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Catechesi Mons. Caprioli 19/8/05


Servizio Nazionale per la pastorale giovanile - VIVERE NEL MONDO COME VERI ADORATORI DI DIO


VIVERE NEL MONDO COME VERI ADORATORI DI DIO

“Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” (Mt 2,12)

Mons. Adriano Caprioli – Vescovo di Reggio Emilia–Guastalla

 

“Le Giornate mondiali della gioventù ci restituiscono speranza” perché dimostrano che “moltissimi giovani sono attirati da Gesù e dal suo Vangelo”, ma “questo interesse sembra svanire se non è accompagnato da un esplicito e vitale riferimento alla fede e alla vita della comunità cristiana”. Il problema è che si pensa “all’atto di fede come a qualcosa di facoltativo, una sorta di colpo di fortuna che capita a qualcuno nella vita o, in altri casi, si avverte una specie di nostalgia e di rimpianto quasi supponendo che l’assenza di fede sia qualcosa che non dipende da noi”.
La fede, invece, “è un dono, ma anche un compito, anzi una necessità per la salvezza”. Secondo un luogo comune la fede rappresenta “un’alternativa alla ragione”, il cattolico al laico. Al contrario “la fede non è una conoscenza mortificata, ma dilatata”. Bisogna fare attenzione anche alla crescente idolatria che si registra verso denaro, potere e sesso.
Purtroppo anche tra i credenti, però, “circolano idee non molto chiare sulla fede, perché non si indaga troppo sulla natura della fede, sulla sua incidenza sulla vita, sui problemi che suscita”. Ciò che manca è “la grande fede che parla del fuoco dello Spirito”. La Gmg, quindi, deve favorire un cambiamento di rotta. Al ritorno a casa, i giovani devono avere “il coraggio di dire parole chiare sulla vita, sulla morte, sul matrimonio, sulla donna, sulla sessualità, sul denaro, sulla guerra e sulla pace”. In particolare che alcuni giovani, forti dell’esperienza della Gmg, maturino “scelte coraggiose di consacrazione e ministero”.

S.E. Mons. Adriano Caprioli - Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla