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Catechesi Mons. Nosiglia 19/8/05


Servizio Nazionale per la pastorale giovanile - VIVERE NEL MONDO COME VERI ADORATORI DI DIO


VIVERE NEL MONDO COME VERI ADORATORI DI DIO
"Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese" (Mt 2, 12)

Mons. Cesare Nosiglia - Vescovo di Vicenza

 

 

L’idolatria è “una schiavitù che si traduce in costume di vita e governa i sentimenti e le azioni”. Si adorano sesso, denato, potere. E anche “la negazione di Dio, il più puro ateismo in realtà conduce ad adorare qualcuno: se stesso”. In questa dinamica, ha spiegato nella chiesa di St. Bruder Klaus a Colonia, “il proprio io è eretto ad assoluto, la ragione a dogma e ciò che piace a unica regola morale da seguire. Conseguenza? L’illusione, la noia infinita, il non senso della vita, la ricerca di esperienze sempre più estreme e al limite della stessa vita fino all’autodistruzione di se stessi e alla  morte”. Il paesaggio culturale indica che “la religione vera è il non averne una di precisa, ma al contrario abbracciarle tutte in un indefinito panteismo universale che tutte le svuota del loro credo e di fatto fa di Dio una proiezione di se stesso”. Occore, invece, mettere Dio al primo posto e “farne il metro di giudizio per la scelte e i comportamenti”. Mettersi nella prospettiva della sequela-imitazione fa aprire sempre di più “orizzonti grandi di impostazione di vita”. “Per me è stato così – ha confidato l’arcivescovo -. Quando frequentavo la scuola superiore, ho meditato a lungo su questo tema e ho cominciato a  sentire dentro di me il desiderio di orientare la mia vita sulla via del sacerdozio”. Nosiglia, infine, ha parlato della missione, che rispetta la libertà dell’altro e non è proselitismo “ma testimonianza e invito che parte dalla propria esperienza, non da principi ideologici o da volontà di ricavarne un vantaggio”. “Non stanchiamoci, dunque, di evangelizzare, mai!”, ha concluso il pastore.

S.E. Mons. Cesare Nosiglia - Vescovo di Vicenza