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La popolazione romanì in Italia e in Abruzzo (A.S. Spinelli)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 5/06


I Rom in Italia, come nel resto del mondo, rappresentano una comunità eterogenea, dalle mille sfumature e dalle mille espressioni. Mille sono anche gli anni della storia degli rom divisi essenzialmente in 5 gruppi principali: Rom, Sinti, Kalé (della Penisola Iberica), Manouche (francesi) e Romnichals (inglesi). A questi gruppi principali si ricollegano tanti gruppi e sottogruppi, affini e diversificati, ognuno con proprie peculiarità. Essi hanno un’origine comune: L’India del Nord e una lingua comune: la lingua Romaní  o romani ©hib divisa in svariati dialetti. L’opinione pubblica, che dei Rom e Sinti conosce poco o niente, tende a massificare e a confondere i diversi gruppi Rom, soprattutto tende a condannare e ad emarginare senza capire. La popolazione romaní in Italia rappresenta lo 0,16% circa dell’intera popolazione nazionale essendo stimati in un numero di persone compreso fra le 80.000 e le 110.000 unità. Sono presenti solo Sinti e Rom con i loro sottogruppi. I Sinti sono soprattutto insediati nel Nord dell’Italia e i Rom nell’Italia Centro-Meridionale. Essi rappresentano i Rom di antico insediamento a cui vanno aggiunti vari gruppi rom di recente e di recentissima immigrazione. Circa l’80% dei Rom che vivono nel nostro Paese hanno la cittadinanza italiana, il 20% circa è rappresentato da Rom extracomunitari, soprattutto provenienti dai territori della ex-Jugoslavia. Circa il 75% è di religione cattolica, il 20% di religione musulmana e il 5% raggruppa: ortodossi, testimoni di Geova e pentecostali.

 

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