Affronto con una certa preoccupazione il compito di concludere questo nono convegno nazionale di pastorale giovanile, perché – forse più di ogni altro – ci lascia in mano molte domande e poche soluzioni, molti stimoli e poche indicazioni, molte suggestioni e pochi strumenti. La cosa era prevedibile, dato che il tema ci ha condotto a camminare sul un terreno almeno in parte e per molti inesplorato: quello della cultura. Perciò la conclusione del convegno assume la forma inconsueta di un intervento a due voci, nel quale le intuizioni e le domande che il nostro percorso ci ha offerto si confrontano con l’esperienza ormai decennale del “Progetto culturale orientato in senso cristiano” e del Servizio nazionale che lo promuove nella Chiesa italiana. Ringrazio il dott. Vittorio Sozzi per la sua presenza qui con noi: essa testimonia il lavoro comune che ci ha portato a scegliere questo tema per il convegno e ad ipotizzare la proposta di un “Progetto culturale giovani” come orizzonte del nostro lavoro con le nuove generazioni per i prossimi anni.