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S.O.S. - Urgenze 2005: sacerdoti cercasi...per servizio pastorale all'estero
Riservato ai sacerdoti e ai religiosi

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 5/05


S.O.S. - URGENZE 2005:

Sacerdoti cercasi... per servizio pastorale all’estero

riservato ai sacerdoti E ai religiosi

 

Parecchie sono le Missioni prive di un sacerdote, molte sono affidate alle cure di missionari che, a fatica, assicurano i servizi essenziali a più realtà pastorali distanti fra loro ma riunite in un’unica unità pastorale. Questi s.o.s. che riportiamo sono alcune delle richieste pervenuteci dai Vescovi locali e dai Delegati Nazionali d’Europa che a noi sono i più urgenti.

I sacerdoti e religiosi interessati possono contattare la Migrantes: Roma, Via Aurelia 468, tel. 06.66398453, fax 06.66398492 unpim@migrantes.it, oppure rivolgersi al Direttore nazionale don Domenico Locatelli tel. 06.66398483 locatelli@ migrantes.it

 

è un’esperienza temporanea di servizio pastorale alla Chiesa locale per la comunità di lingua italiana.

Un servizio che può durare dai 3 agli 8 anni. Utile un corso di preparazione, ed un tempo adeguato per “provare”.

Si parte sempre “inviati” e non a titolo personale: è necessario l’accordo del Vescovo o del Superiore.

Un prezioso investimento formativo su se stessi: una lingua in più, ecumenismo, culture europee, un orizzonte pastorale diverso, esperienza di lavoro in équipe, collaborazione con laici, la scuola dell’emigrazione italiana attuale.

Belgio

Hasselt - Nel Limburgo belga, con le città di Genk, Maasmechelen  ed altri piccoli centri, la presenza italiana ha una consistenza di 25.000 persone. L’attuale missionario deve assicurare la cura pastorale in un territorio un tempo servito da quattro missioni. La comunità attende ancora molto dalla missione: una presenza nei momenti importanti della vita , ma anche un aiuto per un cammino più profondo di fede e di chiesa. Il rapporto con i nostri connazionali è ancora importante e relativamente facile; la difficoltà della lingua rende particolarmente difficile e lento l’inserimento e la comunità é ancora molto compatta, attiva e vivace sia a livello civile che come comunità cristiana. Un secondo sacerdote è veramente atteso.

Francia

Gli italiani in Francia sono 360.000 ed hanno una storia antica. La prima generazione è praticamente scomparsa e si parla sempre più di generazioni nate e cresciute in Francia. 26 le Missioni Cattoliche Italiane. Vi lavorano 25 preti (11 scalabriniani, 3 religiosi e 5 diocesani, 6 preti italo-francesi accompagnatori, 5 religiose e 1 operatrice pastorale. La metà dei sacerdoti è diocesana.  La media di età dei missionari é di 71 anni, 1 solo ha meno di 50 anni.  Al momento (anche se il problema é più ampio vista l’età avanzata dei missionari presenti) servono almeno 2 sacerdoti da investire a: Strasburgo e Alsazia; Metz e tutta la Lorraine.

Strasburgo - Il cuore d’Europa diventa, per vocazione propria, il crocevia di popoli e culture. Oggi Strasburgo è sede del Parlamento europeo e tutte le 25 nazioni che lo compongono vi hanno insediato rappresentanze ed uffici di gestione dei propri delegati. Ma in questa città ricca di storia e tradizione cristiana gli italiani vi arrivarono numerosi alla metà degli anni ‘60. Oggi se ne contano 8.000 dei lavoratori emigrati impegnati nelle imprese di costruzione e nelle fabbriche di media grandezza che producono servizi e manufatti.

Accanto agli italiani emigrati oggi esiste un folto gruppo di circa 200 persone che sono soprattutto legate alle istituzioni europee. Non hanno molti contatti con l’organizzazione sociale ed associativa italiana del posto perché si organizzano come dei pendolari che, alla fine della settimana, rientrano nelle proprie famiglie in Italia.

Metz e Lorena - In questa zona esistono come punti di riferimento per le comunità italiane  un sacerdote nella missione di Herserange, due suore nella missione di Hayange (con un sacerdote che viene dal Lussemburgo per la messa e  momenti di formazione) una suora a Metz  e un altro sacerdote a Berhen .... la comunità italiana nella diocesi é molto numerosa (65.000) e specie nella zona ovest (Jeuff) vi sarebbe bisogno di un sacerdote che faccia da punto di riferimento,  da relais tra la chiesa e le comunità italiane e da sostegno e da legame  tra i piccoli gruppi  che ancora tengono viva la comunità italiana della diocesi.

Germania

In Germania vivono più di 700.000 persone italiane. I componenti della prima e seconda generazione rappresentano ancora una buona metà con difficoltà legate alla scarsa conoscenza della lingua tedesca e al relativo inserimento nella società.

La pastorale nelle 65 Missioni  è curata da 75 missionari, 30 suore e 30 operatori pastorali laici. L’età media dei missionari è di 63 anni. 41 sono religiosi dei quali 15 scalabriniani e 3 polacchi. 34 sono diocesani (3 dalla Sardegna, 18 dal Triveneto, 7 dalla Lombardia, 2 dal Piemonte, 1 da Sicilia, Puglia, Toscana, Umbria). Negli ultimi 5 anni (1999-2004) sono venuti meno 29 sacerdoti!

La situazione delle Missioni oggi in Germania è assai critica. Il numero dei missionari è assolutamente insufficiente rispetto al numero degli italiani che chiedono il nostro servizio pastorale nelle Missioni. Anche l’integrazione nella chiesa locale richiede di fatto tempi molto più lunghi di quanto si poteva pensare.

Servono urgentemente almeno tre missionari per due diocesi: quella di Friburgo ed Amburgo.

Svizzera

L’Unità pastorale di Bülach-Kloten ha urgente bisogno di due missionari, uno almeno da subito. Gli italiani presenti nell’Unità pastorale sono 10.034.

Gran Bretagna

I bisogni pastorali per le comunità italiane non sono diminuiti, anzi crescono sempre più anche per il massiccio fenomeno delle migliaia di studenti che raggiungono Londra e altre città inglesi. Birmingham e Nottingham da alcuni anni non contano più la presenza di un missionario italiano e diventa difficile riproporre una attività pastorale che non sia continuativa e sostenuta da una diocesi italiana.

Attualmente si impone una revisione delle forze esistenti che invecchiano sempre più e chiedono ricambi e un ripensamento del lavoro pastorale che sappia mantenere i posti esistenti qualificandone la presenza.

Tre sacerdoti disponibili darebbero coraggio e un valido sostegno a fianco degli operatori che già vi lavorano.

Marocco

Una presenza preziosa e densa di significato in un contesto completamente musulmano. La Chiesa italiana di Cristo Re unita al centro di ospitalità per anziani è la realtà visibile di una presenza dinamica italiana un tempo forte di 20.000 unità e oggi ridotta a non più di 2.000 italiani. Qui c’è l’appartamento del missionario e qui ci vivono tre suore colombiane in servizio agli ospiti italiani.

Urge un sacerdote che possa continuare l’opera del missionario attuale che, fra pochi mesi, giunge al termine del suo mandato di 6 anni. Inserito nel presbiterio dei sacerdoti cattolici si è al servizio dei cristiani della città di Casablanca (nessun marocchino è cristiano!).  Una presenza discreta, lontana da ogni tipo di proselitismo ma fedele alla propria convinzione di fede che si fa orante, capace di ascolto e dialogo con i fratelli musulmani.

Le attività dei nuovi italiani che sbarcano in alcune località del Marocco che spingono per il turismo sono occasione per una presenza che sa accompagnare chi desidera fare un cammino cristiano.

Tunisia

Una situazione umana e sociale che permette di sperimentare un cristianesimo di diaspora che vive dell’essenziale, immerso nel mare musulmano. S’è sperato di poter rispondere positivamente alla sua domanda, ma gli italiani ed i cristiani di Tunisi, per lo più stranieri, attendono ancora. Un sacerdote giovane potrebbe approfittare per offrire la sua collaborazione anche a cattolici di altra madrelingua (filippini, francesi,...) e soprattutto di avvicinare e conoscere il mondo musulmano. Questa esperienza aiuterebbe, al ritorno in Italia, per un servizio agli “immigrati!”.

Turchia

La Chiesa cattolica che vive in Ankara chiede un sacerdote italiano anche non più giovane, ma desideroso di assicurare un servizio pastorale per un periodo anche breve dai 3 ai 5 anni.

Si sono ridotte a poche decine le famiglie italiane presenti ora stabilmente ad Ankara, resto di una comunità molto più numerosa dei decenni passati. Altre presenze di cattolici occidentali di diverse provenienze che non possono usufruire di un’assistenza religiosa sistematica e nemmeno della messa domenicale. Il servizio sarebbe rivolto a tutti i cristiani presenti nella capitale. Esiste una cappella in ambasciata con relativo appartamento per il sacerdote. Da alcuni anni manca la presenza fissa di un cappellano e ci sarà bisogno di un lavoro di ripresa pastorale per questa diaspora cristiana.

Australia

Alcuni Vescovi delle grandi città australiane hanno manifestato il bisogno grande ed urgente di  sacerdoti diocesani preparati e motivati.

Le statistiche dell’ultimo censimento fatto in una diocesi parlano chiaro: 38.000 si dichiarano italiani, con circa 20.000 nati in Italia. Emigrati dopo la seconda guerra mondiale, particolarmente dal sud d’Italia, si prevede che fra pochi anni ci saranno circa 10.000 sopra i 65 anni. Il bisogno d’assistenza spirituale e sacramentale per l’anziano ed ammalato che è proprio per quasi tutte le diocesi australiane.

Il secondo grande bisogno è l’avvicinare le giovani coppie italiane. C’è ancora la fede ed affetto per le tradizioni religiose, attinte dai genitori, ma c’è completa  assenza dalla parrocchia, eccetto per funerali, Prime Comunioni e Cresime. Si sente il bisogno di pastori che sappiano connettere con le giovani coppie ed avere comprensione e simpatia per l’anziano.

è indispensabile saper lavorare in équipe con il parroco ed il clero locale e conoscere la lingua inglese.