“Gesù è il baricentro del mondo come indicato dai Magi”. Con questa immagine inizia l’intervento di mons. Fragnelli, il quale sottolinea anche che i sapienti venuti dll’Oriente “fecero ritorno per un’altra strada”, dove con altra si indica “la novità rispetto al passato”. “L’incontro con Maria e il Bambino segna la svolta”, anche se “lo spirito di Erode si presenta sulla strada di ogni uomo, di ogni comunità, di ogni cultura in ricerca del vero Dio come spirito di menzogna e di seduzione, di irrisione e di gioia perversa”. Per i cercatori che non si fermano alla prima seduzione, l’incontro con Gesù rappresenta “una rivoluzione” perché “è Lui il passaporto che in ogni paese e cultura ci fa entrare sulla terra santa della vera adorazione”. L’incontro con Gesù ci “rende liberi da ogni preoccupazione, timore o ambizione”, insegnandoci che “il vero distacco dal mondo non è un fatto geografico, ma un fatto interiore, spirituale e morale”. “Ritirarsi nel proprio paese è possibile – aggiunge il vescovo – mediante scelte concrete, a volte molto semplici e a volte molto coraggiose”.  Dieci le indicazioni per i giovani: la capacità di “comunicare la vita” a chi gli passa accanto, dialogando con testimoni di culture e religioni diverse; la conoscenza vera attraverso la ricerca delle cause dell’ingiustizia; il cammino con chi soffre, facendo visita a malati e anziani; imparare ad abitare i conflitti e ad affrontarli con spirito nonviolento; l’accoglienza, rendendosi disponibili all’affido; la condivisione, che significa la disponibilità di aprire la propria casa agli amici e ai vicini; verificare gli sprechi e comprare solo ciò che serve, facendo attenzione a provenienza e tipo di lavorazione e commercio; la scelta per la sobrietà; vivere la vita con riconoscenza, come una festa. Chi incontra Cristo non teme di seguire la sua strada perché in Lui “incontra la speranza infinita, la vera rivoluzione di cui cuore umano e tutti i popoli della storia hanno bisogno per vivere nel mondo da veri adoratori di Dio”.