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Catechesi Mons. Lanfranchi 19/8/05


Servizio Nazionale per la pastorale giovanile - VIVERE NEL MONDO COME VERI ADORATORI DI DIO


VIVERE NEL MONDO COME VERI ADORATORI DI DIO
“ Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” ( Mt 2,12 )

Mons. Antonio Lanfranchi - Vescovo di Cesena-Sarsina


Ai tre verbi che hanno accompagnato il cammino dei giovani della Gmg fin qui, “pellegrinare, ricercare, incontrare” se ne aggiunge, a giudizio di mons. Lanfranchi, un altro: “vivere”, soprattutto “vivere nel mondo da veri adoratori di Dio”. In realtà, “l’incontro con Gesù nell’Eucaristia fa sorgere in noi il desiderio di viverre come Lui, di fare della nostra vita un doni di amore, il desiderio di vivere con il suo stesso sguardo situazioni e avvenimenti”. Per vivere nel mondo da veri adoratori, occorre comprendere, innanzitutto, il significato della parola adorazione. “Adorazione significa – osserva il vescovo – umiltà profonda, silenzio pieno di stupore, ascolto attento e obbediente”. Attraverso la vera adorazione di Dio l’uomo riesce “a superare la falsa concezione di essere il padrone della propria vita per riconoscersi creatura”. Infatti, “l’uomo contemporaneo è geloso della sua libertà” e “ha la pretesa di determinare ciò che è bene e male”, ma “questa concezione porta a penalizzare o a ridicolizzare i valori cristiani oppure a ignorare Dio””. Al contrario, l’uomo “se vuole riconoscere la verità di se stesso” deve ammettere di “ricevere da Dio la vita”: “Questo cambiamento non è mortificante per l’uomo, ma è la via alla vera felicità, alla serenità, alla speranza”.
Mons. Lanfranchi sottolinea anche altri due aspetti: innanzitutto, “la vera adorazione rende tutta la vita un culto gradito a Dio”, trasfigurando la l’esistenza dell’uomo e rendendola “portatrice di amore e di giustizia”; in secondo luogo, “l’adorazione di Dio nella vita porta a liberarsi degli idoli che di volta in volta gli uomini possono costruirsi”.  Smascherare gli idoli e abbatterli si può “non con le proprie forze, ma in nome di Colui che li ha vinti sulla croce e ci ha donato il Suo Spirito perché potessimo contrastarli e vincerli anche noi: Gesù il Cristo, il Salvatore”. “Il fascino di una vita liberata dagli idoli – conclude il vescovo – è testimoniata dai Santi, in particolare dai martiri, che, chiamati alla fede in un mondo idolatra, per fede vivono, oltre la morte. La vera adorazione porta alla vera libertà, ad apprezzare e a valorizzare il dono di tutto il creato, senza rendersene schiavi”.

S.E. Mons. Antonio Lanfranchi - Vescovo di Cesena-Sarsina