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Giornata Mondiale delle Migrazioni 2006
La si celebra il 15 gennaio 2006

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/05


MIGRAZIONI, SEGNO DEI TEMPI:

«Cieli e terra nuova il Signor darà» (Is 65,17)

 

La si celebra il 15 gennaio 2006

Nata come Giornata Nazionale nel 1914, la si è celebrata come tale per novant’anni; la prossima sarà il 15 gennaio 2006, seconda domenica dopo l’Epifania, ma non più come Giornata Nazionale, bensì Mondiale.

è da apprezzare la direttiva della S. Sede di dare a questo annuale appuntamento ecclesiale sulle migrazioni la medesima qualifica mondiale che hanno assunto la Giornata Missionaria di ottobre o la Giornata della Pace del 1° gennaio; sembra una promozione.

Tuttavia la Migrantes inizialmente ha vissuto questo cambiamento come un colpo di scena che poteva seriamente compromettere la preparazione e lo svolgimento della Giornata; posta infatti a ridosso del lungo ciclo natalizio, che col Battesimo di Gesù ha un prolungamento fino alla prima domenica dopo l’Epifania, la Giornata rischia di trovare le nostre parrocchie già sature di celebrazioni e i nostri parroci stanchi e indisposti a considerare anche la seconda domenica del tempo “ordinario” una domenica “straordinaria”, perché carica di un tema specifico e impegnativo come quello delle migrazioni; tanto più che, a distanza di pochi giorni, è ormai prassi lodevole e di crescente interesse nelle nostre parrocchie affrontare un’altra settimana “straordinaria”, quella di preghiera per l’unità delle Chiese.

La Migrantes ha fatto presente a chi di dovere le difficoltà di vario tipo non tanto di spostare in altro tempo la Giornata, quanto di collocarla a conclusione di un periodo già così carico di impegni pastorali, col rischio appunto di sentirla come un soprappeso ingombrante, da scaricare e mettere in disparte o da inserire nell’organigramma come pura formalità, più per rassegnazione che per convinzione. La Migrantes, con l’approvazione della CEMI, ha esposto queste difficoltà e si pensa siano state valutate con attenzione, ma il responso finale è stato che anche in Italia ci si deve attenere a quanto è stato comunicato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

“E così sia” ha risposto la Migrantes, non col tono avvilito di chi sembra aver perduto una battaglia ma col pizzico di fiducia che caratterizza l’atto di obbedienza. Non quella passiva però. E così, nel rispetto della nuova disciplina, si è cercata una soluzione di compromesso: la Giornata Mondiale è fissata alla seconda domenica dopo l’Epifania per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche, la raccolta delle offerte e la mobilitazione dei mass media. Quanto invece all’opera di informazione e sensibilizzazione delle nostre comunità ed in particolare della regione scelta come epicentro delle celebrazioni (quest’anno è la volta della Calabria), si continuerà a valorizzare il mese di novembre e particolarmente l’ultima settimana.

Per di più non mancherà l’impegno di mettere in risalto i possibili aspetti positivi del cambiamento, come lo stretto rapporto del fatto migratorio con l’Avvento e con lo stesso mistero del Natale; e, dal momento che oggi le migrazioni danno risalto con particolare evidenza ed efficacia al volto missionario ed ecumenico delle nostre parrocchie, si farà ogni sforzo perché l’Epifania sia sempre più vissuta come “festa dei popoli”, di quei popoli che erano lontani e che l’onda migratoria ci rende vicini e perché la successiva settimana di preghiere sia vissuta, non solo spiritualmente, fianco a fianco dei tanti fratelli ortodossi che stanno arrivando dall’oriente europeo.