L’Eucaristia sembra non far parte del “bagaglio” dei giovani di oggi, anche se in esso “fede ed entusiasmo non mancano mai”. “Basta – ha detto il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa Gianfranco Todisco nella sua seconda catechesi, tenuta nella chiesa di St. Peter a Zuelpich – dare uno sguardo alle nostre assemblee domenicali per rendersi conto che il ‘grande assente’ sono proprio i giovani”. E’ il problema della maturità della fede e della brusca interruzione della frequentazione della Messa, dopo la Cresima. “L’Eucaristia – avverte il presule – non è mai il punto di partenza, ma di arrivo di un percorso di fede, proprio come nel caso dei Magi che, solamente al termine della loro ricerca ‘videro il bambino con Maria, sua madre, e, prostatisi, lo adorarono”. L’invito di Todisco è, poi, ad andare con la mente “all’impegno dei Magi. A quanti disagi si sottopongono pur di raggiungere la meta!”. “Il cammino che li porta all’incontro con Cristo – prosegue il vescovo – non è una gita oppure un safari, se vogliamo metterla anche sul piano dell’avventura che piace tanto ai giovani”. L’impegno è fatto “non soltanto di studio, ma di non arrendersi di fronte a difficoltà reali – disagio, freddo fame, pericoli di attentati – che però non li scoraggiano affatto, neppure quando non vedono più la stella e, ciononostante, continuano la ricerca del bambino”. Il vescovo ha concluso il suo discorso invitando all’attenzione massima verso l’Eucaristia con una metafora: “Da quando abbiamo scoperto che la contaminazione ambientale ha messo a rischio  anche la nostra salute fisica, siamo diventati molto più attenti sul cibo che ingeriamo. Leggiamo attentamente cosa c’è scritto sull’etichetta, per sapere come, dove e quando è stato prodotto l’alimento. Rivolgendo la stessa attenzione al pane eucaristico, facendo in modo di mangiarne regolarmente – ogni domenica – è facile vederne gli effetti benefici, sia nella vita personale che comunitaria”.