Gli emigrati italiani nel mondo (3.106.000 cittadini e 60 milioni di oriundi) sono destinatari e protagonisti della buona notizia cristiana. La maggioranza ha ricevuto il battesimo nelle parrocchie italiane, i loro figli hanno appreso la fede cristiana nell’educazione familiare ricevuta. Una forza speciale risiede ancora nella religiosità popolare e devozionale che gli emigranti hanno portato con sé dal loro paese natale e continuano a praticare nelle feste del patrono che hanno moltiplicato in tutto il mondo.
Una buona descrizione della cura pastorale assicurata dai 543 sacerdoti che operano nei 431 centri italiani la trovate nel “Rapporto Italiani nel Mondo” (www.rapportoitalianinelmondo.it).
Parecchie sono le Missioni italiane prive di un sacerdote, molte sono affidate alle cure di missionari che, a fatica, assicurano i servizi essenziali a più realtà pastorali distanti fra loro ma riunite in un’unica unità pastorale. In altre situazioni i cristiani di cultura e lingua italiana trovano una risposta nella chiesa locale che è pure in affanno per la mancanza di sacerdoti.
Questi s.o.s. che riportiamo sono alcune delle richieste urgenti pervenuteci dai Vescovi locali e dai Delegati Nazionali d’Europa.
I sacerdoti e religiosi interessati possono contattare la Migrantes (00165 Roma – Via Aurelia, 468 – Tel. 06.66398453 – Fax 06.66398492 – unpim@migrantes.it), oppure rivolgersi al Direttore nazionale don Domenico Locatelli (Tel. 06.66398483 – locatelli@migrantes.it).
è un’esperienza temporanea di servizio pastorale alla Chiesa locale per la comunità di lingua italiana
Un servizio che può durare dai 3 agli 8 anni. Utile un corso di preparazione, ed un tempo adeguato per “provare”, nonché un periodo iniziale di vera e propria attività pastorale in una parrocchia locale sia per praticare la lingua che per conoscere da vicino la struttura della Chiesa locale.
Si parte sempre “inviati” e non a titolo personale: è necessario l’accordo del Vescovo o del Superiore .
Un prezioso investimento formativo su se stessi: una lingua in più, ecumenismo, culture europee, un orizzonte pastorale diverso, esperienza di lavoro in équipe, collaborazione con laici, la scuola dell’emigrazione italiana attuale.
Belgio
Charleroi, Diocesi di Tournai – Spesso si sente parlare di Marcinelle, e della celebrazione della giornata del “Sacrificio del lavoro italiano”. Si tratta proprio della regione della “grande Charleroi” una delle più grandi comunità italiane in Europa con oltre 60.000 emigrati con passaporto italiano. Qui, nel tempo, vivevano quattro missioni ben servite da missionari e suore. Ora rimane un solo missionario, ed un desiderio enorme della gente di continuare la propria vita di comunità cristiana. Il campo di lavoro e le possibilità sono enormi, e l’accoglienza della gente italiana che vive nel capoluogo e nelle diverse cittadine limitrofe è assicurata. è urgente almeno un altro sacerdote.
Francia
Gli italiani in Francia sono 360.000 ed hanno una storia antica. La prima generazione è praticamente scomparsa e si parla sempre più di generazioni nate e cresciute in Francia. 26 le Missioni Cattoliche Italiane. Vi lavorano 25 preti (11 scalabriniani, 3 religiosi e 5 diocesani, 6 preti italo–francesi accompagnatori, 5 religiose e 1 operatrice pastorale. La metà dei sacerdoti è diocesana. La media di età dei missionari é di 71 anni, 2 solo hanno meno di 50 anni. Al momento, anche se il problema é più ampio vista l’età avanzata dei missionari presenti, servono almeno 3 sacerdoti da investire a: Strasburgo e Alsazia, Metz e tutta la Lorraine, Chambery e la Savoia.
Chambery, Arcidiocesi di Chambery – Il sacerdote che finora ha retto la Missione ultimamente ha avuto grossi problemi di salute e, pur rimanendo di aiuto nella migliore delle ipotesi, non potrà più portare da solo la responsabilità della Missione.
La venuta d’un nuovo sacerdote potrebbe:
– ridare vigore alla pastorale della vasta Savoia e non solo di Chambery e vicinanze;
– rilanciare la collaborazione, per altro già buona, con le realtà di Chiesa locali;
– incrementare la collaborazione e gli scambi soprattutto con l’Alta Savoia (Annecy) e con le comunità italiane residenti nella zona di Grenoble;
– sostenere un lavoro di insieme tra i sacerdoti per le comunità italiane di Annecy–Grenoble–Chambery;
– porre attenzione agli scambi culturali e storici con l’Italia ed in particolare, il Piemonte, storicamente legata a questo territorio (non vanno dimenticati i molti giovani che vengono per studi nella città capitale della Savoia).
In prospettiva c’è una nuova e più accogliente sede per la Missione che può diventare l’auspicato punto di riferimento per le diverse associazioni italiane della città.
Strasburgo, Arcidiocesi di Strasbourg – Il cuore d’Europa diventa, per vocazione propria, il crocevia di popoli e culture. Oggi Strasburgo è sede del Parlamento europeo e tutte le 25 nazioni che lo compongono vi hanno insediato rappresentanze ed uffici di gestione dei propri delegati. Ma in questa città ricca di storia e tradizione cristiana gli italiani vi arrivarono numerosi alla metà degli anni ’60. Oggi se ne contano 8.000 dei lavoratori emigrati impegnati nelle imprese di costruzioni e nelle fabbriche di media grandezza che producono servizi e manufatti.
Accanto agli italiani emigrati oggi esiste un folto gruppo di circa 200 persone che sono soprattutto legati alle istituzioni europee. Non hanno molti contatti con l’organizzazione sociale ed associativa italiana del posto perché si organizzano come dei pendolari che, a fine settimana, rientrano nelle proprie famiglie in Italia.
La Missione non si estende solo nella città, ma ha legami anche con l’ Alsazia fino alla città di Colmar.
Sono importanti i legami di collaborazione sempre più stretta con le comunità locali e la pastorale dei migranti con apertura verso i nuovi gruppi di emigrazione. Sono significativi i legami di collaborazione che sono da favorire anche con le comunità italiane che vivono poco distanti nella vicina Germania.
La presenza di un nuovo sacerdote potrebbe:
– incrementare il lavoro pastorale che non é circoscritto solo alla città si Strasbugo ma si estende all’intera regione fino a Colmar.;
– suscitare contatti ed incontri con le “presenze italiane” create dal Parlamento europeo siano esse continue o per una settimana al mese, sempre in collaborazione con la presenza delle istanze vaticane;
– tessere legami di collaborazione fraterna e pastorale con gli operatori pastorali della regione che da Metz porta fino a Strasburgo e anche con le Missioni più vicine del territorio tedesco (Saarsbrüken);
– rilanciare la collaborazione con le realtà di Chiesa locale.
Metz e Lorena, Diocesi di Metz – In questa zona esistono come punti di riferimento per le comunità italiane: due suore nella missione di Hayange con un sacerdote che viene dal Lussemburgo per la Messa e momenti di formazione, una suora a Metz e un altro sacerdote a Berhen.
La comunità italiana nella diocesi é molto numerosa (65.000) e specie nella zona ovest (Jeuff,) vi sarebbe bisogno di un sacerdote che faccia da punto di riferimento, da relais tra la chiesa e le comunità italiane e da sostegno e legame tra i piccoli gruppi che ancora tengono viva la comunità italiana della diocesi.
Germania
In Germania vivono più di 700.000 persone italiane. I componenti della prima e seconda generazione rappresentano ancora una buona metà con difficoltà legate alla scarsa conoscenza della lingua tedesca e al relativo inserimento nella società.
La pastorale nelle 65 Missioni è curata da 75 missionari, 30 suore e 30 operatori pastorali laici. L’età media dei missionari è di 63 anni. 41 sono religiosi dei quali 15 scalabriniani, 11 salesiani, 3 cappuccini, 5 dehoniani, 2 stimmatini, 1 oratoriano, caracciolino, paolino, passionista e 3 polacchi. 34 sono diocesani (3 dalla Sardegna, 18 dal Triveneto, 7 dalla Lombardia, 2 dal Piemonte, 1 da Sicilia, Puglia, Toscana, Umbria). 2 sono incardinati. Negli ultimi 7 anni (1999–2006) sono rientrati 37 sacerdoti e ne sono partiti solo 23 con un saldo passivo di 14 unità. La situazione delle missioni oggi in Germania è assai critica. Il numero dei missionari è assolutamente insufficiente rispetto al numero degli italiani che chiedono il nostro servizio pastorale nelle Missioni. Anche l’integrazione nella Chiesa locale richiede di fatto tempi molto più lunghi di quanto si poteva pensare.
Servono urgentemente almeno 3 missionari per le diocesi di Friburgo, Amburgo e Rottenburg–Stuttgart.
Hamburg, Diocesi di Amburgo – città della Lega Anseatica. è la seconda città della Germania per numero di abitanti che arrivano ad un milione e ottocentomila. Sede vescovile, con una presenza di circa 8000 italiani. La Missione comprende anche la città di Lubecca. Ha una storia antica, con una tradizione importante che risale al 1952. è l’unico punto di riferimento per gli italiani del Nord–Germania. Ha una sede propria e ben strutturata. Una situazione umana dove il 65% si dichiara senza religione e richiede il coraggio missionario dell’annunciatore che con pazienza ed il sostegno di una comunità italiana credente proponga la buona notizia di Cristo. Sia la comunità come il Vescovo locale richiedono con insistenza la presenza di un missionario. è un luogo ideale anche per una famiglia religiosa che godrebbe di una casa sufficientemente ampia e strutturata per ospitare una piccola comunità.
Freiburg in Brisgovia, Diocesi di Freiburg (Sud della Germania) – Negli ultimi tre anni sono rientrati per limiti di età i missionari di Lörrach e di Bad Säckingen, città situate ai confini con la Svizzera. Fra poco tutta la fascia tedesca al confine con la Svizzera, con una presenza di 10.000 italiani, si troverà senza un proprio missionario. Necessita una presenza pastorale dislocata in tre–quattro cittadine della regione.
Nella circoscrizione consolare, che arriva fino a Konstanz, si contano circa 36.000 italiani. Vi arrivarono a partire della fine anni ’60 per rispondere alle domande di manodopera che alcune industrie adiacenti alla foresta nera, ma soprattutto il terziario ed i servizi richiedevano. Fu subito una emigrazione dal sud Italia che mantenne legami forti con la propria terra di origine. Oggi gli italiani sono assestati in numero stabile con una presenza nuova sempre più legata all’università, agli scambi formativi e agli impieghi professionali di livello superiore.
Il gruppo italiano maggiore proviene dalla Sicilia, segue Calabria, Campania e tutto il Sud. La Missione Cattolica Italiana di Freiburg è nata nel 1967. I cristiani della MCI sono circa 8.000 e sono dislocati in alcuni centri maggiori come: Emmendingen, Waldkirch, Badkrozingen, Müllheim e Freiburg naturalmente.
Le attività che vi si svolgono riguardano la formazione, la preparazione ai sacramenti, la celebrazione dell’Eucaristia e l’accompagnamento delle persone. Dal punto di vista sociale le ACLI hanno assicurato dal 1974 un servizio di patronato per rispondere ai bisogni dei connazionali. Questa opera sociale è sostenuta anche dalla Chiesa tedesca.
ESSLINGEN, Diocesi di Rottemburg–Stuttgart – Una Missione importante e bene organizzata diventata Parrocchia di Sant’Antonio con un servizio assicurato a tutti i cristiani del territorio. Il lavoro pastorale è sempre più il frutto di collaborazione fra comunità cattoliche di diverse culture. I consigli pastorali collaborano e gli operatori pastorali si coordinano in équipe presbiterale. Il missionario lavora in stretta collaborazione con i responsabili delle strutture parrocchiali locali: un servizio che supera la comunità di lingua italiana pur rimanendo direttore della Comunità cattolica italiana dell’unità pastorale. Nel territorio di competenza pastorale il sacerdote italiano è parroco di tutti gli italiani che gli richiedono un servizio pastorale o liturgico. Gli italiani sono 3.500. Le attività prevedono tutti i sacramenti, le visite agli ammalati, accompagnare associazioni, gruppi di persone volontarie, le nuove generazioni ed il gruppo dei ragazzi per la catechesi e il percorso per i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Uno spazio riservato alla Comunità cattolica italiana è da redigere per la pubblicazione del bimensile diocesano “Contatti”.
Gran Bretagna
Nel Regno Unito (145.241 italiani residenti), la cura pastorale è assicurata da 12 missionari: 3 diocesani (Piemonte, Lazio), 3 Pallottini e 6 Scalabriniani, la maggior parte non più giovane e 11 suore. Ogni anno sono 35.000 i giovani studenti italiani che raggiungono il paese per apprendere l’inglese, una presenza che domanda attenzione e risposte pastorali e di riferimento adeguate. I bisogni pastorali per le comunità italiane non sono diminuiti, anzi crescono sempre più. Birmingham e Nottingham da alcuni anni non contano più la presenza di un missionario italiano e diventa difficile riproporre una attività pastorale che non sia continuativa e sostenuta da una diocesi italiana.
Attualmente si impone una revisione delle forze esistenti che invecchiano sempre più e chiedono ricambi e un ripensamento del lavoro pastorale che sappia mantenere i posti esistenti qualificandone la presenza.
Tre sacerdoti disponibili darebbero coraggio, un valido sostegno a fianco degli operatori che già vi lavorano.
Svizzera
UP Oberland–Glattal, Diocesi di Coira Vicariato di Zurigo – Dal 13 maggio 2006 tra le diverse Missioni della zona è stata costituita l’unità pastorale degli Oberland–Glattal ed il mandato per la cura animarum è stato affidato a due missionari che, in solidum, gestiscono la cura pastorale del territorio. L’Oberland–Glattal zurighese conta circa 8.000 italiani ed è richiesta un’attenzione anche per i cristiani di altra madre lingua presenti. Quattro sono i centri dove si assicurano celebrazioni in lingua italiana ed un accompagnamento dei gruppi di formazione e di preghiera: Dqbendorf, Uster, Pfaffikon Zurigo, Wetzikon. Altri gruppi nei dintorni sono organizzati e richiedono un servizio pastorale.
UP Flughafen, Diocesi di Coira Vicariato di Zurigo – L’Unità pastorale di Flughafen che comprende le località di Bülach, Dielsdorf, Kloten e Wallisellen ha urgente bisogno di due Missionari, uno almeno da subito. Gli italiani presenti nell’unità pastorale sono 10.034.
I centri pastorali: Flugafen, Kloten, Regensdorf, Glatbruk, Bulach, godono di strutture e di gruppi italiani che ben accolgono le proposte pastorali.
Il lavoro del missionario è richiesto per un coordinamento con le varie comunità italiane, la collaborazione con le parrocchie locali ed un impegno per la formazione e l’accompagnamento delle famiglie.
Si celebrano circa 90 battesimi all’anno con una richiesta alta di annuncio per le coppie giovani, spesso miste di cultura e religione.
Un buon lavoro pastorale è richiesto anche da un buon gruppo di anziani che si ritrova assiduamente.
Una presenza spirituale è richiesta anche dalla prigione cantonale, due cliniche ed un ospedale regionale che si trovano sul territorio.