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Catechesi Card. Bertone 17/8/05


Servizio Nazionale per la pastorale giovanile - RICERCARE LA VERITA' SENSO PROFONDO DELL'ESISTENZA UMANA


RICERCARE LA VERITÀ, SENSO PROFONDO

DELL’ESISTENZA UMANA

«DOVE E IL RE DEI GIUDEI CHE E NATO?
ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA» (MT 2,2).

Card. Tarcisio Bertone – Arcivescovo di Genova



Cari giovani, la GMG è diventata dal 1985 un appuntamento che segna ormai la vita dei cristiani, non tanto come una avventura spensierata per una delle tante occasioni di aggregazioni giovanili (per incontrare un cantante o un campione sportivo di motociclismo o di formula uno), ma come un cammino da vivere con tappe e strumenti impostati in percorsi condivisi. Si tratta di una ricerca sincera e determinata che porta a scoprire «il tesoro nascosto e la perla preziosa»: Cristo nostra speranza, e il Suo progetto di vita.
Così possiamo vedere la messa a fuoco del pellegrinaggio per le strade della storia contemporanea, come prima missione di strada, e la centralità della persona di Gesù e della sua vita dopo la Giornata di Denver; la gioia di essere cristiani e la missionarietà ad gentes dopo quella di Manila; il coraggio della proposta della fede nelle culture moderne con stile laicale dopo Parigi; la gioia di vivere nella comunità credente e la genialità dell’apporto dei giovani alla vita della Chiesa e del mondo dopo Roma.
Nell’aprile del 2003 si è fatto il punto sulle GMG, confermando che questi eventi sono momenti che rivelano la qualità della fede, quella dei giovani e quella degli educatori.
«Grazie alle GMG è cresciuta una nuova generazione di giovani che hanno bisogno di una nuova generazione di formatori, siano essi sacerdoti, religiosi, religiose, laici o laiche. Una generazione nuova per i metodi, per i programmi, per l’entusiasmo! Il settore della pastorale giovanile, forse più di ogni altro settore pastorale della Chiesa, non solo non consente pause nella testimonianza di Cristo, ma esige che questa testimonianza sia nella sua autenticità e nella sua stessa credibilità costantemente all’altezza di aspettative sempre severe. Chi lavora con i giovani sa bene quanto sia facile deluderli, quanto poco basti per perderli!» (mons. S. Rylko, presidente del pontificio Consiglio per i laici).
Infatti la maggior parte delle inchieste sui giovani e la religione oggi confermano che essi sono figli degli adolescenti degli anni 1960 e 1970, che, ai loro tempi, hanno scelto di non trasmettere sempre quello che essi stessi avevano ricevuto nella loro educazione.
Hanno lasciato quindi che i figli se la sbrogliassero da soli sul piano morale e spirituale, senza altra preoccupazione educativa che quella di badare alla loro realizzazione affettiva. Così in molti casi li hanno lasciati privi di riferimenti spirituali, abbandonati a se stessi. Questo atteggiamento ha prodotto giovani che non hanno alcuna formazione e ancor meno cultura religiosa.
La religione li attira e allo stesso tempo li inquieta quando viene presentata come fonte di radicalità di impegno nel mondo. In una società che, per diverse ragioni, coltiva il dubbio e il cinismo, la paura e l’impotenza, l’immaturità e l’infantilismo, alcuni giovani tendono ad aggrapparsi a modalità di gratificazione primarie e hanno difficoltà a diventare maturi. Invece la maggior parte di quelli che partecipano alla GMG esprimono benessere e gioia di vivere, stupiscono per il sorriso e la gentilezza, la cooperazione e l’apertura. Vivono esperienze e fallimenti, ma hanno sete di qualcosa di diverso. La società europea, sempre più vecchia, scettica e senza speranza, è colpita da questi giovani che credono in Dio e cercano di vivere di conseguenza (Cfr. Testimoni, 14/31 luglio 2005, p.1–3).

Card. Tarcisio Bertone - Arcivescovo di Genova