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Catechesi Mons. Monari 17/8/05

Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

Mons. Luciano Monari - Vescovo di Piacenza-Bobbio

 

 

Vengono da lontano i Magi, dall’oriente remoto e misterioso. Hanno affrontato un viaggio che deve essere stato scomodo e pericoloso, come tutti i viaggi lunghi dell’antichità. Immagino un cammino lento – secondo il ritmo di una carovana di cammelli; un cammino costante, appunto come l’andatura dei cammelli.
 Ma perché hanno lasciato il loro paese? le loro sicurezze? Che cosa li spinge ad affrontare rischi, imprevisti? Cosa cercano? Sono magi, astrologhi abituati a leggere le stelle e a trovare nelle stelle le risposte. Ma questa volta hanno letto nel cielo una domanda che li ha resi inquieti, cercatori; ha reso acuto il loro desiderio: Andiamo! E tempo! C’è qualcosa; qualcuno che ci attira: una stella, una strada, l’orizzonte: “Dov’è il re dei Giudei che è nato?” Ecco la domanda: dove? Si chiede la latitudine, la longitudine, l’altezza, la profondità, insomma le misure che definiscono la salvezza: ma è possibile che la salvezza abbia coordinate mondane? Che possa essere trovata in mezzo agli uomini? Una stella ha indirizzato la loro ricerca segnando il loro cammino. Strana stella! Tutte le altre sorgono ogni notte da oriente, percorrono un arco nel cielo attorno alla stella polare e tramontano dall’altra parte; quella no. Quella ha percorso una via retta verso occidente, verso Gerusalemme, poi Betlemme. “Dov’è il re dei Giudei che è nato? abbiamo visto sorgere la sua stella… siamo venuti per adorarlo.”
 Non so quale desiderio abbia mosso i magi, ma certo era un desiderio di vivere. Ogni desiderio è desiderio di vivere: quello dell’infante che cerca la poppa della mamma per nutrirsi; quello dell’adolescente che si sente padrone del mondo e vorrebbe cambiargli i connotati; quello del giovane che s’innamora e fa progetti: tu e io insieme, di fronte al mondo intero; quello dell’adulto che lavora e produce con paziente fatica; quello dell’anziano che scioglie poco alla volta i legami del mondo e purifica così la speranza da tutti gli aspetti superficiali, accessori.
 E desiderio di vita quello del viveur che passa senza sosta da una donna all’altra, da un’esperienza all’altra; ed è desiderio di vita quello della ragazza che entra in clausura per sempre. Desideri di vita entrambi; ma dov’è la vita autentica? Perché certo gli stili alternativi di vita non si equivalgono. Non è la stessa cosa la scelta del drogato che si butta via, deluso della vita che ha e quella del ricercatore che spende la vita per trovare un rimedio alla malaria – anche se forse morirà senza averlo trovato, senza aver potuto realizzare il suo sogno: salvare anche un solo bambino. Ai magi interessa scoprire questo ‘dove’, avere un criterio per distinguere nel desiderio del cuore ciò che è vero da ciò che è falso.

S.E. Mons. Luciano Monari - Vescovo di Piacenza-Bobbio