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Catechesi Mons. Spinillo 17/8/05


Servizio Nazionale per la pastorale giovanile - RICERCARE LA VERITA', SENSO PROFONDO DELL'ESISTENZA UMANA


RICERCARE LA VERITA´, SENSO PROFONDO

DELL´ESISTENZA UMANA

“Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella” (Mt 2,2)

Mons. Angelo Spinillo – Vescovo di Teggiano–Policastro

 


Abbiamo iniziato la celebrazione della XX GMG...
Forse dovremmo anzitutto salutarci con un accogliente e fraterno “Benvenuto”, o forse, meglio, anche con un più gioioso “Bentornato”.
Senza nulla togliere al ruolo di “padroni di casa” che è proprio dei nostri fratelli tedeschi che ci ospitano in questi giorni, credo che, almeno per aver partecipato ad altre più o meno numerose GMG possiamo salutarci come quelli che nella GMG si sentono di casa.
Personalmente io, purtroppo esclusa quella di Buenos Aires del 1987, ho partecipato a tutte le GMG e, naturalmente, anche a qualcuna delle Giornate Europee della Gioventù.
Se vi venisse spontaneo il fare un po’ di conti, … considerando che nel 1985, quando il Papa Giovanni Paolo II convocò per la prima volta una GMG, ero sacerdote già da sette anni … forse vi chiederete come possa pensare, a 55 anni, di partecipare ancora ad una GMG.
Credo, però, che se ci sente di casa nella GMG, non possa essere diversamente.
Infatti chi ha cominciato il cammino delle GMG sembra non saperlo più interrompere: davvero rimane giovane nel cuore, ovvero sente che la giovinezza è un suo modo di essere, un modo di essere fatto di ricerca gioiosa e di desiderio di dialogare, di amicizia e speranza di camminare insieme.
Per questo l’invito del Papa, risuonato costantemente, e con forza, in ciascuno dei messaggi ai giovani in questi venti anni, ha sempre messo al centro l’annunzio della presenza di Gesù, del Signore della vita, che viene a dialogare con noi e accoglie ogni nostra ricerca di verità e di luce, ogni nostra speranza di libertà nel bene, ogni nostra ansia di fraternità tra gli uomini e ci permette di stare con Lui, nella sua amicizia… per sempre.

Nella lettera Apostolica con cui indisse la prima GMG, nel 1985, Giovanni Paolo II commentò a lungo l’incontro di Gesù con un giovane ricco che aveva chiesto al Maestro cosa dovesse fare, avendo già sempre osservato i comandamenti, “per ottenere la vita eterna”. (Mt 19, 16) E poiché, come ricordate, il giovane non accettò l’invito di Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”, ed anzi, come raccontano gli Evangelisti, “se ne andò triste; poiché aveva molti beni” (Mt 19, 22), il Papa si chiedeva cosa potesse aver spinto quel giovane ad avvicinarsi con tanta speranza a Gesù e poi ad allontanarsene con tanta tristezza nel cuore. E scriveva:     
“ … sulla decisione del giovane di allontanarsi da Cristo hanno pesato in definitiva solo le ricchezze esteriori, ciò che quel giovane possedeva (“i beni”). Non ciò che egli era! Ciò che egli era, proprio in quanto giovane uomo, cioè la ricchezza interiore che si nasconde nella giovinezza umana l´aveva condotto a Gesù. E gli aveva anche imposto di fare quelle domande, in cui si tratta nella maniera più chiara del progetto di tutta la vita. Che cosa devo fare? “Che cosa devo fare per avere la vita eterna”? Che cosa devo fare, affinché la mia vita abbia pieno valore e pieno senso?

S.E. Mons. Angelo Spinillo - Vescovo di Teggiano-Policastro