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Catechesi Mons. Paglia 18/8/05


Servizio Nazionale per la pastorale giovanile - INCONTRARE CRISTO NELL'EUCARISTIA


INCONTRARE CRISTO NELL´EUCARISTIA
“Videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono”(Mt 2,11)


Mons. Vincenzo Paglia - Vescovo di Terni-Narni-Amelia


I pastori e i magi suggeriscono all’uomo del nostro tempo che per incontrare Gesù bisogna alzare lo sguardo da se stessi per non restare prigionieri dei propri piccoli orizzonti, delle proprie abitudini scontate, della propria pigrizia. Mons. Vincenzo Paglia nella sua catechesi nella chiesa di san Tommaso Moro a Neuss ha insistito sulla figura di Gesù bambino e sul suo rapporto con le figure del Vangelo che ruotano attorno alla grotta di Betlemme. Secondo Paglia, Colonia, nei giorni della Gmg, è per i giovani quel che fu Betlemme per i magi: occorre però assumere il loro stesso atteggiamento di adorazione. Ben diversa fu invece la reazione di Erode e degli abitanti di Gerusalemme, i quali, appena seppero del bambino, non sentirono la gioia dei magi o dei pastori; al contrario, “tutti si turbarono”. Da qui nasce una osservazione per l’oggi: il popolo non voleva perdere le abitudini ed Erode non voleva perdere il trono. La loro reazione – ha spiegato il vescovo di Terni, Narni e Amelia - non è estranea a quella di questo nostro mondo. Quanti vogliono costruire una società ricca, tranquilla e consumista, ove non c’è spazio mentale per l’altro e per quanto va oltre se stessi e le proprie preoccupazioni. L’obiettivo di tutti “è la tranquillità e il benessere per sé; e da ottenere subito”. Il vescovo ha osservato che l’amicizia, “quella vera”, sembra merce rara. Ciascuno tende a preoccuparsi per sé. E il clima di paura che sta invadendo il mondo non farebbe che acuire il ripiegamento su se stessi, sul proprio paese, sulla propria etnia, o anche sulla propria civiltà. La paura “fa chiudere le porte, fa sbarrare le finestre, fa serrare le frontiere, fa vedere gli altri come nemici”. Con Gesù prende forma il sogno di Dio sul mondo, un sogno che inizia a partire da quel Bambino, dal dono, dalla manifestazione a tutte le genti. Paglia ha ricordato ai giovani che Dio li ha chiamati a Colonia per renderli partecipi del sogno del Bambino di Betlemme. “Quel Bambino” è l’unico che si preoccupa non di se stesso, non degli interessi del suo paese, non di quelli di una civiltà, ma del mondo intero, di tutti gli uomini e di tutti i popoli: ed è su questa indicazione che Paglia ha invitato i giovani a vivere la Gmg e l’incontro con il Papa, rendendo fecondi i giorni di Colonia e la propria intera vita.


S.E. Mons. Vincenzo Paglia - Vescovo di Terni-Narni-Amelia