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Le Migrazioni nell'orizzonte del Regno (S. Ridolfi)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 1/06


Si apre un anno nuovo sempre all’insegna della “speranza che non delude” (Rm 5,5) con la quale illuminare e vivere gli eventi che la Provvidenza ci dona nella storia drammatica ed entusiasmante dell’uomo, negli orizzonti luminosi del Regno di Dio.

Anche noi come redazione abbiamo fatto una scelta ed è quella di avere lungo l’anno come filo conduttore di fondo “le migrazioni e la gestazione di un mondo rinnovato nella giustizia e nella fraternità”.

L’inquietudine ed il disagio esistenziale dell’uomo di oggi è sotto gli occhi di tutti. Lo è forse meno la capacità di vedere oltre tanti sforzi vani o mal condotti un germe di nuovi equilibri e rapporti che rendano giustizia ai poveri e agli emarginati e tolgano muri di divisione.

Viene spontanea la riflessione di Paolo: “Tutto l’universo aspetta con grande impazienza il momento in cui Dio mostrerà il vero volto dei suoi figli. Il creato è stato condannato a non avere senso, non perché l’abbia voluto, ma a causa di chi ve lo ha trascinato. Vi è però una speranza: anch’esso sarà liberato dal potere della corruzione per partecipare alla libertà e alla gloria dei figli di Dio. Noi sappiamo che fino ad ora tutto il creato soffre e geme come una donna che partorisce. E non soltanto il creato, ma anche noi, che già abbiamo le primizie dello Spirito, soffriamo in noi stessi perché aspettiamo che Dio, liberandoci totalmente, manifesti che siamo suoi figli” (Rm 8,19-23).

In questa ottica esce questo primo numero del 2006, cui seguirà un secondo dedicato al prossimo Convegno Ecclesiale italiano di Verona (16-20 ottobre 2006) che ha come tema: “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”.

Iniziamo, quindi, sottolineando e sostenendo la speranza che anima l’azione, che stimola il dinamismo e si protende con le massime realizzazioni positive del presente che passa verso la definitività del domani. Le migrazioni sono impregnate di speranza e divengono icona della “Chiesa pellegrina sulla terra”.

In questo cammino verso una giustizia ed unità solide e superiori trae molta importanza l’unione dei cristiani e con questo lo sforzo per una piena comunione tra di noi che crediamo nel Signore Gesù Cristo.

Anche con questo le migrazioni si sono sempre confrontate, precisamente sul terreno concreto della vita quotidiana: lavoro, vicinanza di alloggio, educazione dei figli.

Ci aiutano nella riflessione e nelle esperienze il Vescovo di Palestrina Mons. D. Sigalini, membro della Commissione Episcopale per le Migrazioni, nonché le proposte della Comunità di S. Egidio con la loro “scuola interconfessionale”, la testimonianza annosa e plurietnica di un cappellano di cantiere, Mons. A. Dovigo, la convivenza di un consistente gruppo di lavoratori italiani presso la Volkswagen a Wolfsburg, e la stessa internazionalità dei giovani nella loro esperienza delle “Giornate mondiali”, oltre a testimonianze di persone dall’intelligenza e volontà consacrate all’ideale di farsi fratelli con i fratelli migranti, come Mons. Luigi Petris.

La sfida è grande, essere testimoni della speranza e gli strumenti ci sono, la Parola di Dio e lo Spirito che anima le chiese. Ora occorre saper cogliere la presenza dello Spirito e mettersi con docilità al suo servizio.