezia-Tessera, Torino-Caselle, Genova-Cristoforo Colombo, Roma Fiumicino, Palermo-Falcone Borsellino, Verona-Villafranca.

In conclusione, in questo nuovo anno pastorale ci si impegnerà a far sì che:

- I Vescovi diocesani, soprattutto dei territori costieri siano favorevoli alla nascita di centri di accoglienza Stella Maris o di assistenza dei pescatori e delle famiglie. Incoraggino i Sacerdoti all’esperienza della Cappellania a bordo delle navi e negli aeroporti più frequentati;

- Si aderisca al cammino nazionale nella formazione delle Associazioni Stella Maris e si diventi parte attiva nella costituzione dei Comitati Locali di Welfare, ove vengano costituiti dalle varie autorità militari, civili e marittime;

- Siano incrementate le relazioni con conventi, comunità oranti ed esperienze di orazione attiva. La preghiera è il fondamento di questo prezioso apostolato dedicato agli ultimi spesso dimenticati. Solo con la preparazione di veri testimoni negli ambienti di lavoro la Chiesa potrà continuare ad essere il segno e la presenza del Buon Pastore che abbandona il gregge per cercare e trovare la pecorella smarrita.

In particolare il 2007 sarà un anno dedicato alla “Formazione” con il terzo Corso per cappellani e responsabili Stella Maris e il sesto per cappellani di bordo. Un mondo tanto “specializzato” ha bisogno di operatori altamente preparati affinché le buone intenzioni non diventino rovina per quanti accogliamo ma siano bene orientati e in armonia con gli orientamenti civili cui siamo sottoposti.