E’ partito dalla contemplazione davanti all’Eucaristia l’arcivescovo-vescovo di Vicenza, Cesare Nosiglia, nella catechesi con i giovani dell’arcidiocesi di Milano a Burscheid, nella parrocchia di St. Laurentius. “Non si può adorare Dio nel chiasso della strada, occorrono luoghi e momenti appropriati che aiutino a stare davanti al Signore in silenzio meditativo, un silenzio che non è vuoto, anche se non ci sono parole e suoni, perché ricco dell’amore e dell’incontro con Dio”. Il pastore di Vicenza ha ricordato come Charles De Foucauld nel deserto vivesse di questo sguardo e ne dava ragione anche ai beduini che gli chiedevano cosa facesse tante ore inginocchiato a pregare. Insomma, “lo sguardo d’amore di due innamorati è la parola più intensa” che ci sia. Guardando ai Magi, Nosiglia paragona i tre doni dei saggi orientali a tre “aspetti fondamentali della vita del giovane necessari per adorare e riconoscere nel Signore il vero e unico Dio”. La libertà di rispondere alla chiamata, la preghiera elevata a Dio e la gratitudine. L’arcivescovo ha infine ricordato come “le nostre speranze umane sono tante e tutte importanti, sia quelle personali, che di famiglia, di gruppo, di popolo”. Il Signore “ci aiuta a realizzarle, quando corrispondono alla sua volontà”. Ma “resta pur sempre un qualcosa che va oltre e che sfugge ad ogni anche pur importante realizzazione”. Cioè l’incontro con Cristo nell’Eucaristia.