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Ricchezza e forza del volontariato (S. Ridolfi)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 2/07


Il “volontariato”, inteso come libera prestazione di servizio a quanti si trovano in qualsiasi necessità, perché abbia la connotazione di “cristiano” deve avere come fondamento e modello Cristo Gesù, il quale, “pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7).

Egli ci ha dato l’esempio del servizio lavando i piedi agli apostoli (Gv 13,15) e ci ha assegnato il “comandamento nuovo”, “che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12).

Questa specificazione “come io ho amato voi” costituisce l’originalità dell’amore cristiano, che deve essere pertanto un amore gratuito, di donazione, di condivisione trasformatrice, universale.

Il presente numero della rivista è dedicato appunto al “volontariato” che, per le motivazioni accennate, non è per il cristiano un optional, ma una doverosa conseguenza della fede, un necessario esercizio di carità.

Non diversamente si sono sempre comportati i missionari di tutti i tempi che, condividendo la condizione di coloro ai quali venivano inviati, si sono messi al servizio della loro promozione integrale, costruendo subito, se pur con modalità diverse, una scuola, un ambulatorio, una cappella. Evangelizzazione e promozione umana si intrecciano fecondamente. Con buona pace di chi parla di oscurantismo o immobilismo!

Il volontariato, individuale o comunitario, libero od associato, è necessario per la vita di qualsiasi comunità, dalle collaborazioni legate alla vita quotidiana alle espressioni di programmazione per lo sviluppo collettivo. La storia insegna come e quanto sia stato di sostegno alle deboli e indifese prime comunità di emigrati una robusta vita associativa, dalle Società di Mutuo Soccorso alle Associazioni di vita cristiana.

E che dire della pietà popolare che ha aggregato le comunità dei credenti attorno ad una Chiesa, vicino ad un sacerdote? Un associazionismo, quindi, che non ha avuto pura azione difensiva e socializzante, ma che ha dato anche forza di proposta e di dialogo nella società ospitante, sia civile sia ecclesiale.

Del resto il carattere comunitario della Fede che, se esige un libero e personale assenso, si nutre e sviluppa in una comunità, facilita e qualifica ogni azione e associazione di solidarietà. Le quali tutte vanno inserite nella unità della comunità se vogliono essere feconde e promozionali, mantenendo ovviamente le finalità proprie e diversificate.

E non è senza significato che nel (v. anno nr. 1/07) la stessa Migrantes è stata accolta tra le ONG (Organizzazioni Non Governative) presso l’ONU a New York.