Premesse

Non è mai saggio “dare consigli” sugli investimenti che altri dovrebbero realizzare, in quanto non conoscendo le esigenze specifiche di ogni interlocutore, è molto probabile che l’indicazione sia  altrettanto generica da non rappresentare una reale opportunità.
Anche in questa mia relazione, come sempre in altre occasioni, mi astengo quindi dal consigliare preferendo individuare dei modelli di gestione e degli esempi pratici che se applicati ai vostri obiettivi  possono essere – a mio parere – molto più interessanti.
Permettetemi di richiamare ancora una volta quelli che sono i nostri compiti di amministratori:
come ci ricorda James Tobin, nobel per l’economia, “…..i fiduciari di un istituto dotato di fondi sono i guardiani del futuro contro le esigenze del presente….”.
Con le nostre parole, dobbiamo sentire la responsabilità di preservare l’equità nel rapporto tra generazioni, garantendo nel contempo sia il potere di acquisto del patrimoinio a noi affidato, sia sostenendo stabilmente in ogni esercizio di bilancio, i capitoli di spesa che l’istituzione si è data per rispondere alla propria mission.
Alla composizione di queste due esigenze, in parte contrapposte, deve essere dedicato il nostro lavoro.